Giornata della memoria: Primo Levi e la giustizia
![]() Giustizia e letteratura II
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formato: | Libro |
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In occasione della Giornata della memoria Vita e Pensiero vi invita a leggere gratuitamente un saggio dedicato a Primo Levi ed estratto da Giustizia e letteratura II, il libro a cura di Gabrio Forti, Claudia Mazzucato e Arianna Visconti che tre origine dai cicli seminariali organizzati dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale dell’Ateneo.
Nell’appassionante saggio di Mario Barenghi, Professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, intitolato La complicità, l’omissione, il perdono, il rimorso. Aspetti della giustizia nell’opera di Primo Levi, leggiamo: «È stato detto che ciò che non si può comprendere si deve narrare. Questo principio vale, oltre che per la comprensione, per il giudizio. Ciò che non è possibile giudicare deve essere narrato: la memoria e il racconto sono chiamati a preservare, a beneficio delle future generazioni, le tracce di eventi che hanno imposto, fra le altre cose, una “mutazione del metro morale” non risarcibile, non emendabile».
Per leggere il saggio completo clicca qui (il file sarà disponibile fino al 31 gennaio).
Altri due consigli di lettura sono un libro e un ebook dedicati ad Hannah Arendt, la filosofa ebrea tedesca, autrice di La banalità del male, che scappò dalla Germania nazista per traferirsi in America dove, nel 1961, si trovò a seguire da vicino il processo al funzionario nazista Adolf Eichmann.
Il primo libro è Nati per incominciare. Vita e politica in Hannah Arendt di Alessandra Papa: dopo la catastrofe storica del Novecento, in un mondo divenuto inumano, si può tornare a pensare alla vita e alla politica ricostruendo la polis dell’uomo? Questo è l’interrogativo alla base di questo testo che ripercorre il pensiero della Arendt richiamandoci alla responsabilità di preservare il mondo per i nuovi venuti, i neoi. Citiamo dal volume «“Quel che ora penso veramente”, si legge in Ebraismo e modernità, “è che il male non è mai radicale, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla sua superficie come un fungo. Esso “sfida” il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”. Solo il bene è profondo e può essere radicale».
L’ebook s’intitola Tra archein e prattein. Agire libero e fondazione politica nel pensiero di Hannah Arendt di Luisa Giulia Musso ed è una riflessione sulle nozioni di libertà e di azione dell’autrice ebreo-tedesca, che ricostruire e valuta il paradigma di fondazione politica elaborato, da quest’ultima, proprio ripensando alla genesi del Paese che nel 1941 l’ha accolta, apolide, dopo la travagliata fuga dall’‘inferno’ nazista.
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