Virgilio Melchiorre
Titoli dell'autore
Studi di filosofia trascendentale

Anno:
1993
Il tema dell'identità e della differenza, che è fra i più sollecitanti del pensiero contemporaneo e che per molti aspetti costituisce un ritorno sull'antico problema dell'analogia, è stato già affrontato in altri volumi di questa collana (La differenza e l'origine, 1987 e L'Uno e i molti, 1990). Viene ora ripreso in questo volume, con la raccolta dei contributi discussi all'interno di un seminario promosso dal Dipartimento di Filosofia e dal Centro di Metafisica dell'Università Cattolica. Il problema dell'analogia viene così nuovamente considerato, ma con un diverso e forse più decisivo affondo teoretico, all'incrocio dell'antico e del moderno: si trattava infatti di cogliere nell'analogia la chiave di lettura dell'essere, ma per questo si doveva risalire alle costituzioni stesse della conoscenza e dunque al piano delle strutture trascendentali. I contributi offerti in questo volume hanno un carattere tanto storico, quanto teoretico. Una analisi storica, ma anche teoreticamente orientata, è così quella dedicata da V. Melchiorre a Joseph Maréchal, che, com'è noto, nella prima metà del secolo avviò, a Lovanio, un serrato confronto fra trascendentalismo scolastico e trascendentalismo kantiano. Sugli sviluppi della ricerca lovaniense si interrogano poi G. B. Sala, M. Marassi, P. Volonté con tre ampi saggi dedicati rispettivamente all'opera di Bernard Lonergan, di Johannes B. Lotz e di Max Muller, che a titolo diverso possono considerarsi autorevoli rappresentanti della cosiddetta Maréchal-Schule. Da diversi lati viene così rivisitato un importante capitolo del pensiero contemporaneo: siamo appunto al confronto della nozione classica del trascendentale con quella avanzata da Kant. Ed è, al riguardo, pure significativo il confronto di Lotz e soprattutto di Muller con Heidegger. In un'altra direzione, ma sempre all'interno dell'orizzonte trascendentale, vanno i saggi dedicati da J.-F. Courtine a Husserl e da D. Verducci a Max Scheler: nel primo caso l'analogia ritorna come chiave di lettura per l'orizzonte dell'intersoggettività; nel secondo caso viene riletta nel quadro di una possibile metafisica fenomenologica. Dai due lati è ancora in questione la struttura trascendentale della coscienza. Gli altri contributi hanno un andamento più strettamente teoretico e riportano il tema dell'analogia nella prospettiva memoriale della finitezza (U. Perone), nella tensione categoriale del sublime (B. Minozzi) e, infine, nello spazio religioso dell'ispirazione (E. Salmann). Tre diversi sondaggi, che di nuovo mirano alle strutture più profonde della vita coscienziale e che, in tal senso, costituiscono un coronamento emblematico di questa ricerca sull'analogia.
€ 28,00
La differenza e l'origine

Anno:
1987
I saggi raccolti in questo volume sono nati all'interno di una lunga ricerca seminariale, organizzata - fra la primavera del 1985 e l'autunno del 1986 - dal Dipartimento di Filosofia e dal Centro di Metafisica dell'Università Cattolica. Il tema dell'identità e della differenza o - in termini più dinamici - della differenza e dell'origine, corrisponde ad una rinnovata prospettiva metafisica. Il travaglio del pensiero contemporaneo, dopo la crisi dell'idealismo, ci ha infatti portati a considerare il frammento, la finitezza, la differenza. E tuttavia queste valenze, se chiuse in se stesse, non comportano poi la caduta di ogni domanda sul senso e non finiscono per precipitare nella contraddizione? La domanda non esige però la restaurazione di vecchi schemi: la pura riaffermazione di una unità originaria sembra ormai una risposta sterile o comunque una risposta che da sola non è capace di render conto delle differenze esistenti. Vale in tal senso il rimprovero mosso da Lévinas all'intera tradizione dell'Occidente, che avrebbe concesso il privilegio ontologico alla sola categoria dell'unità, facendo dunque della quantità una categoria superficiale ed estrinseca alla domanda sul senso. Una seria riproposizione della domanda metafisica ci porta così di nuovo sul tema dell'origine e del senso più radicale, ma ad un tempo esige che questa radicalità sia coniugata dall'interno con la differenza, con la molteplicità che ne scaturisce. I saggi raccolti in questo volume, frutto d'incontro fra studiosi di diverse Università, vanno appunto in tal senso. Con una prospettiva teoretica e storica ad un tempo, studiano dapprima la formazione delle categorie, quelle appunto del differente e dell'identico, della differenza e dell'origine. Viene poi indagato il rapporto fra la questione del "principio" e quella delle "essenze": la relazione intrinseca fra ciò che chiamiamo origine e ciò che indichiamo nel proprium delle differenze. In tal senso i nomi di Schelling e di Hegel sono sembrati, fra gli altri, un riferimento obbligato, certamente emblematico e ad essi si è dedicata una particolare attenzione. La tematica identità-differenza ha poi dovuto tradursi nel più preciso riporto della metafisica alla logica e nel rinvio di questa alla storicità del linguaggio: il pensiero contemporaneo costituisce in tal senso un riferimento di grande rilievo, come alcuni saggi di questo volume notano ripetutamente. In tal modo il volume vuol anche essere un serio approccio per una rifondazione del rapporto fra i primi principi e la costituzione di una scienza ermeneutica: occorre che un circolo interpretativo corra finalmente dalla domanda radicale sul senso alla ricca storicità del linguaggio e da questa a quella. Solo per questa via la ricerca metafisica cesserà di sottostare alla tentazione del rifugio e solo per questa via l'universo del discorso culturale potrà salvaguardarsi dalla dispersione e dalla sterilità.
€ 35,00
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