Giornata della memoria 2021
In occasione della Giornata della memoria 2021 sul canale youtube della casa editrice Vita e Pensiero è possibile rivedere il reading Primo Levi: una questione di giustizia con il gruppo “I giusti continuano a leggere” formato da studenti universitari: alle letture di brani di varie opere di Primo Levi si alternano i commenti dei docenti di diritto penale dell’Università Cattolica Gabrio Forti e Claudia Mazzucato - curatori del volume Giustizia e letteratura II - che si concentrano sul concetto di colpa, perdono e castigo, insieme ad Alberto Cavaglion, docente dell'Università di Firenze e curatore dell’edizione commentata di Se questo è un uomo, e David Assael, presidente dell’Assocazione Lech Lechà.
Tra le opere lette anche poesie, come Pasqua - che potete ascoltare in questo video, nella lettura breve di Margherita Carminati, lettrice volontaria dei Giusti- della quale Cavaglion dice: «è un intarsio meraviglioso di brani biblici e preghiere; la poesia fu composta nei giorni di Pasqua del 1982, e sono versi che nascono nel contesto della guerra del Libano e la fine del sogno del sionismo socialista. In quella estate usciva il libro Se non ora quando che lo rese famoso; prima Levi non aveva un pubblico, non era un classico come oggi, non aveva dimestichezza mediatica. Quando presentava le sue opere nelle librerie di Torino - io ero studente universitario - c'erano pochissime persone e lui era timido, riservato, quasi in imbarazzo. In quella estate i giornalisti lo misero in prima pagina come opinionista sulle questioni mediorentali. La sua vita allora - mentre componeva Pasqua - fu stretta in una sorta di corto circuito che lo costrinse a tornare al ricordo del lager e a comporre Sommersi e salvati.»
Il reading con gli studenti, che si è svolto in libreria nel 2019 in occasione dei 100 anni dalla nascita di Primo Levi, si è concluso simbolicamente con la poesia Se questo è un uomo recitata in via Necchi 14, la via che costeggia la sede centrale dell'Università Cattolica in Largo Gemelli, lì dove è posta la pietra d'inciampo che ricorda Giorgio Norsa, assassinato ad Auschwitz il 6/8/1944.
Sul sito della Rivista Vita e Pensiero è invece possibile scaricare gratuitamente fino al 27 gennaio un articolo d’archivio del 1955 del giornalista e scrittore Guido Lopez (qui in una foto con Primo Levi) intitolato Auschwitz: l'umano nel disumano nel quale l’autore, dando voce ai sopravvissuti allo sterminio e ai loro terribili e duri racconti, spiega cosa significa vivere immersi nella morte e prova a cogliere gesti e parole di umanità in uno scenario di annientamento dell'umano.
Tra le voci quella di Liliana Segre: «Per un attimo vorrei ridare occhi, cuore, gesti ai miei nonni... Rivediamoli nella loro casa, fra le amiche e gli amici, nel loro piccolo mondo con i loro oggetti, il loro dialetto piemontese ... Solo io sono scampata di noi quattro, quattro persone unite e buone e senza colpe. Ora quella bambina è diventata a sua volta nonna, e il suo grido si fa più forte, perché non solo i figli ma anche i nipoti devono sapere, ricordare e tramandare ... Si moltiplicano gli appelli a dimenticare, a chiudere con un perdono facile generalizzato una storia che si allontana nel tempo. Dobbiamo impedire che si compia quel disegno diabolico teso a trasformare nonna Olga e nonno Giuseppe, e i tanti come loro, in Stucken; 'pezzi' lavorati dalla grande macchina della morte nazista, pratiche evase, numeri di protocollo. La memoria dei loro teneri visi, delle loro dolci voci e delle loro belle anime ci restituisce persone, ci ricorda il valore più grande che possiamo trasmettere a quelli che verranno dopo di noi - la persona umana - perché costruiscano un mondo in cui valga la pena di vivere».
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