Nel 2000 «Aegyptus» ha compiuto 80 anni. Un egittologo e un papirologo giurista ne hanno quindi preparato un profilo storico: fondata da Aristide Calderini, è una delle più antiche e importanti riviste di egittologia e di papirologia al mondo, e per molti anni fu l'unica in Italia; ha dato spazio ad autori di tutto il mondo; ha offerto agli studiosi due importanti rubriche: Bibliografia metodica degli studi di Egittologia e di papirologia e Testi Recentemente Pubblicati, sempre esaurienti e aggiornate.
According to all the evidence cited by the Author, the Alphabet which we all are using, in various scripts and many languages, was not created by the Phoenicians, around 1000 BC, as the tradition has it. Rather it is nearly 1000 years before that it was created, viz. some time after (or even around, or before) 2000 BC, in Egypt, by Egyptians in co-operation with speakers of a Semitic language, with the scope of facilitating communication with Canaanite Personnel.
La trattazione concerne lo studio di due frammenti di stele votive del tardo Medio Regno, provenienti da Gebelein. Il ruolo particolare di questa località, quale snodo commerciale e punto d'incontro di “diverse” culture, è evidenziato dal fatto che uno dei due dedicanti era “interprete” per il faraone. Al contempo vengono confutate le ipotesi di appartenenza dei due reperti ad un unico proprietario e la datazione all’XI dinastia.
In Egitto, il mondo fuori della valle era considerato un ambiente caotico e pericoloso, ma ricco e fecondo. Nel Nuovo Regno, la visione del mondo esterno si sintetizzò nell’immagine del gruppo di nemici abbattuti dal faraone realizzato in forma di un quadrifronte, a sottolineare l’universalità secondo i quattro punti cardinali; a questa immagine corrisponde quella di Hathor Quadrifronte. La considerazione degli ambienti liminali apre una riflessione sul modulo iconografico frontale nell’arte.
Gli Shardana dell’Egitto o l’Egitto degli Shardana?La visione del mercenario nell’Egitto ramesside.
Analisi delle fonti sulla presenza e la condizione dei mercenari Shardana in Egitto.
Il libro dei morti di Gatseshen è un esempio dell'innovativa tradizione di documenti funerari scritti in ieratico e in uso a Tebe durante la XXI dinastia. Attraverso un'analisi testuale e formale del papiro in questione, l'autrice evidenzia come lo studio dei papiri del Libro dei Morti possa mettere in luce aspetti nuovi e interessanti delle credenze funerarie degli antichi egiziani, oltre a fornire nuove informazioni sulle modalità di scrittura e trasmissione dei testi funerari.
Le testimonianze della commedia greca che contengono riferimenti all'Egitto hanno permesso di individuare la trattazione comica di tematiche concernenti la terra del Nilo, che possono costituire l'argomento principale o il titolo stesso di commedie o drammi satireschi; risultano oggetto di trattazione comica il mito delle Danaidi, il mito di Elena e la figura del mitico re Busiride. Inoltre è stato possibile riconoscere nelle commedie greche l'impiego di un lessico variamente allusivo all'Egitto e ai suoi rapporti con i Greci, col fine precipuo di suscitare il riso dell'uditorio.
Rapporti tra le diverse etnie presenti nell'Egitto tolemaico e romano: Egiziani e Greci, Alessandrini e Greci residenti nella valle del Nilo, Greci ed Ebrei, Giudei e Samaritani.
Oggetto della relazione è una tavoletta cerata del II secolo d.C., terza di un trittico, proveniente dall'Egitto ma redatta a Ravenna, che documenta in forma di chirografo la vendita di una schiava. Si parla dei personaggi del negozio e si esamina il contenuto. Si discute infine del significato giuridico di questa documentazione.
Attraverso l'esame di alcuni testi, si prende in considerazione la pratica dell'apostolos per concludere che vi era un capillare controllo del transito, almeno ad Alessandria. Si tratta poi del presunto divieto di accesso dei senatori in Egitto e del viaggio di Germanico, la cui vicenda si chiarisce correggendo la successione dei prefetti d'Egitto in carica nel periodo in questione. Si conclude che non solo ai senatori, ma a chiunque era vietato l'accesso in Egitto senza un permesso nominativo: se il divieto fosse stato riservato ai soli senatori, sarebbe apparso intollerabile.
La raccolta e lo studio degli amuleti-Pateco delle collezioni egizie in Italia permetterà l'approfondimento di tematiche religiose tarde importanti. Il Pateco sembrerebbe inoltre ricollegarsi al cosiddetto “Grande Nano” dei testi magici egizi, una divinità superiore, universale, “grande” e “piccola” allo stesso tempo, frutto inequivocabile di speculazioni tarde che la ricollegano al panorama di figure complesse, dai tratti comuni, che sottendono un Dio Grande e Uno.
La documentazione archeologica ed epigrafica relativa a Qaw El-Kebir (l'antica tbw) dimostra l'esistenza di diverse forme di religiosità locale. La figura divina del posto, Nemti, presenta tratti peculiari, assimilabili a Seth, ed è protagonista di un episodio dello scontro tra Horo e Seth; è probabile un suo collegamento anche con la figura di una divinità coccodrillo documentata solo nell'onomastica. Un culto particolare è invece quello prestato alle figure dei governatori locali, testimoniato dall'onomastica locale e dalla documentazione epigrafica proveniente dalle loro tombe.
Presentazione del progetto “Imy-renef”, una banca dati relazionale, che utilizza dizionari terminologici specifici, a breve consultabile on-line, e che permette di fare ricerche articolate relativamente ai nomi propri attestati sui reperti del Museo Egizio di Torino. Ogni nome proprio è registrato in geroglifico e in traslitterazione, ed è seguito dell’equivalenza in lingue moderne. La scheda include anche la prosopografica e la genealogia di ciascun personaggio.
Il Museo Egizio di Firenze nel 2002 ha organizzato una mostra e un convegno. La mostra, dal titolo “La battaglia di Qadesh. Ramesse II contro gli Ittiti per la conquista della Siria”, era dedicata al famoso episodio, mentre nel convegno, dal titolo “Narrare gli eventi”, si è voluto approfondire dal punto di vista storico l’incontro tra la civiltà egizia e le vicine civiltà orientali. A margine della mostra è stato pubblicato anche un piccolo catalogo sul carro e sulle armi conservate presso il Museo.
Attraverso lettere private di Bernardino Drovetti e alcune a lui indirizzate, a partire dagli anni trenta del 1800, viene presentato un periodo poco noto della sua vita, quando, ormai risiedente in Piemonte, l’ex console si occupa per lo più di affari privati, attività benefiche e si interessa attivamente alla vita culturale torinese.
Presentazione di una macchina ipotetica per movimentazione di grandi blocchi litici, funzionante con “dondoli” i cui modelli in miniatura si sono trovati in depositi di fondazione egiziani.
1. Generalità – 2. Storia e geografia – 3. Letteratura, filosofia e scienze – 4. Linguistica, metrica e musica – 5. Paleografia e bibliologia. Fabbricazione del papiro – 6. Diritto e amministrazione – 7. Antichità pubbliche e private – 8. Archeologia e storia dell’arte – 9. Epigrafia. Numismatica. Metrologia
Le giovanni donne sempre più lontane, i giovani in solitaria ricerca, il dovere degli adulti di mettersi in ascolto: Paola Bignardi racconta il libro-inchiesta "Dio, dove sei?".