Il cortile dei gentili. Un luogo di aperto dialogo e spassionata ricerca
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Da tempo Benedetto XVI ha invitato i cattolici a prendersi a cuore
le persone che a diverso titolo si dichiarano non credenti. Molte sono
le ragioni di questo appello, e molte anche le difficoltà nel rendere
comprensibile e desiderabile un moderno ‘cortile dei gentili’,
luogo di aperto dialogo e spassionata ricerca sulle questioni ultime
che, anche nel nostro tempo, non cessano di inquietare le coscienze.
Don Armando Matteo, già assistente nazionale della FUCI e teologo,
fa proprio l’invito del Papa analizzando alcuni tratti che segnano
la ricerca di Dio dei nostri contemporanei, condizione prima per
un autentico contatto. Essa appare profondamente segnata dalla
condizione di precarietà: «Dio è ricercato da un uomo sempre più
spaesato rispetto a quello sconfinamento delle possibilità offerte alla
sua libertà dalla tecnica». In questo contesto la Chiesa è interpellata
a offrire occasioni elementari di preghiera, occasioni nelle quali
ogni uomo possa ritornare sulla verità del proprio essere e agire e
fare esperienza con l'esperienza, ma anche a ridurre l'‘ispessimento’
della propria mediazione del divino che va a tutto obiettivo svantaggio
della funzione stessa della mediazione: permettere che Dio si
faccia presente a chiunque lo cerchi.
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