Terra di Dio: letture attorno alla Laudato Sì
![]() Terra di Dio
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autori: | Gianfranco Ravasi, Fulvio Roiter |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Deutoronomio 11,12
L'enciclica Laudato Sì di papa Francesco sta facendo molto discutere sui temi ambientali e sul rapporto tra religione e ambiente.
Tra i vari spunti di riflessione possibili, abbiamo selezionato per voi alcuni articoli tratti dalla Rivista Vita e Pensiero: Religione e ambiente: punti fermi per ripartire del patriarca Bartolomeo I, citato dal santo padre; I credenti, l'ambiente e la spiritualità del creato di Karl Golser; Armonie della natura: come si sono formate di Fiorenzo Facchini. Tra i libri vi consigliamo invece L'ambiente conteso dell'Alta Scuola per l'Ambiente dell'Università Cattolica e un volume fotografico, una vera perla del nostro catalogo, realizzato da Fulvio Roiter con i testi di Gianfranco Ravasi, Terra di Dio.
In particolare nel testo di Bartolomeo I leggiamo: «L’ambiente non è una miniera di risorse destinata a essere sfruttata da parte dell’uomo in modo egoista ed egocentrico, per il proprio godimento, ma un creato chiamato a essere in comunicazione con il suo Creatore grazie all’intermediazione dell’uomo che ne è il guardiano. Misuriamo qui la specificità della spiritualità cristiana, la stessa che, di fronte alla crisi ambientale, dovrebbe distinguere la nostra attitudine da quella dei movimenti ecologisti contemporanei. La differenza non sta tanto nell’intensità del desiderio di conservazione e protezione delle risorse naturali del mondo, che dovrebbe essere la priorità di tutti gli uomini, capi politici o semplici cittadini. La differenza, o la specificità cristiana, sta nella nostra concezione del mondo, non nel fine ricercato in questo percorso. La credenza nell’uomo come “economo” e “sacerdote” del creato è segnata da un profondo senso di giustizia e di moderazione. Siamo dunque chiamati a conservare il creato servendo il suo Creatore».
Il testo del teologo Golser fa il punto sul Dio creatore nella Bibbia, tra Vecchio e Nuovo Testamento, garante della vita, citando passi come quello della Genesi (9,14-15): «Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l’arcobaleno, ricorderò la mia alleanza tra me e voi e tra ogni essere vivente, a qualunque specie appartenga: le acque non scateneranno più il diluvio e non distruggerò più ogni vivente»; attraversando il pensiero filosofico moderno arriva a definire l'impegno responsbile del credente: «L’uomo moderno deve imparare di nuovo ad aprire gli occhi davanti alle meraviglie della vita, della vita umana in particolare, per riconoscere dietro a questo stupendo e immenso miracolo anche il suo Autore, per lodarlo e ringraziarlo».
Fiorenzo Facchini, sacerdote e docente di Antropologia, ci invita invece a guardare alla incredibile armonia della natura «Dalle configurazioni spaziali delle molecole, a partire da quella dell’acqua, alla doppia elica del Dna, dalle celle delle api alle conchiglie: tutto nel cosmo ci parla di bellezza e simmetria» mettendo la sua perfezione in relazione con la scienza e la religione, in un rapporto non conflittuale: «Le regolarità e le geometrie della natura sono riflessi di una mente che l’ha voluta con le sue leggi e proprietà. Esse rivelano armonia e bellezza, quasi una matrice comune che l’uomo può cogliere e inconsapevolmente tende a riprodurre. Cercarne una spiegazione scientifica è legittimo. Ma forse dobbiamo accontentarci di riconoscerle e in qualche modo di imitarle».Il libro L'ambiente conteso a cura di Pierluigi Malavasi si interroga invece su quali stili di vita favoriscono uno sviluppo equilibrato. Come promuovere in modo durevole la sostenibilità della crescita, contrastando il degrado ambientale? Gli autori dei saggi che compongono il volume convengono sull’esigenza di collegare strettamente ecologia umana ed ecologia dell’ambiente per far sì che la sostenibilità, tra controversie di diverso genere, rappresenti una sorta di capitale sociale orientato al bene comune.
È un pellegrinaggio che si snoda tra i panorami aridi del deserto di Giuda, lo scenario lunare del Mar Morto, le dolci colline e pianure della Galilea, le affollate vie di Gerusalemme. Luoghi noti che vengono restituiti al mistero di essere tracce di Dio, che: «non è rimasto nella inaccessibilità del cielo, ma si è fatto conoscere in questa terra che è diventata così la sua terra, il luogo dell’incontro con il suo popolo».
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