Tomáš Halík, un teologo alla ricerca

Tomáš Halík, un teologo alla ricerca

10.08.2020

«Durante il regime comunista potevi tenere ogni libro in prestito per un solo giorno, quindi dovevo leggerlo in fretta durante la notte…Ora invece posso comprare i miei libri e metterli intorno a me».
Una frase da prendere alla lettera se si osservano le foto di Tomáš Halík pubblicate dal New York Times e scattate in un appartamento ai piedi del Ponte Carlo a Praga, la sua città, ingombro di libri e opere d’arte, con scaffali allineati in ogni stanza e alte pile che barcollano su scrivanie, tavoli e angoli.

La sua storia è d’altronde segnata dalla lettura, dalla ricerca: studia filosofia, sociologia e psicologia all'Università Carlo, dove diventa professore, una carriera che è costretto ad abbandonare quando i servizi segreti lo bollano come “nemico del regime”. La ricerca scientifica si trasforma così nella ricerca di senso, di fede: nel 1972 si avvicina alla Chiesa cattolica e comincia a studiare clandestinamente teologia, fino a essere ordinato sacerdote nel 1978, a Erfurt, in Germania.

Sono gli anni in cui lavora come psicoterapeuta con tossico-dipendenti e alcolisti mentre dirige, sempre in clandestinità, seminari di formazione negli ambienti dissidenti, la cosiddetta ‘Chiesa sotterranea’, collaborando strettamente con l’allora arcivescovo di Praga Frantisek Tomášek e il futuro Presidente della Repubblica ceca Václav Havel. Negli anni 1990-1993 è segretario generale della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca e Giovanni Paolo II l’ha nominato consulente del Pontificio Consiglio per il dialogo con i non-credenti. Nel 2006 è stato nominato membro del Consiglio Europeo di Esperti (Comitato dei Saggi) della Commisione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (COMECE) a Bruxelles.

Da questa profonda esperienza di vita nasce il suo lungo impegno per il dialogo interreligioso, i diritti umani, la libertà di fede. Oggi insegna sociologia all’Università Carlo di Praga e nei suoi testi continua ad accompagnare coloro che cercano, come si legge nell’introduzione italiana del suo libro Voglio che tu sia: «Il mio Paese, la Repubblica Ceca, viene spesso definito come “il più ateo” dei Paesi europei, se non addirittura dell’intero pianeta. Ma non è così. Coloro “che non camminano con noi”, che hanno lasciato la casa della Chiesa o che non l’hanno mai trovata, non possono essere affrettatamente definiti atei, non credenti o “cattivi credenti”. Molti di loro sono cercatori».

Con il termine di “cercatori” Halik indica «fra i credenti coloro per i quali la fede non è un ‘retaggio’, ma una ‘via’, e fra i non credenti, che respingono i concetti religiosi proposti loro da quanti li circondano, coloro che provano il desiderio di qualcosa che soddisfi la loro sete di significato». Una attenzione che si condensa bene nella frase che apre il suo ultimo libro tradotto in Italia, Pazienza con Dio - premiato come miglior libro europeo di argomento teologico 2009-2010: «Sono d’accordo con gli atei su molte cose, direi quasi su tutto, tranne il credere che Dio non esista».

Numerosi sono i riconoscimenti ricevuti per le sue opere e il suo impegno culturale, dal premio Romano Guardini nel 2010, al prestigioso Templeton Prize nel 2014, una sorta di Nobel per la religione che annovera tra i vincitori Madre Teresa di Calcutta, Chiara Lubich, il Dalai Lama. Nel 2020 gli è stato assegnato il Comenius Prize.

Durante il lockdown Vita e Pensiero ha pubblicato anche un suo ebook – distributo gratuitamente – intitolato Il segno delle chiese vuote.

Come ha scritto il cardinale José Tolentino Mendonça: «chiunque oggi si interessi all’attualità del cristianesimo… prima o poi entra il contatto con i libri di Halik».

Saggi che spesso racchiudono immagini poetiche e insieme reali, come quella di Zaccheo, o episodi di vita che diventano riflessioni da stringere tra le mani, come questa: «Una volta, entrando nella basilica di San Pietro a Roma, mi ritrovai a pensare che quel tempio è proprio uno splendido ritratto della Chiesa. Nelle intenzioni dell’architetto è parte integrante del santuario non solo lo spazio interno della basilica, ma anche la piazza, racchiusa da un colonnato che ricorda un largo abbraccio. Coloro che attraversano il colonnato e confluiscono nella piazza – compresi quelli che non oltrepassano le porte per andare dentro a inginocchiarsi – sono già dentro, sono già dentro la chiesa, anche se per lo più non se ne rendono contoÈ così che deve essere una chiesa cattolica: se al posto del colonnato l’architetto avesse eretto un muro impenetrabile, o se addirittura avesse rinunciato all’idea della piazza, nella quale ovviamente non si può pretendere lo stesso comportamento disciplinato e l’abbigliamento decoroso che è richiesto all’interno della basilica, avrebbe rinunciato al suo spirito cattolico».

E ancora, riflessioni che non fanno sconti nell'ammettere la crisi della Chiesa, come nell'ultimo Pomeriggio del cristianesimo. Il coraggio di cambiare: «la crisi attuale è un crocevia, nel quale si apre la possibilità di giungere a un'epoca nuova, pomeridiana. Un cristianesimo scosso può sviluppare, come un medico ferito, il potenziale terapeutico della fede. Se le Chiese resisteranno alla tentazione dell'egocentrismo, del narcisismo collettivo, potranno contribuire a un ecumenismo più ampio e profondo».


(a cura di Velania La Mendola)

 
PdfPazienza con Dio
Pazienza con Dio
Autore: Tomáš Halík
Collana: Sestante
Formato: Ebook  - Protezione/i: Social DRM, | Editore: Vita e Pensiero | Anno: 2020
Sulla scena della storia, e soprattutto in questo nostro tempo disincantato e di­sorientato, sono tanti i momenti di buio c
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Commenti dei lettori

  1. jaime antúnez aldunate scrive: il: 2022-11-24 14:23:34
    Un cordial saludo y felicitaciones al Padre Tomas Halik, recordando su visita a Chile en 1990, cuando organizamos en Santiago un seminario sobre la nueva historia que despuntaba en Europa central.

Articolo letto 1824 volte.

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