A quarant’anni dall’«Humanae vitae». Alcune questioni ancora aperte
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Cade in questi giorni il quarantesimo anniversario dell’enciclica di
Paolo VI Humanae vitae. Abbiamo chiesto a don Maurizio Chiodi,
docente di Teologia morale alla Facoltà teologica di Milano e al Seminario
di Bergamo, di richiamare i capisaldi del suo insegnamento
e di aggiornare sul dibattito teologico morale che da quell’enciclica
ha ricevuto autorevoli orientamenti. La riflessione proposta, pur
nella sua sinteticità, non elude alcuni nodi fondamentali dell’odierna
riflessione morale, sottolineando come l’enciclica costituisca un’impegnativa
e preziosa occasione per andare a fondo su temi delicati
e attuali a riguardo della concezione cristiana della sessualità: «Non
c’è dubbio che, sotto un profilo teologico-morale, l’Humanae vitae
implicitamente coinvolge la questione sessuale nella sua interezza.
Anzi, più complessivamente ancora, essa rappresenta un documento
paradigmatico e significativo per comprendere i nodi, le questioni,
le sfide e le difficoltà relative a tutta la pratica morale del credente
nel contesto della cultura contemporanea».
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