Alessandra Mignatti
Titoli dell'autore
Donne-icone, icone di donne
Sconto
15%
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Anno:
2014
Il presente contributo iconografico nasce dal desiderio di rendere omaggio ad Annamaria Cascetta, una studiosa da sempre sensibile alla bellezza ed efficacia delle immagini. Si è così pensato, su suggerimento di Claudio Bernardi, di proporre un percorso incentrato sulle figure muliebri legate ai temi del tragico e della tragedia...
€ 4,00
€ 3,40
Jan Lauwers, “Isabella’s Room. Laugh and be gentle to the unknown”
digital

Anno:
2014
This paper seeks to bring out the distinctive qualities of the Flemish artist’s aesthetic through the analysis of Isabella’s Room...
€ 6,00
«Alla sempre bella, e virtuosa»: materiali per uno studio della figura femminile nel teatro fra Seicento e Settecento
digital

Anno:
2012
RIASSUNTO
La poesia d’occasione dedicata agli artisti di teatro si è rivelata fonte interessante per la storia dell’attore, utile a ricostruire il rapporto di significazione fra scena e pubblico; un contributo che necessita però della dovuta contestualizzazione e di circoscritti territori di analisi antropologica. Anche a Milano si componevano versi per elogiare i talenti della scena, soprattutto per le figure femminili che affascinavano col canto o la danza. Il saggio rende noti alcuni componimenti conservati presso la Biblioteca Braidense, dedicati ad alcune virtuose fra Seicento e Settecento: Barbara Riccioni, Maria Landini e Caterina Gabrielli. Attraverso l’analisi dei versi si intende ripercorrere alcune tappe della nascita della nuova professione della cantante, nonché evidenziare le sue trasformazioni nel corso del Settecento, che porteranno all’emarginazione dei sopranisti; si potrà identificare la peculiarità dell’arte femminile delle cantanti dell’epoca; delineare la fisionomia e le aspettative del pubblico, il suo mutare nel tempo: un pubblico differenziato, appassionato, sempre più colto, che richiese una maggiore competenza teatrale e musicale, nonché di assecondare quella transizione verso il vero a cui si orientava la cultura. Inoltre, grazie ai dati e ai libretti rintracciati, si contribuirà a delineare maggiormente la vita professionale di queste artiste della scena, Riccioni e Landini in particolare, sulle quali mancano specifiche biografie. Anche se talvolta stucchevoli, queste poesie sono dunque apprezzabili per perpetuare la memoria delle artiste e per ricostruire la cultura teatrale d’un tempo: un’attenzione maggiore a questi componimenti ‘minori’ apre alla storia del teatro nuovi fecondi percorsi di ricerca.
SUMMARY
The occasional poetry dedicated to theatre artists, has been an interesting source of information for the study of the history of actors, useful in retracing the significant relation between stage and public: this is nevertheless a contribution which requires the right context and well defined areas of anthropological analysis. In Milan also verses were composed to praise talents of the stage, especially women who fascinated the public with their singing and dancing. This essay brings to light some of the works kept in the Biblioteca Braidense, some of which dedicated to virtuosas of the 17th and 18th centuries: Barbara Riccioni, Maria Landini and Caterina Gabrielli. The analysis of the verses chronicles stages of the birth of the new professional singers and underlines that transformation during the seventeen hundreds which brought about a marginalization of male sopranos. It will thus be possible to identify the peculiarities of the art of the female singers of that period; to outline the public’s characteristics and expectations, which changed over time: a differing public, passionate, ever more cultured, demanding a greater theatrical and musical experience, as well as seconding that move towards truth to which culture was steering. Moreover, thanks to data and librettos which have been tracked down, it will be possible to delineate better the professional life of these stage artists Riccioni and Landini in particular, who are lacking specific biographies. Even though tiresome and affected at times, these poems are still appreciable to perpetuate the artists’ memory and to recreate the theatre culture of that period: a greater attention to these ‘minor’ works opens new research paths for the history of the theatre.
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La pratica teatrale nell'esperienza di un insegnante conduttore:
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Anno:
2011
Studi più che decennali sull’importanza del teatro nella prassi pedagogica non hanno fatto superare le sostanziali resistenze che l’istituzione scolastica continua a manifestare verso le arti performative. Attraverso una narrazione sommaria dell’esperienza teatrale fatta a Bergamo da un gruppo di alunni nei tre anni della scuola secondaria di primo grado con un insegnante conduttore, il saggio evidenzia come questo percorso li abbia accompagnati nella costruzione più armoniosa della propria identità; come l’esperienza di scrittura collettiva sia stata significativa sia per il gruppo dei partecipanti, sia per l’istituto che li ha visti progredire. La pratica teatrale si è ben inserita nella routine della classe, grazie alla figura dell’insegnante conduttore, che non è un esperto esterno ma è parte integrante del corpo professionale. In questo modo, l’esperienza è riuscita a soddisfare molte delle Indicazioni per il curricolo, che rivelano però anche uno sfondo teorico ‘ostile’ al teatro. La riflessione sul coinvolgimento simbolico evidenzia come la pratica teatrale possa contribuire a conferire ‘senso’ all’esperienza scolastica e umana in generale, a superare la frammentazione dell’essere e del sapere. More than ten-year studies on the importance of theatre in pedagogical practices have not overcome the substantial resistance that the school system continues to show towards the performing arts. Through a concise narration of the theatrical experience made in Bergamo by a group of pupils in the three years of the secondary school with a teacher conductor, the paper shows that this path has accompanied them in a more harmonious construction of their identity; and how the collective writing experience was significant, both for the group of participants, and for the institution that has seen them progress. The practice of acting is now well into the routine of the class, thanks to the figure of the teacher leader, who is not an outside expert but an integral part of the professional body. In this way, the experience has answered many of the Guidelines for the Curriculum, which, however, also reveals a theoretical background ‘hostile’ to the theatre. The reflection on the symbolic involvement shows how the theatrical practice can help to give ‘meaning’ to the school and human experience in general, to overcome the fragmentation of knowledge and being.
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News
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La nuova normalità delle famiglie dopo la pandemia
Martedì 6 giugno alle 14:30 presentazione del volume a cura di Margherita Lanz e Camillo Regalia in Università Cattolica.
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Mercoledì 7 giugno alle 17:00 presentazione di "Psicologia dell'adozione e dell'affido familiare" in Università Cattolica.
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