Networking e fiducia - Intervista a Gianfranco Minutolo

di Annalisa Galardi
Nel tuo libro I robot non sanno fare networking (per adesso) il networking è descritto come la capacità di costruire autentiche relazioni personali e professionali. Come hai maturato questa consapevolezza?
Per esperienza diretta. Da sempre ho l’attitudine alle relazioni interpersonali, ma il periodo in cui sono stato incaricato di curare la rete mondo degli Alumni Bocconi mi ha permesso di consolidare un metodo con cui ancora oggi gestisco le mie relazioni. E che insegno nei miei corsi.
Tutti noi, più o meno consapevolmente, gestiamo relazioni ogni giorno, ed è soprattutto grazie al modo in cui lo facciamo che la qualità della nostra vita aumenta o diminuisce. Quando le relazioni vengono coltivate con continuità e un approccio altruistico, la nostra rete si allarga e le opzioni sociali, professionali, pratiche, aumentano esponenzialmente. Molte persone mi conoscono come uno che ha tanti contatti, ma se questi contatti sono attivi e rispondenti è perché la relazione è stata manutenuta nel tempo. Tutti conosciamo qualcuno che conosce qualcuno, ma non tutti sappiamo dimostrarci affidabili affinché il nostro contatto ci metta in relazione con la sua rete.
Affidabilità significa fiducia, e la fiducia è il frutto di una sana gestione delle relazioni.
Come credi che un’impresa possa facilitare la capacità di networking?Innanzitutto, comprendendone la ricaduta concreta, che è senz’altro anche economica, oltre che ambientale.
Oggi il tema relazionale è sollecitato da tre grandi fattori: l’internazionalità dei team, la necessità di sviluppare soft skills e il lavoro da remoto. Questi tre fattori richiedono l’affinamento della competenza relazionale che, da un lato, aumenta la nostra capacità di confrontarci con colleghi e clienti con un background culturale, linguistico e sociale diverso dal nostro, dall’altro, ci consente di alimentare con qualità relazioni professionali condizionate dalla distanza. La tecnologia ci risolve un sacco di problemi, ma, come ha recentemente affermato il Ceo di Apple, Tim Cook, “la videoconferenza ha ridotto la distanza tra noi, certo, ma ci sono cose che semplicemente non si possono replicare”.
Se non affrontati strategicamente, questi fattori possono generare disfunzionalità in termini di motivazione, engagement, retention e produttività. Le aziende devono affrontare con coraggio e serietà il tema relazionale, che porta con sé gran parte delle soft skills più richieste dal mercato.
Quale consiglio daresti a un giovane perché possa impostare strategicamente il suo networking?
A un giovane dico innanzitutto che parte avvantaggiato. I pregiudizi (la zavorra a ogni tipo di azione) si costruiscono nel tempo e minano curiosità e apertura mentale. Un giovane, quindi, in partenza ha una struttura più aerodinamica, più favorevole al networking. La curiosità lo porterà ad avvicinare più persone, ad ascoltare più esperienze, a raccogliere più input, grazie ai quali allargherà la conoscenza e la sua visione del mondo (l’apertura mentale). Se si coglie questo potenziale, il networking diventa un continuo Erasmus! Non vi chiudete, non vi isolate nelle bolle di pensiero, ma spalancate la mente al confronto e fate rete.
Per approfondire >> Comunicazione d'impresa
*Gianfranco Minutolo è dottore commercialista, con un’esperienza aziendale di oltre trentacinque anni di cui venticinque in attività di cost management. Esperto di networking, è stato dirigente responsabile della direzione relazioni con gli Alumni Bocconi, nonché direttore di BAA (Bocconi Alumni Association), e ha contribuito a sviluppare la community globale di 114.000 ex studenti e a organizzare oltre 1.500 eventi in tutto il mondo. Nel 2020 ha scritto ha pubblicato I robot non sanno fare networking (per adesso) e nel 2021 è stato speaker al Tedx Legnano. Ha inoltre lanciato Be Hippo (https://www.be-hippo.com/), una App per gestire al meglio le relazioni, facendo crescere la fiducia in se stessi e all’interno del proprio gruppo.
|
||||||||||||
€ 28,00
|
Articolo letto 367 volte.
Inserisci un commento