Filosofia
Analogia entis. Metafisica. La struttura originaria e il ritmo cosmico

Anno:
1995
Erich Przywara (1889-1972), filosofo e teologo tedesco, è stato una delle figure più interessanti nel panorama del pensiero cattolico preconciliare. Questo volume, in edizione brossura, offre la prima traduzione integrale dell'opera con cui Przywara ha compiuto lo sforzo più intenso per dare una sistemazione teorica organica al proprio principio metafisico.
€ 40,00
Analogia e univocità in Tommaso de Vio "Gaetano"

Anno:
1995
L’essere, il bene, e il divino, si trovano al centro di conflitti teorici tra interpretazioni contrapposte e variegate: in prima istanza è in questione la loro nominabilità e la loro pensabilità. Per la sua concentrazione tematica, la marcata soluzione proporzionalistica, e lo sforzo di sistemazione della materia, la riflessione sull’analogia di Tommaso de Vio card. Gaetano (1469-1534) ha sempre rappresentato, e lo è ancora per il pensiero contemporaneo, un episodio discriminante e condizionante di tali conflitti. L’opera del Gaetano viene approfondita attraverso una vasta ricostruzione storico-critica dell’ambito culturale in cui si colloca, con particolare riferimento alle scuole che si rifanno a Tommaso d’Aquino e a Duns Scoto. Oltre a spiegare la genesi di una teoria dell’analogia dei nomi e dei concetti, che nel famoso De nominum analogia ha il suo compimento, vengono altresì esaminate le intersezioni teoretiche che corrono tra i concetti di univocità, di attribuzione e di proporzionalità. Il contributo del Gaetano, sottoposto a letture discordanti, ne esce scevro dalle semplificazioni contrapposte. La sua figura dell’analogia risulta pur sempre ancorata al primato formale della proporzionalità, ma non senza un intrinseco rapporto con il tema dell’attribuzione, e non senza pericolose dipendenze da una concezione univocante dei nomi.
€ 32,00
Eros e Psyche. Studi sulla filosofia di Platone, Plotino e Origene

Anno:
1995
John M. Rist affronta un tema importante e centrale all’interno della filosofia greca, che ha ricevuto la sua forma caratteristica attraverso Platone, Plotino ed il tardo Neoplatonismo: Eros rivela la situazione dell’uomo come quella di un essere collocato “fra” “Povertà” (“Penia”) e “Ricchezza” (“Poros”), il che significa, in termini non mitologici: fra il bisogno e la piena realizzazione, fra il sapere e il non-sapere. Eros è quella forza presente nell’anima dell’uomo che, mediante il suo domandare critico, cerca di andare oltre la condizione attuale di insufficienza spirituale. La consapevolezza dell’insufficienza del sapere umano rispetto al sapere divino (assoluto, puro) – “nessuno degli dei fa filosofia” perché sono già “sapienti” – incita l’uomo proprio a “filo-sofare”: sotto questo aspetto, Eros è l’attiva mediazione fra le diverse forme dell’essere e della coscienza,, il passaggio pensante dal divenire all’essere, da un sapere ancora latente ad un sapere cosciente; è il fondamento e l’incessante impulso per il movimento di trascendenza del pensiero: “Eros filosofa per tutta la vita”. Includendo nelle sue riflessioni il teologo cristiano Origene, influenzato in modo essenziale dalla filosofia platonica, Rist conferisce al complesso della sua trattazione una tensione, quale emerge efficacemente nella drammatica trasformazione e nello sviluppo del concetto di “Eros” all’interno del cristianesimo. Il libro di Rist offre un contributo essenziale e suscita ulteriori questioni circa la teoria greca dell’Eros come forza fondamentale dell’anima umana e circa la sua trasformazione nell’idea cristiana di Dio come amore. Questa forma riflessiva, teologica, non può essere pensata senza gli accenni ad un Principio divino che “ama” presenti nella filosofia neoplatonica, ma neppure senza il concetto di un’ascesa “amante” dell’anima verso l’Uno-Bene, che – nel caso più fortunato – trova il suo compimento nell’autotrascendimento del pensiero nell’unione con l’Uno.
€ 16,00
Il punto di partenza della metafisica. Il tomismo di fronte alla filosofia critica

Anno:
1995
Joseph Maréchal (1878-1944) per lunghi anni, dal 1919 al 1935, fu maestro di filosofia in Lovanio: un magistero che, sebbene estraneo alle ‘mode’ filosofiche del secolo xx, ha avuto un seguito di tutto rilievo. Vi attinsero studiosi come J.B. Lotz, K. Rahner, W. Brugger, E. Coreth, tanto per citare i più autorevoli rappresentanti della cosiddetta «Maréchal-Schule». La sua opera più significativa, in cinque volumi, Le point de départ de la Métaphysique. Leçons sur le développement historique et théorique du problème de la connaissance, porta un titolo quanto mai emblematico, disposto – com’è facile notare – fra tradizione scolastica e tradizione moderna: un’opera di mediazione che, nel modo più incisivo, rompe una secolare distanza e una lunga teoria di incomprensioni.
Il volume, che qui viene presentato in traduzione italiana, corrisponde alla quinta parte dell’opera, ma può essere considerato come un libro a sé stante, certamente il più compiuto e profondo nella produzione teoretica di Maréchal. Si potrebbe dire che le due tensioni fondamentali, quella che resta nella tradizione metafisica e quella che si apre alla considerazione moderna della gnoseologia, vi trovano il più alto equilibrio e la più convincente integrazione.
Determinante è in tal senso l’incontro con Kant e con l’asserto principale della sua ricognizione trascendentale, così come suona nella Critica della ragion pura: «se il condizionato è dato, è allora data altresì l’intera somma delle condizioni, e quindi è dato l’assolutamente incondizionato». Com’è noto, si trattava per Kant non di un asserto di realtà, ma solo di un’esigenza inderogabile della ragione. Attraverso un’articolata analisi Maréchal può invece piegarlo dalla parte di un asserto di realtà, anzi a fondazione dell’intero edificio metafisico. Se infatti la realtà del dato fenomenico può, nella sua finitezza, comprendersi solo sulla base ideale di un referente incondizionato, si deve poi ritenere che l’asserto dell’incondizionato è in ultima istanza anche un asserto di realtà: un semplice a priori logico non potrebbe certo dar conto di un dato fenomenicamente reale. L’intelligenza medievale, che ai trascendentali guardava come alle radici ontologiche dell’essere, trova così nella riflessione gnoseologica la sua costituzione più rigorosa. Maréchal vi giunge attraverso un lungo itinerario analitico, di cui appunto il presente volume vale come testimonianza alta e indimenticabile.
€ 37,18
Necessità e oggettività nell'Analitica kantiana. Saggio sulla Deduzione trascendentale delle categorie

Anno:
1995
La kantiana Deduzione trascendentale delle categorie si può considerare come uno dei luoghi classici della filosofia di ogni e
€ 16,00
Dal Platonismo al Neoplatonismo

Anno:
1994
Edizione in brossura di "Platonismo e Neoplatonismo" di Philip Merlan, a cura di Giovanni Reale
€ 19,00
News
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