105 anni di Vita e Pensiero, con Marx
![]() Vita e Pensiero: cento anni di editoria
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formato: | Libro |
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20 gennaio 1918.
È la data che campeggia sul documento della costituzione giuridica della Società Editrice Vita e Pensiero.
Letto, confermato e sottoscritto da Ludovico Necchi, Francesco Olgiati, Costanza Malcotti e soprattutto Armida Barelli, l'unica con il potere di firma e alla quale viene affidata il ruolo di amministratrice della società.
Naturalmente l'accordo, che campeggia incorniciato negli uffici dell'attuale casa editrice, viene stipulato con il beneplacito di fra Agostino Gemelli, padre dell'impresa editoriale nata già sotto l'insegna della "Rivista di Filosofia Neo-Scolastica" (1909) prima e della rivista "Vita e Pensiero" poi (1914).
Da qui parte la storia che in questo 2023 taglia il traguardo dei 105 anni, raccontati in larga parte nel catalogo storico Vita e Pensiero: cento anni di editoria a cura di Roberto Cicala, Mirella Ferrari e Paola Sverzellati, in promozione fino a fine gennaio.
Come scrive la Sverzellati: «I tempi erano difficili e la prudenza d’obbligo, perciò la società sarebbe durata fino al 31 dicembre 1921 con tacito rinnovo per un successivo triennio, salvo disdetta da parte dei soci. La disdetta non arrivò mai e così dopo un secolo possiamo trovarci a festeggiare un traguardo lusinghiero».

«a me pare che sia non senza significato che gli unici che ricordarono in questa ricorrenza centenaria Carlo Marx con un'opera di coltura, che in Italia mancava e che il partito socialista non ha finora saputo darci, siamo stati noi cattolici. Il cinque maggio, la Società editrice Vita e Pensiero iniziava la sua "Biblioteca di coltura religiosa" lanciando un volume del nostro Olglati intorno a Carlo Marx, per far conoscere la vita dell'agitatore e la sua dottrina, spesso ignorata persino dai suoi seguaci fanatici. Anche i socialisti debbono esserci grati. Quale opera hanno essi in Italia che descrivi la vita di Marx? Chi di loro ha pensato a far tesoro dei quattro grossi volumi tedeschi, editi in questi anni in Germania per cura di Bebel e di Bernstein, dell'Epistolario cioè fra Carlo Marx e il suo intimo amico Engels? Nessuno. Era necessario che un clericale, un prete regalasse al partito socialista un lavoro documentato, e che mostrasse agli avversari di quale serenità nel campo degli studi sono capaci i cattolici». Così scriveva il futuro fondatore dell'Università Cattolica.
Il libro ebbe lunga fortuna, come si apprende sfogliando il catalogo storico: sono sei le edizioni, che si susseguono con vari aggiornamenti, l'ultima nel 1953, mentre le ristampe non cessano fino al 1964.
Nella prefazione al volume Gemelli, come racconta Cicala, non si limita a presentare l'opera ma organizza un programma editoriale: «“Già. Proprio. Una collezione di volumi dedicati alla formazione di una coltura religiosa” sono le prime parole fatte comporre a caratteri di piombo da Agostino Gemelli per il libro inaugurale della casa editrice […]. Nell’anno in cui l’attesa della fine di una guerra drammatica coincide con l’ansia di una rinascita per gli italiani e gli europei, il futuro fondatore dell’Università Cattolica introduce l’opera […] con una forma colloquiale che rende chiara la provocazione culturale insita nella nuova collana: “Si voleva forse che noi battessimo le vie battute dagli altri, per scimmiottarle, per distendere in un libro ciò che può essere raccolto in poche pagine?” Questo orgoglioso interrogativo è l’annuncio della ricerca – aggiunge il pensatore francescano allora quarantenne – “di una verità di quella fede religiosa alla quale abbiamo dedicato tutta la nostra vita”; ma la domanda […] rivela la necessità e la volontà di essere complementari a una produzione di pubblicazioni cattoliche cui “manca qualcosa” perché “lasciano qualcosa di insoddisfatto”».
La loro missione sarà quindi, all'indomani della fine della prima guerra mondiale, quella di pubblicare libri capaci di rispondere alle domande della contemporaneità e arrivare a chi cerca: «certo è un'audacia e forse una pretesa la nostra, C'è un poco della inconsapevolezza dei giovani, abbiamo tanta fiducia nell'aiuto di Dio, che osiamo. E osiamo in questo momento tragico perché teniamo gli occhi fissi al domani [...] perché vogliamo che questo primo volume, come un amico, giunga a quanti sono oggi, per compiti vari, lontani [...]».
Sono righe riprodotte in filigrana sulla copertina del catalogo storico, note di uno spartito che segna la rotta di un futuro che ci auguriamo ancora lungo per la casa editrice.
Fonti
A. Gemelli, Il primo centenario della nascita di Carlo Marx, in Vita e Pensiero, maggio 1918.
A. Gemelli, prefazione a F. Olgiati, Carlo Marx, Vita e Pensiero, Milano 1918.
Vita e Pensiero: 100 anni di editoria, a cura di R. Cicala, M. Ferrari, P. Sverzellati, Vita e Pensiero, Milano 2018.
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