Charles de Foucauld, il santo del deserto
«Nella sua immagine
possono riconoscersi
tutti i "falliti" della storia»
«La santità è per tutti. Non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano»: con queste parole il 15 maggio 2022 papa Francesco ha proclamato dieci nuovi santi. Tra questi Charles de Foucauld, quello che può essere considerato un padre del deserto contemporaneo, «uno dei profeti dell'esilio» – come lo ha definito PierAngelo Sequeri in Charles de Foucauld. Il vangelo viene da Nazaret – «meno chiassosi e più incisivi che siano stati destinati da Dio alla nostra contemporaneità ecclesiale. La sua fu – letteralmente – voce nel deserto, che preparava con prodigioso anticipo la condizione che è nell’accadere delle cose, qui e ora».
La beatificazione prima e la canonizzazione poi – prosegue Sequeri – «salutate con commozione da molti, hanno suscitato certamente qualche imbarazzo in Charles de Foucauld. Naturalmente, un imbarazzo dolce e sorridente, come quello che appare nelle sue immagini più conosciute e pubblicate». Per lui, che ha coltivato la letizia dell'ultimo posto, nulla è meno desiderabile della prima pagina.
«Preferisco l’ultimo posto rispetto al primo, la vita anonima a quella pubblica, l’essere umiliato al venir esaltato. Per questo motivo vedo spesso la gente del mondo camminare in senso contrario al mio. Ma non sono solo; altri mi accompagnano, tutti solitari, tutti folli. E il primo della fila è proprio Gesù Cristo: il più folle di tutti», leggiamo in L'oblio di sè di Pablo d'Ors, il diario in prima persona di questo "fratello universale" – come lo ha definito papa Francesco –, così come lo ha immaginato un sacerdote e scrittore contemporaneo: l'autore immagina il suo protagonista, pochi mesi prima della morte, alle prese con il racconto della sua vita, che, sostenuto dalla scrittura limpida di d'Ors, diventa un racconto coinvolgente.
Aristocratico di nascita, studente difficile, militare svogliato, esploratore di successo, frate trappista, apprendista giardiniere, matto del villaggio, povero tra i più poveri, amico degli arabi, lessicografo, grande mistico… Tutto questo è stato Charles de Foucauld, una vita di una ricchezza incredibile, che ha condiviso con gli ultimi nel deserto del Sahara e con la fiducia nel "Dio dell’impossibile" che abbatte ogni muro: «Ora, quando vedo chi sono diventato, mi dico: "Sono un fallito ma non importa; sono un trionfatore ma non importa"; piccolo o grande, cosa importa! [...] Nulla di quanto mi appartiene – le mie cose, la mia storia, il mio corpo, le mie idee... – ormai mi interessa, perché tutto ciò è svanito a poco a poco e ora non esiste altro all'infuori di Lui: sono spogliato di tutto, finalmente sono l'uomo che ero stato chiamato a essere».
|
||||||||||||
€ 14,00
|
Articolo letto 3333 volte.
Inserisci un commento