Enzo Bianchi
Titoli dell'autore
Dalla messa tridentina alla riforma liturgica del Vaticano II
digital

Anno:
2012
L’articolo che qui pubblichiamo ha un forte timbro autobiografico. Il
priore di Bose racconta infatti come ha vissuto la messa negli anni
precedenti la riforma liturgica. Molti lettori apprezzeranno queste
pagine dense di memoria e ricche di suggestioni, riconoscendo se
stessi nella testimonianza di Enzo Bianchi. Vi traspare tutto l’affetto
verso una forma liturgica che è stata alimento spirituale imprescindibile nella prima parte della sua vita. Insieme, il testo evoca anche il
passaggio alla nuova forma della messa, successiva al Vaticano II, con
i suoi innegabili arricchimenti (in particolare la lingua e il lezionario)
e taluni difetti (nel canto liturgico). L’Autore riconosce nella riforma
«soprattutto la continuità, la tradizione che si accresce e si rinnova
per non morire o decadere, ma che sa sempre conservare la stessa
messa, la stessa alleanza tra Dio e il suo popolo».
€ 4,00
Il presbitero e la preghiera
digital

Anno:
2011
La preghiera è semplicemente essenziale per un prete, come peraltro
per ogni credente. Ne va della sua vita spirituale, della sua identità e
dell’efficacia stessa del suo ministero. Il priore di Bose entra direttamente
nel merito di un disagio diffuso in gran parte del clero: assediati
dalle molte incombenze pastorali, liturgiche e caritative, spesso i
preti sono esposti alla tentazione di non assegnare la priorità alla pratica
dello stare con il Signore. Enzo Bianchi rileva con sapienza quanto
sia decisivo perseverare nell’assiduità con il Signore, mettervi nel
conto fatica e aridità, oltre che gioia e consolazione. L’invito alla ‘manutenzione’
e alla cura attenta di questa dimensione profonda della vita
spirituale del presbitero è accompagnato dalla sottolineatura delle
specificità della sua preghiera: l’ascolto di Dio e dei fratelli («un’arte
fatta di sollecitudine, esercizio, attenzione, passione e custodia») e l’intercessione
come atto dello stare davanti a Dio in nome del popolo
che gli è stato affidato. Numerose, persuasive ed efficaci suggestioni
derivano dalla lettura di questo articolo, quasi un sintetico lessico e
una grammatica per una pratica da imparare sempre di nuovo.
€ 4,00
Bellezza e liturgia. Una relazione costitutiva?
digital

Anno:
2011
Dopo aver presentato alcune difficoltà inerenti alla riflessione sul
rapporto tra bellezza e liturgia, il priore della Comunità monastica
di Bose sviluppa la sua meditazione a partire dalla constatazione che
la bellezza resta un enigma. Il discernimento della bellezza epifanica,
rivelativa di Dio e della sua azione, richiede da parte dell’uomo un’educazione
dell’intelligenza del cuore, un lungo e faticoso cammino
ascetico: richiede, in una parola, la trasfigurazione dei sensi umani.
Ciò vale in modo particolare per la liturgia, opus Dei, la cui bellezza
si manifesta agli occhi della fede e si sperimenta con i sensi spirituali.
La bellezza della liturgia va misurata sulla capacità che essa ha di far
apparire l’azione del Signore, di fare segno alla presenza efficace di
Cristo risorto. In quest’ottica, occorre avere una precisa consapevolezza:
è l’arte che deve essere a servizio della liturgia, non viceversa.
Servono dunque vigilanza e discernimento: la banalità, la sciatteria,
la mancanza di qualità, tutto questo minaccia l’azione liturgica
quanto un’arte troppo segnata da improvvisazione, una pretesa bellezza
alla quale la liturgia serva come contesto in cui esprimersi.Tutto
ciò che è opus hominis deve entrare nella liturgia solo se ha le
qualità per essere al suo servizio.
€ 4,00
La passione del predicatore
digital

Anno:
2011
Spesso l’omelia, anche a livello di opinione pubblica, viene criticata
perché noiosa o ‘obesa’ o moraleggiante o aggressiva. D’altra parte
essa, di fatto, oggi svolge una funzione troppo importante nel favorire
la trasmissione della fede e la stessa conoscenza del Cristo Signore
per essere semplicemente lasciata ai gusti personali del predicatore.
La riflessione di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose,
descrive i caratteri dell’omelia cristiana, fondandoli anzitutto sullo
stile della predicazione di Gesù, la cui sapienza, autorità e passione
costituiscono il modello insuperabile per chi annuncia la Parola. L’approfondimento
di queste tre caratteristiche offre un utile stimolo alla
verifica dell’effettiva qualità delle nostre prediche, richiamando al
dovere dell’imitazione di Cristo, per poter poi parlare ‘come’ Lui, ma
anche alla ‘compassione’ per la comunità ricevuta dal Signore: infatti,
quando questa manca, «allora proprio nell’omelia appaiono tutte le
patologie del pastore: la collera, l’aggressione, il disprezzo, il rigorismo.
E così la buona notizia risulta mortificata da una cattiva comunicazione,
dove l’aggettivo “cattiva” non significa povera, ma fatta con
sentimenti che non esprimono l’amore preveniente e sempre gratuito,
la misericordia infinita di Dio, anzi li contraddicono».*
€ 4,00
Educare alla fede come Gesù.Uno sguardo alla pedagogia evangelica
digital

Anno:
2010
La bella meditazione di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose,
riprende e approfondisce in termini radicali il tema dell’educazione
alla fede. Essa prende le mosse dalla constatazione della crescente
difficoltà che la comunità cristiana incontra nella trasmissione della
fede e lancia la provocazione che causa non secondaria di questi insuccessi
sia la povera conoscenza che gli stessi cristiani hanno di
Gesù. La riflessione propone così di guardare al Gesù dei vangeli come
stimolo a ripensare l’approccio educativo, poiché in lui si scorge
«un’arte nell’incontrare l’altro, nel comunicare con l’altro, nel tessere
con l’altro una relazione: l’arte di un educatore alla fede».Affidabilità,
accoglienza, capacità di farsi vicino all’altro e comprendere il
suo bisogno, valorizzazione della fede dell’altro: sono solo alcuni dei
tratti dell’agire di Gesù che possono essere imitati dal testimone
che vuole farsi evangelizzatore di Cristo e quindi «sa incontrare gli
uomini in modo umanissimo; sa essere una persona affidabile, la cui
umanità è credibile; sa essere presente all’altro, sa fare il dono della
propria presenza; sa, in un decentramento di sé, fare segno a Gesù
e, attraverso di lui, indicare Dio, il Dio che è amore».
€ 4,00
Le chiese portano Dio nel cuore delle città
digital

Anno:
2010
Ogni città è insieme Babilonia e Gerusalemme. Il messaggio biblico
insegna che in esse le chiese non sono solo luoghi di culto:
trasformano in realtà l’idea che siano metafore della presenza
della Chiesa di Dio nelle comunità degli uomini.
€ 3,60
La parola di Dio nella vita del presbitero
digital

Anno:
2009
Questa intensa riflessione di Enzo Bianchi, priore della comunità di
Bose, affronta un tema costitutivo della vita del prete: il suo rapporto
con la Parola di Dio.Ascoltatore della Parola, suo servo, il presbitero
si lascia raggiungere, penetrare, misurare da essa in una relazione vitale
che è anzitutto accogliente e obbediente. Questo fondamento è
irrinunciabile al ministero della predicazione se vuole essere annuncio
autentico e fedele della verità cristiana. In questo modo il presbitero
vive la sua vocazione di ‘uomo spirituale’, consapevole che una predicazione
animata da passione, capace di esprimere fede, amore e speranza,
non è al riparo da fatiche e difficoltà. Perché la semina della Parola
nel presbitero possa dare frutto, occorre lottare con le armi della
preghiera e dell’assiduità nell’ascolto, tenendo come quotidiano punto
di riferimento la parola di Gesù: «Non di solo pane vive l’uomo,ma
di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio».
€ 4,00
Eucaristia e Parola. Testi per le celebrazioni eucaristiche - Anno C

Anno:
2009
I testi raccolti nel presente volume vogliono essere uno strumento utile per quelle parti della celebrazione eucaristica che l
€ 20,00
La Parola di Dio oggi
digital

Anno:
2008
In occasione del Sinodo generale dei vescovi su «La parola di Dio
nella vita e nella missione della Chiesa», abbiamo chiesto al priore
di Bose, uno dei protagonisti della fioritura biblica nella Chiesa
italiana del postconcilio, di tracciare un quadro di sintesi sull’argomento.
Dopo un’utile chiarificazione terminologica, l’Autore sottolinea la
decisiva importanza della Parola di Dio nella trasmissione della
fede, che, per essere tale, deve configurarsi come «conforme al
vangelo di Cristo testimoniato dalle Sante Scritture».
Enzo Bianchi si sofferma poi sul rinnovamento suscitato dal
Vaticano II nel tessuto ordinario della vita pastorale; certo, si tratta
di un processo non ancora compiuto, ma se si considera il ‘bicchiere
mezzo pieno’, non ci si potrà sottrarre alla convinzione
che la «corsa della Parola» durante questi decenni è stata ricca di
frutti nelle nostre Chiese. Tuttavia l’articolo mette in guardia da
alcuni rischi che insidiano tale rinnovamento: le letture fondamentalista,
carismatica e psicologizzante, accomunate dal misconoscimento
del tratto caratteristico della Scrittura, cioè il suo
attestare la rivelazione di Dio avvenuta nella storia di Israele e di
Gesù Cristo.
Le tre urgenze richiamate in conclusione (approfondimento della
Dei Verbum, esegesi liturgica e centralità di Gesù Cristo) additano
prospettive anche pastorali che occorrerà riprendere e sviluppare
perché il dono prezioso della Parola continui a rendere
vitale la nostra Chiesa.
€ 4,00
Eucaristia e Parola. Testi per le celebrazioni eucaristiche -Anno B-

Anno:
2008
I testi raccolti nel presente volume - le invocazioni penitenziali, una traccia di meditazione in vista dell'omelia, la preghi
€ 20,00
Liturgia, tradizione, riforma
digital

Anno:
2007
Queste pagine del priore di Bose sono ricche di risonanze affettive. Enzo Bianchi, infatti, sul messale di Pio V si è formato, è cresciuto nella fede, nell’intelligenza eucaristica e nella vita spirituale. Da quella liturgia è ‘migrato’ verso la liturgia della riforma conciliare, che meglio gli ha consentito di offrire a Dio il proprio culto spirituale con la Chiesa tutta, senza mai pensare che si fosse data rottura tra il messale di Pio V e quello di Paolo VI, bensì crescita e progresso. Questo è stato il percorso di una generazione, anche di preti. In questa consapevolezza si radicano le considerazioni dell’Autore sul motu proprio, sul suo retto uso e sui possibili abusi, sulle questioni aperte della sua recezione, nell’auspicio che il generoso gesto di Benedetto XVI sia raccolto dai tradizionalisti, aiutandoli a deporre durezze contrappositive e a ritrovare la comunione con la Chiesa.
€ 4,00
Ars celebrandi. L’eucaristia, fonte della spiritualità del presbitero
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Anno:
2007
Il vescovo di Lille (Francia), mons. Gérard Defois, ha invitato fr. Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, a svolgere questa relazione al presbiterio della diocesi riunito per la celebrazione della Messa crismale. Pubblichiamo il testo del suo intervento, che vorrebbe essere un contributo all’approfondimento e alla comprensione dell’ars celebrandi, con particolare attenzione all’ars celebrandi del presbitero nella sua presidenza eucaristica. Al centro di questa riflessione c’è infatti l’eucaristia, colta come fonte che alimenta la spiritualità del presbitero, che plasma la sua vita, e al tempo stesso come la massima epifania del suo presiedere la comunità cristiana. Nella celebrazione eucaristica il presbitero è chiamato a «fare segno» a Cristo, a far «vedere oltre», e dunque gli è richiesta un’exousía, un’autorevolezza che rifugga da ogni sciatteria e meccanicismo, ma anche da ogni protagonismo: i gesti liturgici devono raccontare l’azione di Dio e non diventare azione di chi li compie. Una particolare insistenza viene posta sul «mens concordet voci», sulla consonanza tra ciò che si dice con le labbra e ciò che si pensa con il cuore, sull’attenzione da porre affinché emerga quella bellezza che è sempre eloquenza efficace del gesto e della parola.
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News
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Sabato 16 dicembre presentazione di "Le fiabe non raccontano favole" di Silvano Petrosino a Verona: diventare donna attraverso Cappuccetto Rosso, Biancaneve e Cenerentola.
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