Filosofia
Terre. Terra del Nulla, Terra degli uomini, Terra dell'Oltre

Anno:
1999
Luigi Lombardi Vallauri consegna in questo volume una selezione molto rappresentativa delle sue ricerche più personali degli u
€ 32,00
Etiche della terra. Antologia di filosofia dell'ambiente

Anno:
1998
La filosofia dell’ambiente ha ragionato sui significati, i vincoli, l’ampiezza e le giustificazioni della relazione che lega l’uomo alla natura...
€ 21,00
La libertà del bene

Anno:
1998
oltre alla libertà di compiere il bene o il male, v’è la libertà di compiere il bene anziché il male, cioè la libertà del bene. Una libertà da riscoprire. I saggi del presente volume tracciano una mappa essenziale della parabola di questa libertà...
€ 24,00
L' uomo fra piacere, intelligenza e Bene. Commentario storico-filosofico al "Filebo" di Platone

Anno:
1998
Il rinnovamento degli studi platonici, in corso ad alcuni anni, verifica la vera efficacia soprattutto quando, con gli strumenti più avanzati, affronta integralmente i dialoghi più complessi e difficili. Migliori, che si era già impegnato sul Parmenide con un volume pubblicato in questa stessa collana (Dialettica e Verità. Commentario filosofico al ”Parmenide” di Platone, Milano, Vita e Pensiero, 1990), sottopone ora a un commentario serrato un altro dialogo decisivo per la ricostruzione del pensiero platonico.
Anche se le singole parti del Filebo non presentano particolari difficoltà, questo dialogo è sempre stato valutato in modi opposti.
Sul piano formale, a coloro che lo giudicano l’opera più simile a un trattato che Platone abbia scritto si contrappongono quelli che vi trovano una raccolta di trattazioni diverse, scarsamente legate fra di loro, segno di una crisi letteraria dell’Autore.
Sul piano contenutistico, mentre alcuni lo considerano una sorta di tentativo, incompiuto se non fallito, di ridefinire un sistema in crisi, altri vi trovano la vetta della metafisica platonica, quella che più si avvicina al contenuto delle Dottrine non scritte.
L’analisi di Migliori evidenzia la ragione di tali contrastanti giudizi.
In questo dialogo, Platone conduce all’estremo la sua tecnica di scrittura, fatta di una pluralità di piani che si intrecciano e si illuminano reciprocamente. L’Autore stesso sembra consapevole della difficoltà che questo determina, tanto che paragona il dialogo a una tempesta. L’immagine è appropiata: spesso, durante la lettura, si rimane frastornati dalla continua aggiunta di temi, la cui connessione con il filo del ragionamento non appare immediatamente chiara. Per comprendere il gioco platonico, occorre accettare le numerose indicazioni che Platone inserisce nel dialogo per guidare il lettore; inoltre, bisogna avere chiaro l’orizzonte del “sistema platonico”, quale emerge dai dialoghi e dalle testimonianze indirette.
Migliori non solo possiede questi elementi, ma ha confermato la passione e l’acribia critica che aveva già rilevato nel precedente lavoro. La sua analisi dimostra che, nel dialogo, si intrecciano tre linee di elaborazione.
Infatti, il motivo filosofico del Filebo è la vita felice, che unisce piacere e conoscenze in una sintesi dominata dall’intelligenza.
La valutazione di questa vita è fatta alla luce del tema teoreticamente centrale nel dialogo, quello del bene, principio assiologico e nel contempo ontologico, con tutti i riferimenti metafisici e protologici che questo comporta. Infine, emerge ripetutamente, e si afferma nel corso della discussione, la tematica della vita divina, del Nous: causa prima di tutta la realtà e modello di quella vita perfetta, cui l’uomo non può giungere, ma alla quale può aspirare. Questo testo si presenta come la trattazione più completa del Filebo apparsa negli ultimi decenni, dalla quale tutti coloro che si occupano dei dialoghi dialettici di Platone non potranno prescindere.
€ 42,00
Storia della filosofia antica (vol. IV). Le scuole dell'età imperiale

Anno:
1998
Indice del volume: Gli ultimi sviluppi e la dissoluzione della scuola peripatetica e delle grandi scuole ellenistiche; La risc
€ 29,00
Differenza e contraddizione. Il problema dell'essere in Tommaso d'Aquino: esse, diversum, contradictio

Anno:
1997
Ancora ai nostri giorni, anche il comune modo di pensare associa: all'idea di "tomismo" e di "scolastica" quella dei "distinguo". In effetti, la storia degli influssi del tomismo nella cultura mostra che il metodo delle distinzioni di "secundum quid" rimase nella coscienza comune, al di là della divergenza dei giudizi di merito, come il segno distintivo di un pensiero tipicamente "scolastico". In una forma ironica e incisiva Erasmo da Rotterdam scriveva che i tomismi "trovano sempre tante scappatoie, che sfuggirebbero persino alla rete di Vulcano con le loro distinzioni, con le quali tagliano qualsiasi nodo". Tuttavia gli studi sull'ontologia di Tommaso d'Aquino, moltiplicatisi a partire dagli inizi del nostro secolo, non sembrano aver preso in considerazione questo aspetto del suo pensiero. Il presente lavoro cerca di colmare questa lacuna, mostrando il rapporto che intercorre nella filosofia tomista tra la dottrina dell'essere e il metodo delle "distinctiones". Anzi nel testo si fa vedere come alcune precise distinzioni di "secundum quid" rappresentino il fondamento di possibilità delle idee principali della concezione ontologica di Tommaso. Infatti, secondo Tommaso, solo se è possibile considerare l'essere da punti di vista diversi (i "secundum quid"), è poi possibile considerarlo contemporaneamente uno e molteplice, identico e diverso. Viceversa si cadrebbe in contraddizione e si sarebbe costretti a sacrificare nell'essere o l'unità o la diversità. Ma proprio quest'ultima ipotesi contraddirebbe la caratteristica principale dell'ontologia di Tommaso, considerata nei suoi contenuti: quella di non escludere dall'essere né l'unità, né la diversità. Anche su questo versante bisogna registrare una lacuna della critica. Perché, se fino agli anni Quaranta l'attributo principale dell'essere di Tommaso era individuato esclusivamente nella diversità, dagli anni Quaranta ai nostri giorni è individuato esclusivamente nell'unità. Condizionata da una lettura solo aristotelica la prima e solo neoplatonica la seconda, l'interpretazione proposta in questo studio mostra come l'essere venga considerato da Tommaso sia nel suo aspetto di unità - come voleva la dottrina "tradizionale" platonica - sia nel suo aspetto di strutturale diversità - come andava sostenendo la dottrina "nuova" del Filosofo. Il vero problema della ontologia tomista, dunque, non è quello di sapere se all'essere spetti l'attributo dell'unità anziché della diversità - gli spettano entrambi, per Tommaso - ma è di sapere come sia possibile una tale convivenza di attributi opposti, cioè in forza di quali distinzioni. Ora, sono davvero efficaci tali distinzioni? Raggiungono lo scopo per cui sono state ideate, salvando l'essere dalla contraddizione? Tagliano il nodo, sfuggendo alla rete di Vulcano? Sono queste le domande di fondo cui cerca di rispondere il presente studio.
€ 32,00
News
16.05.2023
Psicologia dell'adozione e dell'affido familiare
Mercoledì 7 giugno alle 17:00 presentazione di "Psicologia dell'adozione e dell'affido familiare" in Università Cattolica.
05.04.2023
Acquista sul nostro sito: zero spese di spedizione
Spedizione gratuita dei libri con DHL dove vuoi, promo attiva fino al 21 giugno su tutti i titoli.
24.05.2023
Dibattito sul "Sud" di Borgomeo a Roma
Il 13 giugno a Roma si parla di "Sud. Il capitale che serve" di Borgomeo con Quagliarello, Francesco Profumo, Graziano Delrio, Nicola Rossi e Raffaele Fitto.
31.05.2023
Economia umana: studiosi a confronto a Pisa
Giovedì 8 giugno alle 15:30, la presentazione del volume di Domenico Sorrentino su Giuseppe Toniolo.