La ricetta perfetta per un Natale di libri

La ricetta perfetta per un Natale di libri

08.11.2022
Cosa non può mancare in una ricetta natalizia? Zucchero? Farina? Cannella? 
Per noi non possono mancare i libri!
Seguendo la nostra ricetta letteraria, troverai gli ingredienti segreti per una lettura o un regalo speciale.
  • Un pizzico di immaginazione:
Ogni piatto che si rispetti parte da una ricetta studiata e provata da qualcuno prima di noi. Certo nel Ricettario dei luoghi immaginari è possibile imbattersi in qualche ingrediente di difficile reperibilità, ma Alberto Manguel, che ci assicura di aver provato e gustato personalmente ogni ricetta, ci suggerisce come sostituire introvabili ingredienti come le uova di drago per preparare l’omelette tipica del mondo di Terramare. Perfetto per chi ama i libri, l’immaginazione e anche sperimentare un po’ in cucina, questo ricettario è un viaggio dal Bengodi di Boccaccio, al Jurassic Park di Crichton, dalla Babele di Borges, al Paese di Oz, e via nelle storie più belle della letteratura. «Sotto ogni forma e foggia, dagli elaborati banchetti di Atlantide al più frugale pasto di Robinson Crusoe sull’isola, tutto il cibo (come ci racconta la letteratura) è essenzialmente la prova della nostra umanità condivisa» dice Manguel, è il Natale ne è l’esempio migliore.
  • Una spolverata di colore:
Non si può pensare una vita senza colori, una vita "in bianco e nero". Come spiega in Oltrecolore Antonio Spadaro, il colore è uno dei canali attraverso i quali il mondo viene a noi, è un potente tramite di comunicazione, «giunge dall’esterno, da un oltre che offre il senso alle cose di qua, alla vita, agli oggetti. Il colore raggiunge l’artista che lo scopre, è l’intuizione di un mondo che deve ancora venire». Per chi vuole coniugare la passione per l'arte a una riflessione sui colori della vita, ecco un volume che attraverso quattro artisti, protagonisti dell’arte statunitense del Novecento – Edward Hopper, Mark Rothko, Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat – indaga sulla ricerca dell’"oltre" a cui le loro opere alludono: icone dell’attesa, della luce, dell’altrove, del lato oscuro. Variazioni di una costante dell’esperienza umana: la vita è radicalmente colorata. Ha sfumature infinite, evidenti distinzioni e trame fitte di relazioni: «Come potrebbe esserci un giorno nella tua intera vita che non abbia il suo schizzo di felicità?», scrive la poetessa Mary Oliver. E lo schizzo è sempre una macchia. Di colore. 
  • Consolazione quanto basta:
«Che cosa abbiamo da imparare per questi tempi bui? Qualcosa di molto semplice: non siamo soli, e non lo siamo mai stati», ce lo racconta Michael Ignatieff in Sulla consolazione, un racconto del potere della speranza e dell’esempio di chi si è trovato prima di noi su una strada difficile. Attraverso una serie di ritratti, disposti in ordine storico, dedicati ciascuno a un personaggio che, trovandosi in condizione estreme, si è rivolto alle tradizioni che aveva ereditato per cercare consolazione  dagli autori dei Salmi, da Giobbe e san Paolo, passando per le lacrime di Cicerone e la depressione di Hume, il balsamo della filosofia, dell’arte, della musica, fino ad arrivare agli eroi della testimonianza civile, come Anna Achmatova o Primo Levi  Ignatieff ci propone una chiave che sia ispirazione nei tempi bui. Un messaggio di conforto per chi ci sta a cuore.
  • Un cucchiaio abbondante di spiritualità:
Luce e silenzio, Pabro D’Ors ci mostra attraverso due biografie spirituali un modo per fermarsi a meditare nella frenesia di ogni giorno: «La vera gioia è qualcosa di molto semplice. Basta fermarsi, tacere, ascoltare e guardare» suggerisce in Biografia del silenzio, e poi «questo è il nostro compito, secondo Gesù: chi è chiamato a lavorare affinché il mondo si veda – e Veda – siamo noi. Siamo chiamati, pertanto, ad illuminarci e a collaborare affinché tutto esca dalle tenebre» in Biografia della luce. D’Ors ci mostra il suo itinerario interiore, fortemente radicato nel Vangelo, nella figura e nel messaggio di Gesù di Nazaret, che parla a tutti gli uomini e le donne affamati di spirito, in qualunque punto del loro cammino di vita e di fede si trovino. Un libro per custodire quella luce che nasce a Natale e brilla in ognuno di noi.
Un piccolo invito alla spiritualità lo troviamo anche tra le pagine del grande narratore Robert Louis Stevenson. Sermone di Natale e altri scritti religiosi raccoglie testi che raccontano una luminosa fiducia nella cura amorevole di Dio e nella intrinseca bontà e onestà dell’uomo in cui credeva l’autore, una magia - nelle parole di Manguel nella prefazione, «una filosofia felice, grata per le piccole e grandi benedizioni della vita» - che sa lasciare anche nei suoi lettori un senso di felicità.
Non solo conforto e comodità, però, la ricerca spirituale e il tempo natalizio ci invitano a una riflessione, a lasciare cioè i nostri comodi sentieri e a trovare un ‘terreno santo’ in luoghi del tutto inaspettati. Tomáš Halík ci invita alla "non-indifferenza", anzi a mettere esattamente al centro i feriti del mondo per cercare il Dio della croce. In Toccare le ferite e anche nel suo ultimo libro Pomeriggio del cristianesimo Halík prone sempre un continuo esercizio e messa in discussione della fede e della ricerca spirituale.
  • Impastare il tutto con passione per la lettura:
Proprio da una neuroscienziata arriva il passo finale per questa ricetta: Maryanne Wolf, che dell’analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l’oggetto della sua attività e la passione della sua vita. Con Lettore vieni a casa ci racconta come un atto privato e solitario come la lettura abbia implicazioni sul rapporto con il prossimo e con la democrazia. Proprio come gli ingredienti di questa ricetta un po’ particolare, i libri, le letture e le storie si amalgamano con la nostra vita, e leggere ci fa stare bene gli uni con gli altri.
E non solo a Natale, ma ogni giorno.

(di Francesco Bombini)
 

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