Il paradosso del non eletto. La figura di Robert F. Kennedy nel cinema e nell'immaginario americano
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Una disamina del rapporto tra cinema e politica non può fare a meno della nozione di immaginario, soprattutto se punta la sua attenzione sulla figura di un candidato, quindi sull’immagine che un uomo pubblico proietta di sé per via del suo impegno politico (immagine che necessariamente tende a incorporare le aspettative della collettività che il candidato stesso si propone di incarnare e rappresentare) e su quella che il cinema, alla luce di quell’impegno, restituisce sottoforma di processo simbolico. La nostra analisi verterà sulla figura di candidato di Robert Francis Kennedy, così come l’immaginario americano, cinematografico ma anche giornalistico, lo dà e lo riceve. “Immaginario” è qui da intendersi come «stato in cui ci mettiamo quando fruiamo un’immagine (e dunque come dinamica attivata da ogni rappresentazione)»e, muovendo da una premessa di tipo socio psicologico, vediamo nel cinema (che interverrà nella nostra analisi non tanto come industria dell’intrattenimento, opera d’arte o pratica di consumo quanto nella sua accezione originaria di “immagine in movimento”) «un sistema che tende ad integrare lo spettatore nel flusso del film [e] un sistema che tende ad integrare il flusso del film nel flusso psichico dello spettatore». Tornano utili a questo proposito, e in ragione di questi scambi, alcuni spunti provenienti dalla prospettiva cognitivista che, nella teoria del cinema, si concentra «sulle emozioni di finzione, sull’intreccio delle determinanti cognitive e di quelle emotive nella comprensione del racconto filmico, sull’empatia e la simpatia verso il personaggio», dinamiche riassumibili nella nozione di coinvolgimento. Non è inutile precisare – parlando di simpatia verso il personaggio – che, sia pure minima, nel racconto realistico del cinema politico la componente di fiction diventa essenziale se guardata attraverso la lente di una mitopoietica moderna: se una qualunque campagna elettorale di un qualunque uomo politico stimola – o mira a stimolare – la partecipazione affettiva dell’elettore, la rappresentazione data dal cinema della figura di Robert Kennedy si inserisce in una più complessa dinamica che, come vedremo, riguarda proprio una nuova mitografia (fatta, oltre che di sogni di incubi ed oltre che di eroi di catastrofi) comune a tutta una collettività. |
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