Il desiderio di luce produce luce

Il desiderio di luce produce luce

18.03.2019


Il desiderio di luce produce luce: è una frase di Simone Weil in esergo al libro di Pablo d'Ors, Biografia del silenzio. È una frase che segna l'inizio di quella "letteratura della luce" che lo scrittore madrileno coltiva insieme alla meditazione del silenzio e che trova compimento nel romanzo Entusiasmo. L'entusiasmo è un frutto, è un percorso, non è una qualità innata. L'entusiamo si coltiva. Di seguito trovate un percorso di lettura tra i libri in promozione a -15% - in esclusiva sul nostro sito e presso la Libreria Vita e Pensiero -  dal 18 al 31 marzo 2019.


ENTUSIASMO: un romanzo per gli inquieti
In Entusiasmo Pablo d’Ors si apre ai suoi lettori raccontando la sua storia (reale ma anche immaginaria), quella di un ragazzo che diventa uomo, intraprendendo un cammino nel quale incontra amicizie, amori, e insieme dolori e fallimenti. L’alter ego dell’autore Pedro Pablo Ros è un ragazzo confuso come tanti adolescenti alla soglia dei diciotto anni: innamorato della drammaticità e dell’intensità, desidera una vita piena di esperienze e di avventure. Dall’adolescenza negli Stati Uniti alla vita missionaria in Honduras lo accompagna una luminosa verità a cui non potrà non aderire con tutto l’entusiasmo dei suoi anni: la forte e pressante chiamata di Dio. Che, come rivela l’autore, è ancor più visibile «nelle ombre: nel buio della sofferenza, nel crepuscolo della contraddizione». Per questo nel libro nulla è celato, e irrimediabilmente finiamo per affezionarci al protagonista, per commuoverci di fronte alle sue scelte, ma anche di fronte alle sue contraddizioni che riconosciamo come le nostre a quell’età in cui si diventa adulti.
Dall’autore di L’oblio di sé, libro su Charles de Foucauld e del bestseller Biografia del silenzio ecco un romanzo luminoso, contagioso e vitale.

PERCHÉ STATE A GUARDARE IL CIELO?: per chi ha desiderio di aprirsi al mondo
Perché state a guardare il cielo? è la domanda provocatoria che gli angeli rivolgono ai discepoli dopo l’ascensione di Gesù. Ed è anche il titolo, altrettanto provocatorio di un libricino di Don Bruno Maggioni che ci ricorda che il cristianesimo non è la religione del tempio o del culto e che Dio si fa spesso trovare nella concretezza delle relazioni umane. «Dio è qui», dice Maggioni. È necessario abbandonare l’atteggiamento passivo e vittimistico per rimboccarsi le maniche e vivere il Vangelo celebrando e raccontando nella quotidianità l’evento unico e straordinario della venuta di Gesù.

LA MISTICA DELL’ISTANTE: per chi vuole comprendere la Bibbia attraverso i sensi
«Se volessimo trovare un sinonimo di spiritualità diremmo, senza troppa paura di sbagliare, interiorità». Imbevuti come siamo di platonismo non ci accorgiamo che, scrive José Tolentino Mendonça nel saggio La mistica dell’istante, «c’è più spiritualità nel nostro corpo che non nella nostra migliore teologia». Esiste, dice Tolentino, una mistica da praticare nel qui e ora, che parte dall’uomo tutto intero, anima e corpo, sensazioni, relazioni: è la mistica dell’istante, grammatica di Dio che si inscrive nella nostra pelle. Un’esperienza di cui sono imbevute anche le Scritture a partire da quel corpo umano immagine e somiglianza di Dio. Scandagliando i passi delle Scritture Tolentino ci insegna con poetici frammenti che gustare, vedere, annusare, ascoltare e toccare Dio si può nell’istante che ci è dato di vivere e che ci appartiene. E la nostra gioia sarà piena.

L’ARTE DI ACCENDERE LA LUCE: per chi vuole cambiare la Chiesa in meglio
La Chiesa, mossa anche dall’impulso riformatore di Papa Francesco, è sempre più consapevole della necessità di un cambiamento. In cerca di un varco per il futuro, dice Giuliano Zanchi nel libro L’arte di accendere la luce, è necessario assumere delle priorità perché la luce del Vangelo continui ad illuminare la storia. Questa consapevolezza passa dalla scelta audace di una Chiesa che torni in mezzo agli uomini e di uomini capaci di dare alla loro vita la forma del Vangelo, che mettano al primo posto il laborioso esercizio della fraternità, e abbandonino la tentazione di appartarsi. Solo tenendo vivo questo compito di testimonianza, disinteressato e gratuito, sostiene Zanchi, sarà possibile vedere quella «luce di cui il Signore le consente di essere il riflesso, senza impugnare megafoni e altre diavolerie».

VOGLIO CHE TU SIA: per chi cerca una spiegazione all'amore
«Amo: volo ut sis» è dalle parole di Sant’Agostino che prende spunto la riflessione di Tomáš Halík nel libro Voglio che tu sia. In una società dove tutti parlano d’amore fino al logoramento, dove prevale il sentimento di fusione con l’essere amato, la frase di Sant’Agostino risuona in controtendenza rispetto al sentire comune. Il vero amore, dice il filosofo ceco, chiede il coraggio di accogliere l’altro come componente fondamentale che arricchisce la nostra vita, si fonda sulla fede e sulla fiducia. Per questo l’amore è un tema profondamente religioso. Perché il Dio amore è un Dio che invita tutti, credenti e non credenti alla magnifica danza dell’amore «in cui si fondono cielo e terra, grazia e natura, divino e umano, la Trinità divina e le tre virtù attraverso le quali entriamo danzando nell’eternità».

LA VIOLENZA E DIO: per chi nutre dubbi sui passi violenti della Bibbia
Il piccolo volume di Enzo BianchiLa violenza e Dio affronta a viso aperto un tema spesso nascosto dai cristiani sotto il tappeto della “religione dell’amore”: nelle Sacre Scritture ci sono parole dure, espressioni sgradevoli e non sono pochi i passi in cui Dio stesso ordina l’uccisione, lo sterminio di uomini. Ne sono un esempio i “salmi imprecatori” dove troviamo grida di dolore, morte e violenza che apparentemente potremmo considerare zone d’ombra perché arrivano a mettere in questione la stessa bontà di Dio, la sua vicinanza, la sua capacità di giustizia. Eppure è proprio nell’ombra che la luce ci appare più nitida. L’esperienza del male appartiene ineludibilmente alla vita. La Bibbia lo sa bene e ne parla senza filtri, senza paura di dare voce a tutto l’uomo. La luce si trova anche negli abissi.
 

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