Immigrati: il lungo viaggio dell'accoglienza

Immigrati: il lungo viaggio dell'accoglienza

20.09.2022
«Una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno»: così l'ONU definisce il concetto di immigrato, includendo tre elementi fondamentali: «l’attraversamento di un confine nazionale e lo spostamento in un altro paese; il fatto che questo paese sia diverso da quello in cui il soggetto è nato o ha vissuto normalmente nel periodo precedente il trasferimento; una permanenza prolungata nel nuovo paese, fissata convenzionalmente in almeno un anno». 

Ma se si passa al linguaggio quotidiano, continua Maurizio Ambrosini in Altri cittadini. Gli immigrati nei percorsi della cittadinanza, «definiamo come “immigrati” solo una parte degli stranieri che risiedono stabilmente e lavorano nel nostro Paese. Ne sono esentati non solo i cittadini francesi o tedeschi, ma pure australiani e coreani, anche quando ricadono nella definizione convenzionale di immigrato prima riportata, in quanto residenti insediati in modo relativamente stabile. Raramente si contesta a un cittadino statunitense o canadese il diritto di entrare, uscire e circolare nel nostro Paese. Gli si consente di portare con sé la propria famiglia. Il riconoscimento dei suoi titoli di studio, benché non proprio agevole, gode di un trattamento preferenziale rispetto a quello a cui sono sottoposti i titoli posseduti dai cittadini di paesi più deboli. Lo stesso vale per il termine extracomunitari, un concetto giuridico (non appartenenti all’Unione Europea), diventato invece sinonimo di “immigrati”, con conseguenze paradossali: non si applica agli statunitensi, e nemmeno ai giapponesi. Di fatto il termine ha recuperato la sua valenza etimologica: noi chiamiamo extracomunitari coloro che non fanno parte della nostra comunità intesa in senso lato, di cittadini del Nord del mondo». 

E in occasione del 25 settembre, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, vi proproniamo un percorso di lettura sul tema, sempre attuale. 

Sulla questione del minori stranieri in Italia, Domenico Simeone ha curato Transizioni. Un patto educativo per i minori stranieri non accompagnati, una ricerca con la quale si è voluto dare voce alle molte realtà che negli ultimi anni si sono distinte per l’impegno nell’accoglienza e nella costruzione di un patto educativo a favore dei minori stranieri non accompagnati, nel momento delicato e complesso del passaggio alla maggiore età. Una ricerca che ha raccolto l'invito di Papa Francesco a realizzare un Patto educativo globale, che ponga  il “seme dell’educazione” come elemento di speranza per il futuro: per i ragazzi, ma anche per le società che li accolgono. 
«Un atteggiamento che chiede la capacità di stare in una relazione educativa esigente e coraggiosa che metta al centro l’altro e un lavoro per servire il bene comune. Si tratta di riconoscere il potere trasformativo dell’educazione come vero e proprio antidoto alla cultura dell’individualismo. Per questo è necessario formare persone capaci di superare le frammentazioni e le contrapposizioni per ricostruire quel tessuto di relazioni che solo può dar vita ad una umanità più fraterna, in cui ciascuno si senta responsabile anche dell’altro».

Dei minori stranieri in Italia hanno scritto anche Anna Granata ed Elena Granata in Teen Immigration. La grande migrazione dei ragazzini, un volume che racconta le storie di quei ragazzi che dall'Africa dell'est, dal Maghreb, dal Corno d'Africa, si sono messi in viaggio da soli, diretti in Italia. Par­tono bambini, poi tutto cambia: paura, prigio­nie, lavori forzati, torture, abbandoni, solitudini grandissime ritornano nei racconti di quelli che sono riusciti a raggiungere l’Italia. Il viaggio li trasforma, li rende grandi molto in fretta, li se­para forzatamente dai propri affetti ma, al tem­po stesso, amplia la loro capacità di adattarsi, di apprendere nuove lingue e nuovi stili di vita. Ma il libro rac­conta anche la storia delle Autrici, del giorno in cui non è bastato più studiare, capire, scrivere e hanno deciso di aprire le loro case. E tutto è cambiato per sempre. 
«La prima notte non si può dimenticare. Forse perché tutto succede troppo in fretta, senza avere il tempo di pensare né di capire. Un ragazzo della Guinea è venuto a stare a casa nostra. Dorme nella camera di mio figlio. Avrà freddo o troppo caldo? Tiene la luce accesa. Forse perché ha paura oppure si è abituato così? Ci siamo salutati prima di dormire e mi è sembrato piccolo ma nello stesso tempo grande, già adulto. Si muove per la stanza, per qualche minuto – telefona – poi il silenzio. Chi è? Da dove viene? Com’è arrivato fin qui? Mi rendo conto che non so proprio nulla di lui, che non saprei indicare sulla mappa geografica con precisione il suo Paese d’origine, che fatico a dargli l’età, che non so assolutamente immaginare perché sia partito da solo. L’unica cosa che so è che dorme qui, tra le mie cose e i miei affetti, insieme ai miei figli, che domattina gli farò colazione e mi farò un’idea più precisa di lui, magari avrò fatto in tempo a memorizzare il suo nome e a sapere verso quale direzione è diretto. Beve the o caffè? Avrò tempo di scoprirlo».

Persone, spazi e complessità. La "questione migratoria" tra filosofia e diritto a cura di Giovanni Bombelli e Valentina Chiesi offre invece alcune prospetti­ve di riflessione che consentono di comprendere meglio la complessità dei processi ordinaria­mente ricondotti alla “questione migratoria”. Il tema del riconoscimento e la teoria della giustizia con la conseguente riconfigura­zione delle politiche sociali, si intreccia all’ana­lisi di questioni più specifiche: dall’idea di citta­dinanza all’emersione di nuove fenomenologie migratorie passando per il rilievo rivestito dalla dimensione del “genere”. Vengono proposti approcci complementari, grazie ai quali è possibile situare la "questione migratoria", evidenziandone i tratti compositi, e le dinamiche cangianti delle migrazioni, dai fenomeni di migrazione climatica, al diritto all'inclusione, passando per lo jus soli e gli interventi rituali sui genitali femminili.

Nel MigraReport 2021, Maddalena Colombo, docente di di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’Università Cattolica di Brescia, affronta la questione migratoria alla luce del Covid-19: la regressione sociale e culturale provocata dalla pandemia viene messa in connessione con «rigurgiti di razzismo, antisemitismo e propaganda neo-nazista o neo-fascista. [...] Infatti, la pandemia che ha invaso la vita quotidiana dei Paesi ad economia trainante non ha certo cancellato le problematiche dei Paesi che "esportano" flussi di persone in cerca di una vita migliore: guerre (si pensi, per stare solo al 2021, all’ultimo conflitto israelo-palestinese), regimi totalitari (crisi politica in Afghanistan), catastrofi naturali e cambiamento climatico (la crisi idrica del Sahel) e molti altri. Le migrazioni [...] diventano lo "specchio" delle capacità delle comunità nazionali e internazionali di affrontare questi problemi: non v’è dubbio che le persone migranti stiano soffrendo per gli effetti della pandemia nella stessa misura o più dei cittadini stanziali. Stanno subendo sia la rottura degli schemi precedenti che definivano rotte, aperture e modalità per raggiungere i paesi economicamente promettenti, sia l’interruzione o il ridimensionamento dei programmi di aiuto a loro dedicati nei vari Paesi di arrivo, dove spesso non godono di accesso ai servizi e alle prestazioni di welfare come i cittadini autoctoni. Sono anche svantaggiati per il divario salariale che strutturalmente caratterizza la loro condizione lavorativa e occupazionale. [...] È giunto il tempo, quindi, per gli studiosi italiani di immigrazione, di affrontare senza pregiudizi ed ingenuità i dilemmi e le contraddizioni aperte dal passato recente e riformulare le ideologie sottese nella direzione di una ricerca sociale sgombra per quanto possibile dai residui del razzismo di dominio [...] verso la comprensione di un mondo complesso le cui interdipendenze globali richiedono ancora più coscienza morale rispetto al passato e nuovi strumenti interpretativi.»

Infine, la collana Quaderni del CIRMiB, diretta da Maddalena Colombo e Mariagrazia Santagatiricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi e docente di Sociologia dell'Educazione, si pone l’obiettivo di facilitare una comprensione dei processi migratori e delle società multiculturali, sviluppando nuovi metodi e approcci nella ricerca sul campo. Nata nel 2019 dall'esperienza del CIRMib, il Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni di Brescia dell'Università Cattolica, la collana raccoglie volumi di sociologia e altre discipline politico-sociali e umanistiche, che affrontano la questione migratoria da prospettive varie: diversità, differenze e disuguaglianze, mutamento culturale e interculturalità, relazioni tra residenti e immigrati; processi di integrazione sociale, lavorativa, scolastica, politica, effetti della migrazione su strutture famigliari e reti sociali, rappresentazioni sociali del fenomeno migratorio. Autobiografie di una generazione Su.Per., ad esempio, analizza i "percorsi inattesi" degli studenti stranieri che ottengono ottimi risultati scolastici, mostrando la loro capacità di reagire al possibile svantaggio, superando ostacoli e avversità. Protagoniste sono le voci di questi ragazzi: «Ho provato la povertà, quando sono venuta qua non mi sentivo forte, anzi, debole e scoraggiata, ed ho visto i danni provocati dall’ignoranza e dalla prepotenza. Quando ero in Pakistan e la mia famiglia si trovava in difficoltà economiche nessuno era disposto a dare una mano. La cosa più triste era che tutti si sentivano in dovere di mancarci di rispetto, solo perché eravamo poveri. Quindi, dopo la scuola, vorrei lottare per combattere le ingiustizie» dice Tiana. Desi Girl sottolinea che «la famiglia è l’elemento che ha un ruolo fondamentale nella mia vita, infatti voglio essere una studentessa di successo per i miei genitori, voglio che siano fieri di me. Voglio dimostrare a tutti che anche le donne hanno un ruolo importante in questo mondo, più di quanto pensino. Grazie alla scuola riceverò un nome, un successo e tutte quelle conoscenze che non posso trovare da un’altra parte». Perché, concludendo con le parole di SaiSai: «Come spesso afferma anche mio papà "non dimenticare mai da dove hai iniziato, perché ciò che conta non è chi sei, ma come lo sei diventato"».
 
Altri cittadini
Altri cittadini
Autore: Maurizio Ambrosini
Collana: Pagine prime
Formato: Libro | Editore: Vita e Pensiero | Anno: 2020 | Pagine: 164
La cittadinanza è un istituto fondamentale dei sistemi democratici, ma ha da sempre un duplice volto: include chi la possiede, attribuendogli vari diritti, ma esclude in linea di principio chi ne è privo.
€ 14,00

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