A Besnier il Premio Saggistica Città delle Rose
![]() L'uomo semplificato
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autori: | Jean-Michel Besnier |
formato: | Libro |
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Il premio per la sezione italiana è andato a Paolo Mieli che ha dichiarato: «Questo è IL Premio alla Saggistica, è prestigioso e unico per come è ideato e pensato». La cerimonia di premiazione si è svolta a Roseto degli Abruzzi il 31 maggio alla presenza del Sindaco e della Giuria composta dal Presidente Vincenzo Cappelletti, ex direttore generale dell'Enciclopedia Italiana, e da Franco Ferrarotti, Aldo Forbice, Dante Marianacci, Walter Mauro, Renato Minore, Daniele Cavicchia, segretario organizzatore, Enio Pavone, sindaco di Roseto degli Abruzzi, Maristella Urbini, assessore alla Cultura del Comune di Roseto degli Abruzzi. In particolare Franco Ferrarotti, uno dei padri della sociologia italiana e professore emerito della Sapienza di Roma, ha presentato il volume di Besnier esplicitando la motivazione della premiazione: «È un libro di rara eleganza. È un libro che solleva un problema sulla tecnica, sulla sua vittoria sull'uomo. Dal lavoro di Besnier si apprende che noi "uomini del libro" non possiamo competere tecnicamente con il computer, con la sua velocità di elaborare dati, forse con il suo appeal, ma ciò non toglie che rimane un oggetto stupido, incapace di indugiare, incapace di stupirsi, complicato ma non complesso come l'essere umano».
Il filosofo francese ha poi spiegato la genesi del suo lavoro: «Ogni libro risponde a un impulso. Questo è indotto dall’indignazione – un’indignazione che si rigenera quotidianamente, tutte le volte che capita di entrare in contatto con qualche amministrazione o ufficio pubblico che dovrebbero renderci la vita più facile: basta rivolgere la più semplice richiesta a un apparato incaricato di fornire un servizio pubblico, per esempio le compagnie telefoniche che dicono di gestire il nostro diritto di comunicare, che comincia un’odissea tale da legittimare una collera propriamente omerica. Perché per tutta risposta un automa imbecille ci esporrà a una scelta tra opzioni sempre troppo strette, ci annuncerà il contatto con un operatore che non arriverà mai o che avrà un accento o un linguaggio stereotipato che ci esaspererà, per poi essere alla fine rispediti a un’opzione precedente, accessibile tramite il tasto ‘asterisco’ o qualche altro tasto del nostro telefono, grazie al quale verremo deliziati dalle Quattro stagioni di Vivaldi… Quando non è il telefono è l'automobile che ci dà degli ordini, gira a destra, torna indietro...».
Una esasperazione che per Besnier è il simbolo di quanto l'autonomia dell'uomo moderno sia condizionata dalla macchine, dalla tecnica, da standard (anche linguistici) che impoveriscono la natura dell'umano. Il paradosso è quello di non poter fare a meno di essere "connessi" aumentando però la distanza emotiva dagli altri. Il suo libro è quindi una strenua difesa della cultura umanistica, che, come scrive Besnier: «salva la capacità di vedere il mondo attraverso gli occhi dell'altro e dona il senso della vita interiore».
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