Francesco Tedeschi
Titoli dell'autore
Geometrie organiche. Attorno alla pittura di Luigi Veronesi
tra il 1955 e il 1965
novitàdigital

Anno:
2024
The period that Luigi Veronesi went through between the 1955 and 1965 was not so much explored in his historical and critical context so far. In these years his painting moved away from the characteristics of the rationalist abstractionism that informed his work in the second half of the 1930s. the evolution towards open forms, of “organicist” inspiration, is similar to the experiments he carried out in the photographic field during the 1930s and again after the Second World War...
€ 6,00
Qui è altrove. Del sacro e dello spirituale nell’arte contemporanea

Anno:
2024
In questo volume Tedeschi racconta le forme di “rappresentazione dell’irrappresentabile”, soffermandosi sulla presenza dello spirituale nell’arte astratta.
€ 22,00
La «Vita di Cristo». Un’opera di Keith Haring
digital

Anno:
2024
Anche quest’anno la copertina della Rivista è arricchita da un’immagine d’arte contemporanea. Dopo Anselm Kiefer e Andrea Mastrovito viene proposta una sorprendente opera del notissimo street artist statunitense Keith Haring, che rivisita con linguaggio ‘pop’ un tradizionalissimo arredo liturgico...
€ 3,60
Musei in movimento nel XXI secolo
digital
Anno:
2014
La riuscita, nell’immediato e nel tempo, di un museo dipende
certamente da un delicato equilibrio fra spazi e cultura...
€ 4,00
Studi in onore di Maria Grazia Albertini Ottolenghi

Anno:
2013
Il secondo numero dei "Quaderni di Storia dell'arte" rende omaggio a Maria Grazia Albertini Ottolenghi, docente di Storia dell'arte moderna e Storia dell'arte lombarda presso l'Università Cattolica.
€ 22,00
Il mondo ridisegnato. Arte e geografia nella contemporaneità

Anno:
2011
I rapporti tra arte e geografia hanno una lunga tradizione, che va dal concorso nella creazione delle mappe alla storia della pittura di paesaggio. Francesco Tedeschi propone una lettura intrecciata di temi che riguardano l’uno e l’altro ambito, così da interpretare in chiave interdisciplinare l’operato dei molti artisti presi in considerazione. Autori quali Piero Manzoni, Jasper Johns, Joseph Beuys, i protagonisti dell’Arte Povera, del Situazionismo, della Land Art e molte delle principali figure dell’arte odierna, sono accostati a opere di Vermeer, Friedrich, Bellotto, o alle rappresentazioni delle ‘Città ideali’ quattrocentesche.
€ 30,00
La teatralità come elemento critico e progettuale nell'arte tra gli anni Sessanta e Settanta
digital

Anno:
2010
RÉSUMÉ
La notion de ‘théâtralité’ est considérée un élément critique pour interpréter certains aspects de l’art des années Soixante.
D’une part, le critique Michael Fried accuse les nouvelles formes d’art de plier vers des formes minimalistes de «théâtralité» qui faussent le caractère de l’expression formelle; de l’autre, non seulement l’expérience des happenings, créés à New York entre la fin des années cinquante et les premières années soixante, portent à mettre en évidence des réalisations essentiellement performatives dans les sites d’art «visuel», mais les installations
d’auteurs pop, tels que Oldenburg, et minimalistes, comme Judd et Morris, élèvent l’objet au rang de caractère, créant une nouvelle forme de «théâtralité».
En tous cas, la ‘théâtralité’ devient un principe qui sous-tend la transformation de nombreux modes d’action de l’art du fin des années soixante, comme le montrent les expériences italiennes qui sont réunies dans des situations comme celles documentées par le Théâtre des expositions, une série de travaux d’une seule journée, qui prennent place dans la Galleria La Tartaruga à Rome en mai 1968, et d’autres événements de ces années.
Trois auteurs sont pris comme exemple pour leurs développements de façon ‘théâtrale’: Michelangelo Pistoletto qui, avec son groupe le «Zoo», modifie ses actions vers des éléments performants, parallèlement à sa participation aux initiatives de l’Arte Povera; Fabio Mauri, qui conçoit des formes d’installation temporellement
définies à l’intérieur d’une scène, et reconstruit des situations du passé sous forme documentaire, comme dans Qu’est-ce que le fascisme, apporté à Rome en 1971; Alik Cavaliere, qui imagine une sorte de sculpture développée dans un récit dramatique et propose, en 1972, un remake des thèmes de Shakespeare à la Biennale de Venise en collaboration avec l’écrivain Roberto Sanesi et le compositeur Bruno Canino.
Les exemples et les sujets théoriques avancés mettent en évidence comment le thème de ‘théâtralité’ est au coeur de la transformation du caractère de conception et présentation de l’art contemporain, dans une relation toujours plus étroite entre les disciplines qui, à partir du visuel, se déplacent pour accueillir le récit et la performance.
SUMMARY
The concept of ‘theatricality’ is considered a critical element for interpreting some aspects of the art of the sixties.
On the one hand, the critic Michael Fried accuses the new minimalist forms of art to bend towards forms of ‘theatricality’ that distort the character of formal expression; on the other hand, not only the experiences of the New Yorker happenings between the late fifties and early sixties led to highlight essentially performing forms in “visual” art sites; but the installations of pop authors, such as Oldenburg, or minimalist, such as Judd and Morris, transform the object into a character, creating a new form of ‘theatricality’.
In any case, ‘theatricality’ becomes a principle which underpins the transformation of many modes of action in late Sixties’ art, as shown by some experiences in the Italian environment. They come together in situations like those documented by the Theatre of the exhibitions, a series of works lasting a single day, which takes place in May 1968, at the Galleria La Tartaruga in Rome, and other events of those years.
Three authors are taken as an example for their ‘theatrical’ inspiration: Michelangelo Pistoletto, who with his group «Zoo» changes his actions toward performing components in parallel to his participation in the initiatives of the Arte Povera; Fabio Mauri, who designs installation forms within a defined time-frame within a stage, rebuilding situations of the past in documentary form, as in What is fascism, brought to Rome in 1971; and Alik Cavaliere, who envisions a kind of sculpture developed in a narrative and dramatic way, and proposes in 1972 a remake of Shakespeare’s themes at Venice Biennale, in collaboration with the writer Roberto Sanesi and the composer Bruno Canino.
The advanced examples and theoretical topics highlight how the theme of ‘theatricality’ is central to the transformation of the characteristics of design and presentation of contemporary art in an ever closer relationship
between the disciplines, from visual to narration and performance.
€ 6,00
La Scuola di New York. Origini, vicende, protagonisti

Anno:
2010
Nel secondo dopoguerra New York assume un ruolo di primo piano nel campo dell'arte fino a diventarne la capitale mondiale
€ 28,50
Visioni musicali. Rapporti tra musica e arti visive nel Novecento

Anno:
2009
Quali sono stati i punti di incontro tra musica e arti visive nel Novecento? Questo il tema al centro del saggio curato da Bolpagni e Tedeschi.
€ 18,00
Introduzione
digital

Anno:
2008
Luciano Caramel in tanti anni di appassionata attività di studioso, critico e docente ha contribuito e contribuisce in modo significativo allo sviluppo e all’ampliamento delle conoscenze nell’ambito della storia dell’arte contemporanea.
Gratis
Giuseppe Grandi e la scultura milanese degli anni Sessanta-Settanta
digital

Anno:
2008
La specificità del contributo di Giuseppe Grandi alla scultura di fine Ottocento passa senza dubbio per il suo impegno nella riforma della scultura monumentale.
€ 4,00
Il presente si fa storia. Scritti in onore di Luciano Caramel

Anno:
2008
I testi presentati in questo volume sviluppano argomenti storico-artistici prevalentemente legati all’area contemporanea, settore di studi nel quale Luciano Caramel ha dato un contributo fondamentale.
News
10.03.2025
Nella società digitale c’è ancora spazio per il noi?
Il 22 marzo al Museo Diocesano, in occasione del festival Soul, i filosofi Hunyadi e Benasayag rifletteranno sulla fiducia nell’altro nell'era digitale.
06.03.2025
Tradire Dio: Giuda e il Grande Inquisitore
Il 20 marzo, in occasione del festival Soul, al Museo Diocesano un dialogo tra Teresa Bartolomei e il filosofo Silvano Petrosino.
06.03.2025
Fede poetica: l'incanto delle storie
Il 23 marzo, in occasione di Soul, la neuroscienziata Maryanne Wolf in dialogo con Antonio Spadaro nella Basilica di San Nazaro in Brolo.
06.03.2025
Gli autori Vita e Pensiero a SOUL
19-23 marzo torna SOUL, il Festival della Spiritualità di Milano: tra gli autori Petrosino, Bartolomei, Wolf, Sequeri, Spadaro, Ossola. Scopri gli eventi