Scena madre: la donna nel teatro e nelle arti
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formato: | Libro |
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Il teatro e la donna è il binomio che è parso ad allievi e colleghi la sintesi più pertinente per omaggiare l’opera e la vita, non solo accademica, di Anna Maria Cascetta, una delle prime donne a sfondare l’egemonia maschile nelle discipline teatrali in università.
Scena madre. Donne personaggi e interpreti della realtà, a cura di Roberta Carpani, Laura Peja e Laura Aimo, ha come filo conduttore il tema dell’emancipazione della donna e presenta una galleria di figure, temi, storie, personaggi, problematiche e rappresentazioni dell’universo femminile non solo di ambito teatrale, ma legate a vari campi disciplinari: letteratura, filosofia, cinema, musica, arte e danza.
Il volume è articolato in cinque sezioni: Alle costole dell’uomo offre visioni bibliche e cristiane della donna; Donne fatali ripercorre personaggi e interpreti femminili del teatro dell’Antica Grecia al secondo dopoguerra; Lei: sguardi sul femminile presenta un assortimento di riflessioni che spaziano e intrecciano diversi campi del sapere; La rivoluzione rosa si concentra sul teatro al tempo della rivoluzione femminista; Mediattrici è dedicata alle donne nel mondo dei media e della comunicazione.
Un excursus che riserva molte sorprese e ritratti insoliti di personaggi notissimi. Ad esempio Mina, splendida performer televisiva, che al suo esordio nel 1958 viene vergata dalla stampa come: «una giovane cantante, alta, slanciata con una faccia alla Françoise Sagan e uno scatto magistrale. Canta con furore, come se ce l’avesse con qualcuno, emette urla, ondeggia e ha una presenza scenica da film americano».

Oppure Franca Rame che nel 1987, durante il varietà televisivo “Fantastico” condotto da Adriano Celentano, si esibisce nel tragico monologo Lo stupro. L’episodio scosse molto anche il figlio Jacopo che commentò così: «Mia madre ha inventato una nuova forma di teatro. Il teatro che cura il dolore degli attori. E anche quello del pubblico. E ha curato anche il mio dolore».
Ci sono anche le protagoniste dell’immaginario cinematografico del Novecento: Ingrid Bergman, Rita Hayworth e Catherine Deneuve, “donne fatali”, «figure che appaiono insieme angeliche e demoniache, che danno l’illusione di un’imminente salvezza e al contempo portano alla rovina» come scrive Enrichetta Buchli.
Scena madre approfondisce la conoscenza di donne che hanno saputo interpretare la loro esistenza a tutto tondo, anche di figure oggi quasi dimenticate come Sarah Bernhardt, attrice pittrice, scultrice, scrittrice, che amava fare escursioni in pallone aerostatico e circondarsi di animali esotici come ghepardi, camaleonti e cani lupo.
Nel volume si affrontano anche temi particolarmente attuali come la Tv femminile nello scenario mediale contemporaneo, il genedr gap carcerario e le relazioni tra web 2.0 e genere femminile.
Queste sono solo alcune delle figure e delle tematiche di un libro dedicato a una delle più importanti rivoluzioni del ’900, quella femminista, che ha portato il superamento dell’ambito domestico e privato come unico o maggioritario orizzonte della realizzazione personale delle donne.
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