Zavoli e il teatro a occhi chiusi
![]() Prima dei fatti
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autori: | Sergio Zavoli |
formato: | Libro |
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Alla radio ho descritto migliaia di situazioni, prendendo per mano l’ascoltatore e portandolo dove volevano le parole, cioè a vedere.
Sergio Zavoli nasce a Ravenna il 21 settembre 1923. Cresce a Rimini, città di cui poi diventerà cittadino onorario. Entra alla RAI nel 1947 come giornalista radiofonico, e qui realizza con Cesare Zavattini un nuovo genere di documentari, detti all'italiana, basato su storie riprese nel loro stesso ambiente sonoro e non ricostruite in studio. Nel 1968 passa alla televisione dove si trova a ideare e condurre trasmissioni di grande successo come TV7, AZ, Controcampo.
Zavoli firma anche una serie di inchieste che faranno la storia come "Nascita di una dittatura" del 1972. Tra i ricordi pubblicati su Avvenire nel 2015, raccolti nel libro Prima dei fatti, spicca l’incontro con Rachele Mussolini: «Ci incontrammo a Carpena, nel piccolo fondo forlivese della famiglia, e nel clima di quella casa finalmente in pace registrai una confessione pacata, ma risoluta. Mi venne svelato un episodio rimasto segreto lungo la vita, e la storia, di quel tempo. “Quando cominciai a vivere con Benito avevo sedici anni e mezzo e rimasi subito incinta di Edda. Era stato chiamato in America per fare il giornalista. Mi disse: ‘Tu non sei in condizione di partire, io in America non ti porto!’ Quel viaggio, allora, era difficile, non come adesso. E rinunciò. Io credo che se ci fosse andato, in America, sarebbe stato meglio anche per lui...”.
Nel 1980 viene nominato presidente della Rai, carica che ricoprirà per sei anni, e nel 1981 pubblica il suo primo libro Socialista di Dio, che vince il Premio Bancarella.
Una volta abbandonata la poltrona di dirigente Rai, Sergio Zavoli torna e continua comunque la sua carriera televisiva presentando programmi quali "Viaggio intorno all'uomo" (1987), "La notte della Repubblica" (1989), "Viaggio nel Sud" (1992). Tra i suoi reportage più riusciti, che hanno ottenuto premi e riconoscimenti sia in Italia che all'estero, vi sono "Nostra padrona televisione" (1994), "Credere non credere" (1995), Viaggio nella giustizia (1996), "C'era una volta la prima Repubblica" (1998), "Viaggio nella scuola" (2001).
Dal 1993 al 94 è direttore de “Il Mattino” di Napoli e collabora come opinionista a varie riviste (Oggi, Epoca, Jesus).
Senatore della Repubblica dal 2001 al 2018, nel 2009 è stato eletto presidente della commissione parlamentare per la vigilanza sulla RAI. Si spegne a Roma il 4 agosto del 2020 all’età di 96 anni Lo ricordiamo con questa bellissima riflessione sulla radio intitolata “A occhi chiusi”, presente nel volume Prima dei fatti, vero e proprio diario in pubblico che restituisce una «riserva di umana ed esplicita libertà» (come sottolinea nella sua introduzione il direttore di «Avvenire» Marco Tarquinio).
«Chi usa quel microfono tende a risarcire l’ascoltatore della cecità in cui è immerso, e il suo parlare si abbellisce, si arriccia, si crogiola in continuazione; una specie di fenomeno naturale, specie quando, in una diretta, lo studio ti chiede di “tenere la linea”, che significa, semplicemente, allungare il brodo. Alla radio ho descritto, chissà con quanta naturale improntitudine, migliaia di situazioni, prendendo per mano l’ascoltatore e portandolo dove volevano le parole, cioè a vedere. Giorgio Manganelli era longanime: «La radio è pudìca, come la voce, che può esprimere sofferenza, pietà, sgomento, ma non rendere visibile l’orrore». E Bertolt Brecht, più alla svelta, sosteneva che la parola, qualunque parola, o ha il potere di mostrare o è soltanto suono, vocio, rumore. Un paradossale teatro a occhi chiusi».
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