La resistenza cristiana alle mafie. Dalla Valle dei Templi alle strade di Scampia
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Pubblichiamo qui un interessante studio che mette a fuoco il cammino delle Chiese del Meridione d’Italia nel prendere coscienza e quindi nel resistere al pervasivo fenomeno mafioso. Don Massimo Naro, docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica di Sicilia (Palermo), sceglie quale punto di osservazione di quel cammino il magistero degli ultimi tre pontefici, significativamente rivolto alle tre regioni maggiormente colpite dalla criminalità organizzata. L’analisi mostra come esso sia in sintonia con l’insegnamento dei vescovi di quei territori, in una relazione di ripresa e potenziamento di un magistero locale che trae la sua forza e credibilità dall’essere nato nel contesto ove il problema mafioso è patito quotidianamente. Negli ultimi sessanta anni è così nata e poi cresciuta una peculiare forma cristiana di resistenza alle mafie: «Essa è lotta, certamente, contro la disumanità delle mafie. Ma, nella misura in cui impegna a vivere la conversione e non soltanto a predicarla, è anche consegna di sé, disponibilità a offrirsi, ad arrendersi a Dio». L’appello alla conversione rivolto ai mafiosi non può infatti risultare credibile se non è testimonianza di conversione personale e comunitaria.
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