Luciano Manicardi
Titoli dell'autore
La potenza della menzogna
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2016 - 2


Anno:
2016
La menzogna è un’insidiosa e potente forma di perversione dei legami, che, quantomeno nella forma della tentazione, non risparmia nessuno. Gesù stesso ne conosce la forza e in un suo detto ammonisce esplicitamente i discepoli, esortandoli alla vigilanza: «Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno» (Mt 5,37)...
€ 3,60
Le ‘opere di misericordia’.
La ritrovata attualità di una tradizione
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2015 - 11


Anno:
2015
Le indicazioni con le quali papa Francesco propone di vivere il Giubileo straordinario, invitano esplicitamente a riscoprire il significato autentico della «antica e veneranda» tradizione delle ‘opere di misericordia’. La riflessione di Luciano Manicardi, monaco di Bose, svolge questa ricerca anzitutto sullo sfondo dell’indole ‘esperienziale’ del magistero di Francesco...
€ 3,60
Riforma della Chiesa: quali condizioni spirituali?
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| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2015 - 6


Anno:
2015
Lo spirito e la prassi di rinnovamento che stanno caratterizzando il pontificato di papa Francesco hanno ridato vigore a un’istanza spirituale costitutiva della Chiesa, quella della riforma, che lungo la storia si è ripetutamente espressa come ricerca della fedeltà al Vangelo...
€ 3,60
Simeone, la vecchiaia e la fede. Una lettura del «Nunc dimittis»
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2015 - 4


Anno:
2015
Il testo di Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, introduce al celebre brano lucano del Nunc dimittis nella modalità di una intensa meditazione più che in quella di uno studio esegetico...
€ 3,60
Liturgia e carità. L’originalità della sintesi eucaristica
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2014 - 6


Anno:
2014
Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, articola in queste pagine un nucleo centrale del cristianesimo...
€ 3,60
Gesù di Nazaret, il grande narratore
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2014 - 2


Anno:
2014
L’abitudine della gran parte dei credenti all’ascolto solo liturgico, quindi frazionato, delle Scritture, ha fatto perdere la percezione del loro impianto fondamentalmente narrativo. Eppure Gesù è stato un grande narratore e ancor più è stato il ‘grande narrato’, in sintonia con la grande tradizione biblica veterotestamentaria che dice Dio principalmente raccontando una molteplicità di storie. La narrazione infatti, afferma Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, possiede una caratteristica unica, la sua forza «consiste nella sua capacità di dare senso. Non è la cronaca dei fatti […] Nel racconto i fatti divengono umani, cioè una trama di eventi significativi». Ciò vale in modo eminente per i vangeli, scritti in una forma letteraria che esprime al meglio la novità portata dal cristianesimo. «Essa postula un rapporto particolare con il lettore in quanto tende al suo coinvolgimento, alla sua decisione di fede, alla conformazione del suo cammino esistenziale al cammino compiuto da Cristo stesso. I vangeli sono racconti che prendono per mano il lettore e lo invitano a un viaggio trasformativo». Accostare narrativamente i vangeli – sostiene con acume Manicardi – non è un’opzione ermeneutica fra le altre, ma rappresenta la condizione per comprendere la fede come una storia personale, che coinvolge tutta la persona, storia di una relazione che coinvolge i credenti in una comunità, in una storia vicenda sempre in divenire.
€ 4,00
Credere per vivere
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| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2013 - 5


Anno:
2013
€ 4,00
Giuseppe, «uomo giusto» (Mt 1,19).Dalla paternità di Giuseppe alla paternità oggi
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2012 - 6


Anno:
2012
I vangeli parlano poco di Giuseppe, «padre» di Gesù. Lo studio di
Luciano Manicardi, monaco di Bose, scava nelle parole del racconto
di Matteo per individuare i tratti della singolare paternità di Giuseppe
che, priva del momento generativo in senso biologico, si sostanzia
invece nell’accompagnamento, nel servizio e nella prossimità al fi glio,
«quel cammino educativo che normalmente è ben più problematico
dell’atto di rendere incinta la donna». Precisamente nella decisione
di accogliere Maria e suo fi glio si comprende l’essere «giusto» di
Giuseppe, che in questo processo di discernimento non solo si pone
in sintonia con le paradossali logiche secondo cui Dio ha guidato
la storia della salvezza, ma realizza quella giustizia della fede che ha
molto da dire sulla paternità. Essa infatti si nutre di un volere giusto,
sa portare su di sé la sofferenza dell’altro, è prassi d’accoglienza, è
profezia e coraggio che sa integrare anche le dimensioni inconsce
della persona. Inaspettatamente forse, la lettura di Manicardi riesce a
sbalzare una ricca fenomenologia della paternità di Giuseppe, caratterizzata
da un’evidente dimensione di universalità: egli è «il padre
che sa vivere la paternità perché spoglia la paternità di ciò che di
violento, aggressivo, ma anche di paura e di autodifesa vi può essere
nell’esercizio della paternità».
€ 4,00
Il libro di Rut: la via buona verso il Messia
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| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2012 - 1


Anno:
2012
Il piccolo libro di Rut ha richiamato molti lettori in questi ultimi anni,
attirati dalla narrazione di una vicenda carica di grande umanità, dove
la discreta presenza divina si muove sottotraccia, nascosta nell’agire
giusto dei protagonisti. La lettura che ne fa Luciano Manicardi,
monaco di Bose, mira a sottolineare come le dinamiche di redenzione
si realizzano nella storia attraverso le azioni degli uomini. Dio
appare così misteriosamente all’opera nelle pieghe della vita e della
responsabilità umana. Questa chiave interpretativa integra la lettura
che tendeva ad assorbire la ricchezza della vicenda narrata dal libro
di Rut nel tema messianico della discendenza davidica, evidenziando
la centralità dell’agire umano, e in particolare femminile: «Potremmo
dire che la nascita del Messia David è preparata da una pratica di
umanità in cui giustizia e bontà si incontrano e si abbracciano. Sulla
scia dell’interpretazione cristiana tradizionale leggeremo Rut come
libro che dice qualcosa sulla prassi messianica come prassi di umanità».
€ 4,00
L'invenzione della prossimità
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2011 - 10


Anno:
2011
Farsi prossimo è il titolo di uno dei più noti e incisivi piani pastorali del
card. C.M. Martini, i cui effetti sono ancor oggi vivi nella diocesi milanese.
Luciano Manicardi, monaco di Bose, ne rilegge il messaggio di
fondo, prendendolo a spunto per un approfondimento del tema della
carità nella situazione attuale. Oggi infatti è sempre più chiaro che
«la questione del prossimo è la questione dell’umano» e che, di fronte
all’inumano che si manifesta in mille forme, la carità vuole anzitutto
custodire la dignità di ogni singolo uomo. Si tratta di una convinzione
che la Bibbia conosce da sempre e che rilancia alla coscienza
credente impegnandola a riconoscere e a ‘vedere’ le tante situazioni
nelle quali la dignità dell’uomo è vilipesa, umiliata, costretta alla vergogna.
Prossimità è infatti disponibilità a farsi vicino, a muoversi da
dove si è, è un’azione, non uno stato. Ricordava il card. Martini nella
sua lettera: «Il prossimo non esiste già. Prossimo si diventa. Prossimo
non è colui che ha già con me dei rapporti di sangue, di razza, di affari,
di affinità psicologica. Prossimo divento io stesso nell’atto in cui,
davanti a un uomo, anche davanti al forestiero e al nemico, decido di
fare un passo che mi avvicina, mi approssima».
€ 4,00
Memoria del limite. La condizione umana nella società postmortale

Anno:
2011
Che cosa è diventata la morte? Ma soprattutto chi siamo diventati noi, se la morte non è più memoria del limite? L'indagine di Manicardi su la società post-mortale.
€ 13,00
Futuro interiore. Immaginazione e creatività per un’alleanza fra generazioni
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Articolo
| LA RIVISTA DEL CLERO ITALIANO - 2011 - 4


Anno:
2011
Difficoltà ad accedere a un lavoro che non sia precario, alla casa, crescente
innalzamento dell’età d’ingresso nella vita adulta e nella stabilizzazione
dei rapporti affettivi: i giovani vedono il proprio futuro
con sempre maggiore incertezza. Luciano Manicardi, monaco di Bose,
si lascia interrogare, ben oltre le questioni congiunturali, dal senso
profondo della difficoltà che segna il rapporto dei giovani col futuro,
esplorandone la poco frequentata dimensione interiore. L’idea
di fondo è che «il futuro di cui siamo alla ricerca forse non è neanche
così lontano da noi: il futuro è potenzialità nei giovani ed è responsabilità
negli adulti». Questa prossimità richiede atteggiamenti
che giovani e adulti sono chiamati a coltivare in vista di un’alleanza
che apra alla speranza. Ciascuno per la sua parte: i giovani andrebbero
incoraggiati a credere che il futuro che ricercano «giace nell’interiorità,
è a portata di mano se solo si osa l’avventura della vita
interiore, della conoscenza di sé, e dunque dell’educazione, del primato
accordato ai valori umani».Agli adulti invece va ricordato che
declinare il futuro significa anzitutto assumersi la responsabilità per
la cura del futuro degli altri, coltivare capacità di ascolto, dare fiducia,
saper promettere.
€ 4,00
News
27.04.2022
Esquirol e Potestà al Festival Biblico
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20.05.2022
Rosina vince il Premio Atlante al Salone del libro
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La convergenza di interessi dietro la strage di Capaci
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