Cinzia Bearzot
Libri dell'autore
Migranti e lavoro qualificato nel mondo antico

Anno:
2020
I saggi raccolti in questo volume studiano la figura del migrante qualificato nel mondo antico. Quali aspettative di integrazione ha questo tipo di migrante? Quali risultati riesce effettivamente a raggiungere?
€ 28,00
Migranti e lavoro qualificato nel mondo antico
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Anno:
2020
Nel quadro della ricerca d’Ateneo «Immigrazione e integrazione
€ 17,99
La giustizia dei greci tra riflessione filosofica e prassi giudiziaria
Pdf

Anno:
2019
Il presente volume intende contribuire all’analisi, nel pensiero filosofico e nella prassi giudiziaria, di alcuni aspetti dell
€ 12,99
L’ombra di Roma: il confine come esclusione
digital

formato:
Articolo
| VITA E PENSIERO - 2019 - 1


Anno:
2019
Se all’interno dell’impero romano i confini erano aboliti e non c’erano barriere, verso l’esterno delimitavano il deserto: al di fuori c’erano i barbari, gli stranieri. Siamo tornati a quei tempi? Un filosofo, una storica e un geografo a confronto.
€ 4,00
Equilibri e disequilibri geopolitici nel mondo antico

Anno:
2019
Il saggio segue l’evoluzione geopolitica della storia del mondo antico, dal secondo millennio a.C. alla tarda antichità.
€ 16,00
Equilibri e disequilibri geopolitici nel mondo antico
Pdf

Anno:
2019
Questo volume è esito di una ricerca che si inserisce nel progetto di Ateneo, diretto dal professor Gian Luca Potestà
€ 10,99
Alla ricerca dei porti di Alessandro il Grande
digital

formato:
Articolo
| VITA E PENSIERO - 2018 - 3


Anno:
2018
Ricerche storico-archeologiche condotte in Pakistan da un’équipe dell’Università Cattolica sul delta dell’Indo hanno evidenziato l’esistenza di una grande città. Ed è stato appurato che il sito di Banbhore non è altro che la storica città di Daybul.
€ 4,00
Studi sull'Epitome di Giustino. II. Da Alessandro Magno a Filippo V di Macedonia

Anno:
2015
Il libro raccoglie una serie di saggi sull'epitome, opera di Giustino, delle Storie filippiche di Pompeo Trogo, per il periodo da Alessandro Magno a Filippo V di Macedonia.
€ 18,00
L’impero del mare come egemonia subalterna nel IV secolo (Diodoro, libri XIV-XV)
digital

formato:
Articolo
| AEVUM - 2015 - 1


Anno:
2015
In two passages of book XIV Diodorus emphasizes the recognized hegemony exercised by Sparta both on land and sea after the Peloponnesian War (XIV 10 and 13). We have to put these places side to side with others...
€ 6,00
Studi sull'Epitome di Giustino. I. Dagli Assiri a Filippo II di Macedonia

Anno:
2014
Il volume raccoglie una serie di saggi sull’Epitome, opera di Giustino, delle Storie filippiche di Pompeo Trogo, per il periodo da Nino, re degli Assiri, a Filippo II di Macedonia.
€ 30,00
Tra mare e continente: l'isola d'Eubea

Anno:
2013
Il volume intende fornire una ricostruzione unitaria della storia dell'Eubea, area geopolitica strategicamente importante, tra il mar Egeo e la costa orientale della penisola greca.
€ 26,00
La giustizia dei greci tra riflessione filosofica e prassi giudiziaria

Anno:
2013
Il presente volume intende contribuire all’analisi,
nel pensiero filosofico e nella prassi...
€ 18,00
Contro le "leggi immutabili". Gli Spartani fra tradizione e innovazione
Pdf

Anno:
2013
La dialettica fra tradizione e innovazione, fra immobilismo e dinamicità, fra conservazione e apertura al nuovo che caratteriz
€ 12,99
Chi ha paura del popolo? A proposito di demofobia
digital

formato:
Articolo
| VITA E PENSIERO - 2012 - 4


Anno:
2012
Il concetto ricorre in dibattiti fra studiosi e indica una tendenza
diffusa nella vita pubblica. La democrazia ha fatto il suo tempo?
O nuove corporazioni, più o meno rappresentative, temono le
scelte dei cittadini nelle comunità nazionali e sovranazionali?
€ 3,60
L'Athenaion politeia rivisitata. Il punto su Pseudo-Senofonte
Pdf

Anno:
2012
Il volume raccoglie una serie di saggi sull’Athenaion politeia dello Pseudo-Senofonte, con l’intento di rendere conto della co
€ 11,99
Perché studiare ancora le lingue classiche?
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formato:
Articolo
| VITA E PENSIERO - 2010 - 1


Anno:
2010
Il mondo antico ha elaborato idee, concetti, valori e discipline
alla base della civiltà occidentale, della sua cultura e del suo
stile di vita. Ma un tale patrimonio, oggi emarginato nella società
e nel mondo dell’istruzione, rischia di disperdersi.
€ 3,60
Il dibattito sul richiamo di Alcibiade nel teatro ateniese: il Filottete e il Ciclope
digital

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Capitolo


Anno:
2008
€ 4,00
Partiti e fazioni nell'esperienza politica greca

Anno:
2008
L’esistenza di ‘partiti’ politici nella polis greca è stata oggetto di un vivace dibattito tra i moderni. La critica si è generalmente espressa in senso scettico sulla possibilità di individuare nell’esperienza politica greca strutture comparabili ai moderni partiti.
€ 21,00
L' Onomasticon di Giulio Polluce. Tra lessicografia e antiquaria

Anno:
2007
Giulio Polluce, professore di retorica ad Atene sotto Commodo, fu uno degli intellettuali di maggior spicco alla fine del II secolo d.C., che segna l’apogeo dell’ellenismo sotto l’impero romano.
€ 16,00
Argo nel V secolo: ambizioni egemoniche, crisi interne, condizionamenti esterni
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formato:
Capitolo


Anno:
2006
This paper aims to identify the main features of Argos’ policy in the fifth
century B.C. Modern scholars have underlined neutrality, defence from
Spartan hegemony, and alliance with the Arcadians (especially with
Mantinea) and with Athens.
Friendship with Athens has been particularly discussed since, despite
favourable premises, it was not very successful (as for example after
462/1 and between 421 and 418). Consequently, some scholars argue
that Argive relations with Athens cannot explain the whole of Argos’ policy
in the fifth century. Kelly states that this policy was «essentially pro-
Argive». In my opinion, however, Argos often showed too little capacity
of initiative and too great internal divisions, that did not permit a consistent
‘nationalistic’ policy.
The relations with Athens were no doubt favoured by political affinity
(Thuc. V 44, 1). Only a democratic government could, in fact, enable
Argos to set herself free from Sparta, join democratic, anti-Spartan states
(such as Athens, Arcadia and Elis), and aspire to restore her ancient
hegemony on the Peloponnesos. On the contrary, with an oligarchic,
pro-Spartan government Argos could only aspire to control Argolid and
enforce a local policy.
For this reason Argos was influenced by internal stasis. On several
occasions (probably in 469-464 and in 451, and certainly in 417), the
revival of the oligarchical faction caused a change in Argive foreign policy.
Unlike Athens, Argos was a weak and disunited democracy, built
from a forced assimilation of people of lower status (perhaps even of different
ethnical origin) and often undermined by a strenuous oligarchical
faction.
Beside fear of isolation and internal divisions, historical events highlight, in my opinion, a strong influence of Corinth on Argos’ policy (perhaps
not enough underlined by modern scholarship). We can identify
several episodes from the end of the sixth century until 421; but
Corinth’s role clearly emerges from the events of the years 421-418.
After the conclusion of the alliance between Sparta and Athens in 421,
the Corinthians tried to arrange a great Peloponnesian democratic
coalition under the leadership of Argos, whose aim was to save the
Peloponnesos from subjugation (Thuc. V 27, 2). The Corinthians evidently
did not intend to claim Peloponnesian hegemony for themselves:
they consciously left this leading role to the Argives, either because
Argos had historical traditions that made it the best alternative to Sparta
as Peloponnesian leader, or in order not to get too much involved in an
uncertain and dangerous project. Furthermore, Argos’ leadership could
obtain the approval of Peloponnesian democratic states, that did not
trust the oligarchical Corinth, for the Corinthian project.
Afterwards, Corinth’s attitude seems to have been fundamental in
the crisis of the anti-Spartan coalition. When the Corinthians withdrew
from the anti-Spartan front during the year 420, the Argives lost their
interest in Peloponnesian hegemony. Being afraid of remaining isolated,
they first tried to come to a compromise with the Spartans, and then
reapproached the Athenians. In comparison with Corinth, Argive political
and diplomatic initiative shows lack of consistency and impressive
weakness after 421.
Thus, Argos’ policy seems to have often depended on external initiative
and to have been conditioned, or inspired, by Corinth. The great
influence Corinth had on Argos’ choices also depended on the geopolitical
situation of Argos that was under Spartan pressure on the southern
side and Corinthian menace in the North. Sometimes Argos tried to
extend her influence to the detriment of Corinth; more often she suffered
Corinth’s initiative and became an instrument of Corinthian policy.
Thus, in the fifth century Argive foreign policy seems to have been a
‘vicarious’ policy, actually led by the Corinthians.
€ 6,00
Diodoro e l'altra Grecia. Macedonia, Occidente, Ellenismo nella Biblioteca storica

Anno:
2005
Il volume è dedicato alla Biblioteca storica di Diodoro Siculo e, in particolare, alle parti dell'opera riguardanti non la sto
€ 30,00
L' equilibrio internazionale dagli antichi ai moderni

Anno:
2005
Unipolarismo, bipolarismo e multipolarismo sono i termini che ricorrono nei saggi di questo volume dedicato al delicato gioco
€ 18,00
Lisandro tra due modelli: Pausania l’aspirante tiranno, Brasida il generale
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Capitolo


Anno:
2004
In Lysander’s Life (14, 3) Plutarch mentions Lysander’s attempt to colonize Sestos
by installing there his seamen, after taking the town from the Athenians and
expelling its inhabitants. His attempt failed for Spartan opposition. According
to Plutarch, on this occasion, for the first time Spartan government didn’t support
Lysander who was compelled to abandon his plan.
Lysander’s project could not invoke a sure precedent in Spartan history. As
it seems, it was a new, personal initiative of ‘imperial’ politics, with the purpose
of strengthening the relationship between commander and soldiers, and of
making Lysander popular among his fleet’s sailors. Had Lysander any model for
his colonial initiative in mind? Or was it only connected with the navarch’s
powerful, innovating personality?
Lysander’s historical experience can conjure up several models, such as
Polycrates the tyrant, Brasidas the general, Pausanias the regent. Pausanias, in
particular, seems to resemble Lysander as far as personality, ambitions, care of
his public image, and way of life are concerned. Lysander’s contemporaries perceived
such striking analogy, as attested in a sentence by king Agis II: according
to Athenaeus (XII, 543 c), the king used to say that, with Lisander, Sparta bore ‘a
second Pausanias’.
It has been stressed that Thucydides’ account on Brasidas seems to be influenced by Lysander’s historical experience. In the same way, Diodorus’s
account on Pausanias suggests that the image of Lysander influenced the perception
of the Spartan regent in the Bibliotheca historica. Diodorus’ main source,
Ephorus, seems to blame their analogous intolerance of the limits imposed on
individuals by the Spartan tradition, and their refusal of the typical ‘Spartan way
of life’.
Thus, our sources suggest lively debate on Lysander as a ‘new Pausanias’
which involved historians as Ephorus and Theopompus. According to the fragments,
the former probably underlined the similarities between Pausanias and
Lysander, as in the contemporary tradition represented by king Agis; the latter
denied such similarities by depicting Lysander as indifferent to money and pleasures,
and not eager to imitate a foreign way of life.
If such debate occurred, then, Lysander’s taking of Sestos to colonize it with
his men as a private dominion did probably remind his contemporaries of the
shadow of Pausanias’s dominion in Byzantium after the Second Persian War.
Lysander did not likely mean to conjure up Pausanias’s alarming precedent; on
the contrary, he probably meant to imitate Brasidas who had been Amphipolis’s
founder unconditionally trusted by his soldiers, and who, nonetheless, still
respected Spartan tradition. However, Lysander’s unconventional behaviour
increasingly led to perceiving him as a ‘new Pausanias’, and spread worries
about his personal initiatives and their constitutional consequences. Spartan
apprehensions are proved by Agis’s sentence and in a similar remark by the
Spartan Eteokles who, according to Plutarch (Lys. 19, 5), used to say that
«Greece would not have suffered two Lysanders». So, ‘conventional’ Spartans as
Agis and Eteokles gave expression to the apprehensions of Spartan conservative
political groups about Lysander’s ‘unconventional’ initiatives.
€ 6,00
Spartani ‘ideali’ e Spartani ‘anomali’
digital

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Capitolo


Anno:
2004
The ancient tradition often compares ‘conventional’ and ‘unconventional’
Spartans. In our sources we can find typical Spartans, representing the best local
tradition, and innovating Spartans, who excited suspicion in their own city’s
public opinion and establishment. This paper considers such comparisons in
different historical contexts, without claiming to be exhaustive.
First of all, I consider the comparison between the Spartan king Archidamus
and the ephor Sthenelaidas in the «Spartan debate» in Thucydides’s first book.
Their speeches attempt not only to compare two individuals, but also to focus
on «Spartan and Athenian national characteristics»: Archidamus is the typical
Spartan, representing his own city’s traditional caution, hesitation, and inactivity;
on the other hand, Sthenelaidas is the alternative Spartan, representing a
more dynamic and innovating attitude.
Moreover, I consider two couples, Lysander and Kallicratidas, and Agesilaus
and Agesipolis, whose personalities and politics are often compared in our sources.
On the one hand, Lysander and Agesilaus are innovating leaders and represent
different imperialistic trends that are not consistent with Spartan tradition;
on the other hand, Kallicratidas and Agesipolis (like his father, king Pausanias
II) are more traditional leaders and conceive of Spartan hegemony as an instrument
of panhellenic policy, respecting freedom and autonomy of Greek states,
and following the ancient image of Sparta as the champion of freedom and the
enemy of imperialism and tyranny.
These cases emphasize some unchanging features in the comparison of different
personalities and political orientations. On the one hand, we find men
like Etoimaridas, Archidamus, Kallicratidas, Pausanias II and Agesipolis, representing
sophrosyne and dikaiosyne, traditional moral virtues and self-control, supporting
a panhellenic and ‘pacifist’ foreign policy, defending a panhellenic
balance of power based on dividing spheres of influence, on mutual control,
and on restriction of Spartan hegemonical ambitions. On the other hand, we
find men like Sthenelaidas, Lysander and Agesilaus, representing unscrupulous
military aggressiveness and ethical indifference, innovating capacity but also
paranomia and imperialistic trends on the ‘Athenian’ model. Such parallelism
has a strictly political character: the comparison is not between different personalities
or ethics, but between different ideas about the hegemonic role of
Sparta in Greece.
In any case, it must be noted that in fourth-century Sparta ‘unconventional’
and ‘revolutionary’ behaviour can be perceived as ‘traditional’. Xenophon (Hell.
V, 2, 32) mentions an interesting sentence by king Agesilaus about the case of
Phoebidas, who held the acropolis of Thebes, the Kadmeia, on his own initiative.
The ephors and most Spartiates angrily disapproved of Phoebidas’s behaviour as
he had acted «without authorization by the state»; however, Agesilaus said that
«if what he had done was harmful to Lacedaemon, he deserved to be punished,
but if advantageous, it was a time-honoured custom that a commander, in such
cases, had the right to act on his own initiative». In his contrast with Lysander,
Kallicratidas, at the end of the fifth century, had refused personal initiatives as
inconsistent with Spartan tradition; according to Agesilaus, an ambiguous and
many-sided character, personalism can be considered a traditional element.
€ 6,00
La città che scompare. Corinto, Tespie e Platea tra autonomia cittadina e politeiai alternative
digital

formato:
Capitolo


Anno:
2004
€ 6,00
Federalismo e autonomia nelle Elleniche di Senofonte

Anno:
2004
Il ruolo di Senofonte come testimone del federalismo, e del suo scontro con le autonomie cittadine nel corso del IV secolo, è stato spesso misconosciuto. In realtà, lo storico non solo è un buon conoscitore delle vicende degli stati federali e delle loro strutture istituzionali, ma rivela anche attenta sensibilità per la terminologia specifica del federalismo, in particolare quella che esprime la contrapposizione tra sympoliteia federale e politeia cittadina, e per temi significativi dell’‘ideologia’ federale, come la condivisione di diritti e doveri tra realtà paritarie. Uomo della polis, Senofonte offre tuttavia una adeguata valorizzazione dello stato federale e delle sue potenzialità, che ne rivelano il carattere alternativo rispetto alla città e ad alcuni suoi storici limiti: la forza demografica e, di conseguenza, militare, la potenza economica, la tendenza all’unificazione collegata con il reciproco scambio di diritti. Lungi dall’avere un carattere poleocentrico, le Elleniche di Senofonte offrono un notevole contributo, secondo solo a quello di Polibio, alla comprensione del federalismo greco e dei diversi fenomeni di aggregazione tendenti al superamento del frazionamento poleico.
€ 14,00
Gli stati territoriali nel mondo antico

Anno:
2003
Lo stato territoriale è una realtà politica del mondo antico che si manifesta soprattutto in epoca...
€ 28,00
Recensioni e bibliografia - Articolo 2
digital

formato:
Articolo
| AEGYPTUS - 2000 - 1


Anno:
01/2000
€ 6,00
Lisia e la tradizione su Teramene. Commento storico alle orazioni XII e XIII del corpus lysiacum

Anno:
1997
Il volume propone un commento storico – preceduto da un ampio saggio introduttivo – alle orazioni Contro Eratostene e Contro Agorato di Lisia, due testi fondamentali per la ricostruzione delle vicende della crisi della democrazia ateniese sullo scorcio del v secolo a.C. e della sua successiva restaurazione. Alla testimonianza di Lisia, pur fortemente orientata sul piano ideologico, l’analisi condotta nel commento porta a riconoscere una sostanziale attendibilità, se non sui particolari della ricostruzione storica – talora riferiti in modo impreciso come è comune nell’oratoria – almeno nel lucido e severo giudizio, storico e politico, espresso su Teramene e sul ruolo del movimento «moderato» nei drammatici avvenimenti compresi nel breve e tormentatissimo arco cronologico tra il 415 e il 403.
€ 32,00
Sul significato del divieto di ἔξω τοϒ πραγματοσ λεγειν in sede areopagitica
digital

formato:
Articolo
| AEVUM - 1990 - 1


Anno:
01/1990
€ 6,00
Per una riflessione critica sui manuali di storia antica per la scuola media superiore
digital

formato:
Articolo
| VITA E PENSIERO - 1990 - 6


Anno:
1990
€ 4,00
La tradizione su Parmenione negli storici di Alessandro
digital

formato:
Articolo
| AEVUM - 1987 - 1


Anno:
01/1987
€ 6,00
Osservazioni su "cil" v, 6435: per una localizzazione della «leggenda» della fuga di S. Ambrogio (paul. "vita ambr." 8,1)
digital

formato:
Articolo
| AEVUM - 1983 - 1


Anno:
01/1983
€ 6,00
Isocrate e il problema della democrazia
digital

formato:
Articolo
| AEVUM - 1980 - 1


Anno:
01/1980
€ 6,00
L' Athenaion politeia rivisitata. Il punto su Pseudo-Senofonte

Anno:
2011
Il volume raccoglie una serie di saggi sull’Athenaion politeia dello Pseudo-Senofonte, con l’intento di rendere conto della complessità di un dibattito scientifico ormai di lunghissima data...
€ 20,00
Storie di Atene, storia dei Greci. Studi e ricerche di attidografia

Anno:
2010
Gli attidografi, scrittori di storie dell'Attica che, a causa della centralità di Atene nel mondo...
€ 25,00
Argo. Una democrazia diversa

Anno:
2006
Argo, una delle più importanti ‘terze forze’ del quadro internazionale greco, fu città di solide tradizioni democratiche, ma la sua esperienza fu assai diversa rispetto al modello ateniese, sia sul piano delle forme istituzionali, sia sul piano della convivenza civile.
€ 20,00
Contro le 'leggi immutabili'. Gli Spartani fra tradizione e innovazione

Anno:
2004
E' in vendita online su BOOKREPUBLIC il pdf Contro le 'leggi immutabili', a cura di Cinzia...
€ 18,00
News
11.02.2021
Demonumentalizzare Dante per comprenderlo
Anteprima del libro "Dante in Conclave. La Lettera ai cardinali" dello storico Gian Luca Potestà.
22.02.2021
Armida Barelli e il miracolo del Sacro Cuore
Ad Armida Barelli, prima amministratrice di Vita e Pensiero presto beata, si deve l'intitolazione dell'Università Cattolica al Sacro Cuore, la storia.
16.02.2021
Il prezzo di un futuro con bambini-merce
Intervista ad Alessio Musio, docente di Filosofia morale dell'Università Cattolica, autore di "Baby boom".
13.01.2021
Dostoevskij e la bellezza che salverà il mondo (forse)
Omaggio a Dostoevskij con un passo del libro "La bellezza complice" di Giuliano Zanchi, una rilettura di quella travisata "bellezza che salverà il mondo".