Marta Sordi: la passione per la ricerca

Marta Sordi: la passione per la ricerca

19.08.2020

«Non molti giorni fa, chi l’ha visitata l’ha trovata intenta a correggere bozze». Fino all’ultimo Marta Sordi si è dedicata allo studio e alla ricerca. La formazione storica era per lei, prima di tutto, una forma di educazione alla critica e, quindi, alla libertà delle coscienze da ogni forma di manipolazione. 

Nata a Livigno nel 1925 ma milanese di adozione, Marta Sordi si forma alla scuola di Alfredo Passerini laureandosi in Lettere all’Università degli Studi di Milano. Dopo la morte del maestro segue un percorso di specializzazione presso l’Istituto Italiano per la Storia Antica di Roma sotto la guida di Silvio Accame. Inizia a insegnare nel 1962 all’Università di Messina, per poi passare nel 1967 all’Università di Bologna. Nel 1969 torna a Milano, chiamata a sostituire Albino Garzetti alla cattedra di Storia greca e romana dell’Università Cattolica.

Ecco il racconto chi la conobbe da matricola, nel 1974/75: «fu il primo docente che incontrai entrando in Università Cattolica (le sue lezioni di storia greca iniziavano il lunedì mattina alle otto e mezzo) e restai immediatamente colpita dal salto qualitativo che le sue lezioni rappresentavano rispetto all’insegnamento liceale, impostate come erano su una rigorosa analisi critica della tradizione e sulla verifica puntuale di ogni affermazione: nulla era dato per scontato, nulla era proposto ad una ripetizione acritica, ma tutto veniva verificato di prima mano e solidamente argomentato, lasciando agli studenti ampia possibilità di interloquire. Chi ha lavorato con lei sa che anche negli ultimi anni di insegnamento preparava le sue lezioni ogni giorno, senza mai affidarsi a quello che chiameremmo il “mestiere”: nella didattica intendeva infatti riproporre punto per punto il percorso di ricerca da lei stessa affrontato, e considerava suo dovere renderne scrupolosamente ragione». A ricordarla è Cinzia Bearzot, l’allieva forse a lei più vicina, oggi Ordinario di Storia greca dell’Università Cattolica in un articolo pubblicato nel 2009 su Aevum.

Marta Sordi ebbe diversi riconoscimenti nazionali e internazionali (tra cui la Medaille de la Ville de Paris, nel 1997, e il premio “La rosa camuna” della Regione Lombardia) per i suoi meriti scientifici. I suoi interessi coprono l’arco della storia greca arcaica e classica, della storia romana repubblicana e imperiale, della storia degli Etruschi (un argomento cui era particolarmente affezionata, anche per le sue origini toscane), della storia del cristianesimo antico e dei suoi rapporti con Roma. Ha sempre guardato il mondo antico in modo unitario, con quello sguardo ampio che, solo, permette la comprensione. È ciò che più ammira di lei Gian Maria Vian che in un capitolo del libro Dal logos dei Greci e dei Romani al logos di Dio. Ricordando Marta Sordi scrive «Marta Sordi è stata soprattutto una studiosa appassionata, che ha saputo trovare un metodo di comprensione unitaria del mondo antico, quel metodo che Wilamowitz attribuiva alla filologia, ma che è proprio di ogni ricerca storica. Il compito dello storico infatti è quello di “far rivivere con la forza della scienza quella vita scomparsa, il canto del poeta, il pensiero del filosofo e del legislatore, la santità del tempio e i sentimenti dei credenti e dei non credenti, le molteplici attività sul mercato e nel porto, in terra e sul mare, gli uomini intenti al lavoro e al gioco. Come in ogni scienza, o in ogni filosofia, per dirla alla greca, anche qui si comincia con lo stupore che suscita ciò che non si capisce; lo scopo è di arrivare alla pura e felice contemplazione di ciò che si è capito nella sua verità e bellezza. Poiché la vita che noi ci sforziamo di comprendere è un’unità, anche la nostra scienza è un’unità”».

A testimonianza della sua ricchezza di interessi resta la sua sterminata produzione scientifica, consistente in numerose monografie (dalla Lega tessala del 1958 a S. Ambrogio e la tradizione di Roma del 2008) e in un numero incalcolabile di saggi minori, che i due volumi di Scritti di storia greca e Scritti di storia romana (Milano 2002) hanno potuto raccogliere solo in parte; la bibliografia acclusa a quella raccolta di studi minori, comprendente 275 titoli, recensioni escluse, va considerata ormai ampiamente superata, dato che fino all’ultimo la Sordi ha continuato a lavorare con passione, affrontando con coraggio e serenità ammirevole le sofferenze della malattia. Tra gli altri saggi ricordiamo L'immagine dell'uomo politico: vita pubblica e morale nell'antichità da lei curato e pubblicato nel 1991 che analizza il rapporto fra politica e morale nel mondo classico delineando l’“immagine” dell’uomo politico nel suo rapporto con l’opinione pubblica.

In un’epoca di fake news e disinformazione, la lezione di Marta Sordi non smette di essere attale. Come scrive Cinzia Bearzot, il suo è stato non solo un altissimo magistero scientifico, ma un «impegno educativo globale per la libertà. Un impegno il cui obiettivo era contribuire alla formazione di uomini consapevoli dei condizionamenti della propaganda e capaci di esercitare critica e discernimento, in grado di affrontare con i necessari strumenti non solo le fonti antiche, ma anche i giornali e i mezzi di comunicazione. Questo anche perché l’interesse per la storia nasceva in lei, sempre in base alla lezione di Tucidide, prima di tutto dalla passione per l’uomo, soggetto unitario della storia: ed è l’esperienza dell’uomo che Marta Sordi ha insegnato a tutti noi a cercare appassionatamente, ad incontrare e a fare oggetto di confronto e di condivisione nell’indagine sul passato, individuando proprio nell’identità dei problemi umani la vera attualità dell’antico e nell’avvenimento cristiano il compimento delle attese degli antichi come delle nostre» (Cinzia Bearzot, Obituario in Aevum 83-2009).

(a cura di Erica Crespi)

 
L'immagine dell'uomo politico: vita pubblica e morale nell'antichità
L'immagine dell'uomo politico: vita pubblica e morale nell'antichità
Collana: Scienze storiche
Formato: Libro | Editore: Vita e Pensiero | Anno: 1991 | Pagine: 282
Come si presenta l'immagine dell'uomo politico antico nel suo rapporto con l'opinione pubblica?
€ 22,72

Array
(
    [acquista_oltre_giacenza] => 1
    [codice_fiscale_obbligatorio] => 1
    [coming_soon] => 0
    [disabilita_inserimento_ordini_backend] => 0
    [fattura_obbligatoria] => 1
    [fuori_servizio] => 0
    [has_login] => 1
    [has_messaggi_ordine] => 1
    [has_registrazione] => 1
    [homepage_genere] => 0
    [insert_partecipanti_corso] => 0
    [is_ordine_modificabile] => 1
    [moderazione_commenti] => 1
    [mostra_commenti_articoli] => 1
    [mostra_commenti_libri] => 1
    [multispedizione] => 0
    [pagamento_disattivo] => 0
    [reminder_carrello] => 0
    [sconto_tipologia_utente] => prodotto
)

Articolo letto 1011 volte.

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*

Newsletter

* campi obbligatori

Collane

  • Cultura e storia
  • Filosofia morale
  • Grani di senape
  • Le nuove bussole
  • Metafisica e storia della metafisica
  • Pagine prime
  • Punti
  • Relazioni internazionali e scienza politica.ASERI
  • Sestante
  • Studi interdisciplinari sulla famiglia
  • Temi metafisici e problemi del pensiero antico
  • Transizioni
  • Varia. Saggistica
  • Scopri le altre Collane

Inserire il codice per attivare il servizio.