Integrazione: chi ne beneficia? La società intera
![]() Crisi demografica
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autori: | Alessandro Rosina |
formato: | Libro |
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Da anni il calo demografico e il crollo del tasso di fertilità sono al centro dell’attenzione della ricerca e del dibattito pubblico europeo. È l’argomento da cui prende le mosse il volume Crisi demografica. Politiche per un paese che ha smesso di crescere, già edito nel 2021 e vincitore del Premio Atlante del Circolo dei lettori di Torino, di Alessandro Rosina, dirigente del Centro di ricerca LSA (Laboratorio di Statistica applicata alle decisioni economico-aziendali) dell’Università Cattolica. Come scrive Rosina «la Demografia conta perché struttura e dinamiche della popolazione sono in stretta interdipendenza con l’economia, il mercato del lavoro, la salute pubblica, lo sviluppo territoriale. La demografia siamo noi. È fatta dalle persone, dalle loro relazioni, dalle loro scelte, dalle storie di vita».
Rosina infatti sostiene che la demografia italiana ha bisogno sì di figli ma anche di immigrati per riuscire a contrastare il declino demografico, rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e assicurare il ricambio generazionale. In quest’ottica vanno osservati i cambiamenti sociali in atto che riguardano il modo di concepire l’immigrazione e il suo rapporto con le società europee.
È chiaro che demografia e immigrazione sono strettamente collegate. Vediamo come e perché attraverso i nostri autori.
EVITARE SPRECHI ECONOMICI
I fenomeni migratori rappresentano una delle principali sfide per l’Italia e per i paesi dell’Unione europea. Ma oltre che una sfida, l’immigrazione rappresenta anche un’importante opportunità per i sistemi economici. Quindi per rafforzare e valorizzare il potenziale demografico dell’immigrazione in un’ottica di sostenibilità è necessario lavorare sul processo di integrazione degli immigrati, in vista della coesione sociale e di una maggiore crescita futura.
«Una migliore integrazione non è solo un’esigenza di carattere etico e sociale, è una precondizione per garantire una maggiore crescita futura del paese», sostengono gli economisti Massimo Bordignon e Lorenzo Cappellari nel volume Per una migliore integrazione. Scuola, salute e politica a fronte dell'immigrazione, una ricerca che indaga i rapporti tra immigrazione e alcune istituzioni centrali della società italiana.
C’è infatti un risvolto economico importante nella buona gestione del fenomeno migratorio. Statistiche alla mano, si è visto che fornire l’accesso ai servizi sanitari, migliorare le condizioni di salute degli immigrati, investire su politiche per l’inserimento e il miglioramento scolastico dei loro figli – ripensando la scuola e la didattica – intervenire sul mercato del lavoro per ridurre le frizioni attuali permettono, oltre a una migliore integrazione nel tessuto sociale, anche una riduzione di sprechi economici.
LA CITTADINANZA E LO IUS CULTURAE
L'integrazione dei giovani immigrati passa anche e soprattutto attraverso l’istruzione, attraverso cui essi apprendono la lingua, la letteratura e la cultura italiana, con tutte le sue peculiarità.
Eppure c’è un problema: «che messaggio si dà, insegnando loro storia, letteratura e persino educazione civica, ma specificando che di questo patrimonio condiviso non fanno parte? Non è paradossale far imparare loro la Costituzione di un paese che li respinge come cittadini? Che vantaggio trae la società italiana dal tenere così a lungo fuori dalla portata della cittadinanza legale i figli degli immigrati che pure studiano nelle scuole della repubblica, ne abitano le città, ne parlano correntemente la lingua?». Questo è il controsenso della politica italiana, rilevato dal sociologo Maurizio Ambrosini in Altri cittadini. Gli immigrati nei percorsi della cittadinanza.
Di fronte al negato riconoscimento dell’appartenenza i giovani istruiti di origine immigrata provano un forte senso di ingiustizia, perché non si sentono pienamente riconosciuti: «la cittadinanza conferisce loro piena legittimità di presenza, emancipandoli dalla precarietà connessa alla condizione di stranieri», spiega Ambrosini.
Anche per questo l’integrazione degli immigrati nella società che li accoglie è un percorso lungo e complesso, che non riguarda solo gli aspetti linguistici e culturali, ma anche e soprattutto quelli economici, politici e civici.
Nel volume Ambrosini spiega la modalità con cui l’immigrazione e la cittadinanza entrano in contatto e si mescolano, articolandosi in diverse dimensioni: doppia, transnazionale, locale, religiosa, culturale, educativa e professionale. Presentando i principali dati statistici sul tema, il sociologo dell’Università di Milano mette in discussione una serie di luoghi comuni, e ci ricorda che «l’immigrazione, in quanto straniera, si confronta con una comunità di cittadini nazionali che la percepisce come altra da sé. Nel nostro sguardo la figura dell’immigrato combina nazionalità straniera e povertà. Il problema sono gli stranieri percepiti e rappresentati come poveri. La percezione di alterità degli immigrati nei confronti dei cittadini è culturale, ma anche socio-economica».
NOI E GLI ALTRI
«La vita di tutti i giorni mette a contatto le differenze, crea l’opportunità di agire il pregiudizio e l’esclusione ma, d’altra parte, acuisce la sensibilità e fornisce la possibilità di riconoscere luoghi comuni ed etichette». Sulla percezione dell’immigrato si sviluppa un volume che apporta dei contributi fondamentali per la ricerca del settore in Italia: Felicemente italiani. I giovani e l'immigrazione, a cura dei sociologi Rita Bichi, Paola Bignardi, Fabio Introini, Cristina Pasqualini, con prefazione di Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, che ha promosso l'iniziativa, volendo approfondire i percorsi e i processi attraverso i quali si formano le opinioni rispetto ai migranti, agli stranieri, all’altro percepito diverso da sé. Uno dei punti principali della riflessione riguarda proprio il senso di appartenenza, che esamina il rapporto che lega ambiente, cultura e identità: «dati i diversi fattori – biologico, biografico, geografico, relazionale, emozionale e culturale – si può affermare che la costruzione dell’appartenenza oscilla tra intimo e collettivo, tra privato e sociale, tra desiderio e limitazione, tra costruzioni e costrizioni culturali e sociali. Perciò, l’appartenenza è una scelta e una sfida, che i giovani italiani, nel loro processo di sviluppo identitario, si trovano ad affrontare per trovare l’equilibrio tra il come si è con sé stessi e il come si è con gli altri che forma il loro contesto di interazione culturale e sociale».
EBOOK GRATUITI SUL FENOMENO MIGRATORIO
«Semina il bello anche in luogo inappropriato, invero non si perde il bello, ovunque venga seminato. Infatti, la bellezza, anche se dopo lungo tempo, la raccoglierà solo colui che l’avrà piantata», così recita una delle poesie raccolte nell’ultimo volume gratuito della collana Quaderni CIRMiB Inside Migration, intitolato I misteri dell'esistenza nelle poesie arabe, realizzato da Maddalena Colombo e Paolo Branca.
La collana Quaderni CIRMiB Inside Migration, diretta da Maddalena Colombo e Mariagrazia Santagati, si pone l’obiettivo di facilitare una comprensione dei processi migratori e delle società multiculturali, sviluppando nuovi metodi e approcci nella ricerca sul campo.Per gli altri numeri si rimanda alla pagina della collana che sfata molti miti sull’immigrazione.
(A cura di Elena Vanore)
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