L’entusiasmo per la vita che esiste

«Il paesaggio attorno a me era talmente vasto e ricco che, vuoi per la sua ampiezza o fertilità o perché mi vedevo come un cavaliere solitario, qualcosa mi spinse a pensare a Walt Whitman, il poeta statunitense. Non so se fu la bellezza di quel paesaggio da film o lo stesso Whitman a condurmi all’improvviso all’idea di Dio, al sentimento di Dio. Perché, se esisteva quel paesaggio, se esisteva Whitman, mi dissi, doveva esistere Dio. E pronunciai la parola Dio come se lo riconoscessi per la prima volta, o come se lo vedessi proprio mentre ammiravo quel paesaggio nordamericano che tanto mi ricordava il famoso poeta. Forse l’avevo invocato tramite la natura».
Un ragazzo che diventa uomo, un percorso di formazione che prende la spensieratezza e l’incertezza di un diciannovenne e le immerge in una chiamata prepotente alla vita, e alla vita religiosa. Questa è la storia raccontata da Pablo D’Ors in Entusiasmo, un romanzo che racconta la vita di Pedro Pablo Ros – anagramma e alter ego dell’autore–, dal soggiorno di studio in un’America dalla natura mozzafiato e quasi grottesca nella sua lontananza dagli ideali della gioventù europea, alla scelta di entrare in un seminario che prepara sacerdoti d’assalto contro la povertà e l’ingiustizia sociale, all’impatto tremendo da missionario in Honduras con la sporcizia e l’abbandono dei più poveri del mondo.
Ed è proprio nel momento in cui il giovane protagonista a cavallo attraversa i boschi vicini a Poughkeepsie, che gli viene in mente Walt Whitman, e d’un tratto si sente un tutt’uno con la natura, col sole, con lo stesso poeta. E tornando a casa sente dentro di sé la consapevolezza che «da un giorno all’altro, ne fossi cosciente o meno, avevo cominciato a essere un uomo religioso».
Walt Whitman, poeta statunitense, cantore della libertà e del sogno americano, ha realizzato una vastissima produzione di poesie, la più famosa raccolta delle quali si chiama Foglie d’Erba, pubblicata nel 1855 in occasione del giorno dell’indipendenza e considerata pietra miliare della poesia statunitense. E al suo interno troviamo Oh my! Oh life, dove Whitman si interroga su sé stesso, sulla vanità della vita, e sullo scopo della vita per l’uomo, che vive anni che all’apparenza possono sembrare inutili, futili e pieni di dolore. «Cosa c’è di buono in tutto questo, oh me, oh vita?»
Ma poi la risposta a questa domanda arriva e annulla tutti i dubbi: «Che tu sei qui, che la vita esiste e l’identità, Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso». Ed è per questo che il protagonista del romanzo di D’Ors forse assume la sua nuova consapevolezza religiosa anche grazie al pensiero dei versi di Whitman, «che con le sue poesie mi conduce sempre all’idea e al sentimento della vita».
Oh me! Oh life! of the questions of these recurring,
Of the endless trains of the faithless, of cities fill’d with the foolish,
Of myself forever reproaching myself, (for who more foolish than I, and who more faithless?)
Of eyes that vainly crave the light, of the objects mean, of the struggle ever renew’d,
Of the poor results of all, of the plodding and sordid crowds I see around me,
Of the empty and useless years of the rest, with the rest me intertwined,
The question, O me! so sad, recurring—What good amid these, O me, O life?
Answer.
That you are here—that life exists and identity,
That the powerful play goes on, and you may contribute a verse.
Oh me! Oh vita! Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei di infedeli, città gremite di stolti,
di me stesso che sempre mi rimprovero, (Perché chi più stolto di me, chi più infedele?)
di occhi che invano bramano la luce, degli scopi meschini, della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, delle sordide folle ansimanti che vedo intorno a me,
degli anni inutili e vuoti, del resto, io intrecciato col resto,
la domanda, ahimè! Così triste, ricorrente,
Cosa c’è di buono in tutto questo, oh me, oh vita?
Risposta.
Che tu sei qui, che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso.
(di Chiara Ascoli)
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