Uscire dalla crisi
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Uscire dalla crisi. I valori degli italiani alla prova
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Anno:
2011
Gli italiani hanno i loro punti di forza nella propensione all’impegno lavorativo, nel senso di autonomia e di responsabilità individuale, nella volontà di partecipare alle decisioni, nella disponibilità alla gratuità e alla solidarietà sociale; nutrono però scarsa fiducia verso le organizzazioni collettive e le istituzioni pubbliche nazionali che considerano distanti e inefficienti. Questo scetticismo, che costituisce un tratto di base della cultura nazionale, è di fatto un punto di debolezza per fronteggiare le crisi del nostro tempo, che richiedono l’elaborazione di progetti comuni e la capacità di organizzare sforzi coordinati e duraturi.
€ 25,00
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La fase storica in cui viviamo sottopone tutti i membri della società a ripetute destabilizzazioni della vita quotidiana, non solo per gli aspetti economici e lavorativi, ma anche per le capacità di adattamento, mobilitazione, innovazione. Siamo chiamati a convivere con crisi ricorrenti e a impegnarci in modo permanente per uscire da queste crisi, facendo leva sulle risorse culturali, sociali, economiche di cui disponiamo. L’esito resta incerto, ma non è indifferente la strada che si sceglie di percorrere.
Insieme alle paure e alle nostalgie, le crisi mettono in moto energie sopite, slanci vitali, capacità progettuali. Di queste energie fanno parte anche i valori, che coincidono con modelli di orientamento, convinzioni radicate, obiettivi considerati altamente desiderabili. La quarta indagine sui valori degli italiani nel contesto europeo (EVS 2009) permette di fare il punto su questo insieme di risorse e di verificare in che modo esse incidono sulle esperienze familiari e lavorative, sulle appartenenze religiose, sull’apertura-chiusura verso gli altri, sulla partecipazione politica e sociale, sul futuro della società nel suo complesso. Gli italiani hanno i loro punti di forza nella propensione all’impegno lavorativo, nel senso di autonomia e di responsabilità individuale, nella volontà di partecipare alle decisioni, nella disponibilità alla gratuità e alla solidarietà sociale; nutrono però scarsa fiducia verso le organizzazioni collettive e le istituzioni pubbliche nazionali che considerano distanti e inefficienti. Questo scetticismo, che costituisce un tratto di base della cultura nazionale, è di fatto un punto di debolezza per fronteggiare le crisi del nostro tempo, che richiedono l’elaborazione di progetti comuni e la capacità di organizzare sforzi coordinati e duraturi. |
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