Fabrizio Panzera
Titoli dell'autore
Gli esuli italiani nelle città svizzere tra Ottocento e Novecento
digital

Anno:
2007
La presenza di esuli italiani nella Confederazione durante il primo così come durante il secondo Risorgimento è stata quasi sempre legata a una determinata città. L’unica eccezione è forse quella di Giuseppe Mazzini, il quale proprio per la sua scelta di vita da ‘rivoluzionario’ fu costretto a condurre la propria esistenza di proscritto e ricercato passando di città in città; tuttavia resta legato ad alcune città in particolare, Ginevra (dove iniziò la prima fase del suo esilio in Svizzera), Grenchen, città nel Canton Soletta, il cui consiglio comunale nel 1836 volle conferirgli la cittadinanza svizzera, e poi Lugano. Dopo l’insuccesso del tentativo insurrezionale della Savoia, Mazzini pensò di legare in un vincolo di fede e di lotta tutto il mondo dell’emigrazione politica. Egli concepì quindi l’idea di dar vita alla Giovine Europa quale naturale corollario, sul piano europeo, della Giovine Italia. La Giovine Svizzera, in modo particolare, sarebbe stata chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’associazione a livello europeo. Tra gli altri esuli in Svizzera ci furono Ignazio Silone e Reale, fondamentali per il secondo Risorgimento; e Carlo Cattaneo che si rifugiò a Lugano.
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