«La cognizione del dolore» e il dolore nella cognizione. Causalità e ‘spiegazione’ del crimine in Gadda
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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana e La cognizione del dolore sono due opere fondamentali per il giurista penale che desideri riflettere sulla natura del crimine. Quel che rileva di tali opere non è certo l'essere entrambe "romanzi polizieschi". La scelta del genere "giallo" da parte di Carlo Emilio Gadda è dettata dall'osservazione della realtà umana e del mondo "barocco": un'apparente irrazionalità che deve essere investigata e compresa. Anche il crimine, il matricidio, non è frutto di una sola causa, ma di una pluralità di cause, una visione che richiama al criminologo la teoria della causalità circolare come presupposto dell'eziologia del crimine. Ma la ragione umana sembra perdersi nello "gnommero", gomitolo, delle cause. L'impossibilità di spiegare del tutto il crimine aiuta, però, il giurista a sottrarsi a una tendenza positivistica, che conduce a pensare che ogni fenomeno umano sia perfettamente ascrivibile a rigide categorie, permettendo dunque una visione più profonda e più corrispondente al vero di ogni azione dell'uomo.
Biografia dell'autoreAlessandro Provera è dottore di ricerca in Diritto penale e Cultore della materia in Diritto penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. |
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