Linda M. Napolitano Valditara
Titoli dell'autore
Un case study multifocale:
le ombre-burattini di Platone e la lanterna magica del principe Andrej
novitàdigital

formato:
Articolo
| RIVISTA DI FILOSOFIA NEO-SCOLASTICA - 2022 - 2


Anno:
2022
Plato’s cave and prisoner’s illusory sight of shadows in the Republic are here compared with Tolstoj’s passage from War and peace about Andrej looking to his past as in a magic lantern...
€ 6,00
La sapienza di Timeo. Riflessioni in margine al «Timeo» di Platone
Pdf

Anno:
2012
I saggi di questo libro, suddiviso in quattro parti, provano a interpretare alcune ‘stranezze’ del Timeo, rimaste ancora senza
€ 24,99
Interiorità e anima. La psychè in Platone

Anno:
2007
Il concetto di anima, una delle più grandi "invenzioni" del mondo greco, figura teorica che ha attraversato e segnato la stori
€ 35,00
Platone e le 'ragioni' dell'immagine. Percorsi filosofici e deviazioni tra metafore e miti

Anno:
2007
La caverna, la skiagraphìa o ‘pittura d’ombra’, il mito degli androgini, il sofista che crea un mondo ruotando attorno uno specchio che lo rifletta, Socrate tafano e torpedine marina: le immagini celeberrime del corpus platonico sono qui rimeditate alla ricerca delle ‘ragioni’ che consentono di leggerle non quali semplici tratti decorativi, ma come veicoli di verità. L’immagine (eikòn, èidolon) è infatti definita da Platone (Soph. 240 A) «una cosa che, fatta a somiglianza di una cosa vera, è distinta da questa e tale e quale la vera». Se, secondo la potente e celebre teoria della mìmesis, l’immagine è ontologicamente e gnoseologicamente decettiva (poiché copia dei sensibili, a loro volta copia delle idee), non è però del tutto priva di verità, ipotesi avallata dall’uso platonico di èidola legòmena, o ‘immagini di parole’ e dalla tesi (Tim. 71 A ss.) secondo cui l’anima appetitiva apprende il vero solo per via di ‘immagini e fantasmi’. ‘Falsa’ è allora per Platone quella immagine che, come le ombre della caverna, vela e nasconde il proprio strutturale rapporto con il modello. Essa è prodotta da qualcuno che vuole, per suo tramite, ingannare altri disposti – poiché inesperti del fondamento e oggetto vero di bellezza e felicità – a farsi ingannare. L’obbligo socio-culturale di creare ed esibire invece immagini ‘vere’ risulta anche dal fatto che la prima forma della consapevolezza di sé matura, secondo Platone, nella contemplazione del proprio sé in imagine: l’immagine speculare rinviata dagli occhi dell’interlocutore che ci sta dinnanzi e che ci confuta, come fa Socrate paralizzante torpedine, oppure quella riflessa nel volto dell’amante con cui condividiamo la nostalgia della Bellezza persa con la caduta-incarnazione nel corpo. Nell’un caso e nell’altro occorre dunque saper ‘immaginare’ bene, cioè, per quanto possibile, con verità.
€ 30,00
La sapienza di Timeo. Riflessioni in margine al "Timeo" di Platone

Anno:
2007
Le ipotesi ermeneutiche avanzate nei saggi di questo libro, suddiviso in quattro parti, intendono...
€ 35,00
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