Maryanne Wolf al Festivalfilosofia

Siamo sulla soglia di una transizione senza precedenti, che riguarda quell’incredibile conquista umana che è il cervello che legge. La riflessione sui cambiamenti indotti nella lettura dall’immersione nel mondo digitale già da qualche tempo sta impegnando gli studiosi più attenti. Ma il tassello che aggiunge, in Lettore, vieni a casa, Maryanne Wolf, che dell’analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l’oggetto della sua attività di neuroscienziata e la passione della sua vita, è davvero originale: sotto forma di lettere, si rivolge al ‘Lettore’ come a un amico, cercando la semplicità nelle spiegazioni scientifiche, la vicinanza del racconto personale, il calore dell’invito a riprendere il proprio posto nella casa confortevole e insieme avventurosa della lettura, dove ritrovare se stessi e gli altri.
E poi per lo sguardo particolare della sua analisi, che ci mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Qual è la posta in gioco di questo cambiamento?
Domenica 17 settembre, la neuroscienziata sarà ospite del Festivalfilosofia a Carpi, per una lezione dal titolo "Un cervello che legge. Questioni di evoluzione culturale", durante la quale illustrerà la situazione attuale del cervello che legge e le condizioni per una nuova mente – quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli – capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l’innovazione digitale.
MEMO
Domenica 17 settembre, 16:30
Piazza Martiri, Carpi
Sarà disponibile la traduzione in oversound (con interprete).
Per maggiori info, consultare il sito.
E poi per lo sguardo particolare della sua analisi, che ci mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Qual è la posta in gioco di questo cambiamento?
Domenica 17 settembre, la neuroscienziata sarà ospite del Festivalfilosofia a Carpi, per una lezione dal titolo "Un cervello che legge. Questioni di evoluzione culturale", durante la quale illustrerà la situazione attuale del cervello che legge e le condizioni per una nuova mente – quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli – capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l’innovazione digitale.
MEMO
Domenica 17 settembre, 16:30
Piazza Martiri, Carpi
Sarà disponibile la traduzione in oversound (con interprete).
Per maggiori info, consultare il sito.
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