Il contributo approfondisce lo sviluppo della IMC, delineando le trasformazioni e gli adeguamenti in atto da
quando è stato istituito il concetto.
Alla fine degli anni Ottanta, periodo a cui risale la prima formulazione di tale concetto, la Comunicazione
Integrata di Marketing ha rapppresentato un’autentica rivoluzione, cui ha fatto seguito un’evoluzione pressoché
incessante. Ciò non toglie che, di fondo, si tratti sempre dello stesso concetto, ovverosia di una risposta
all’interrogativo di come le aziende si possano avvalere di tutte le comunicazioni di marketing per instaurare
relazioni proficue con clienti e potenziali clienti.
La IMC costituisce un processo che le aziende normalmente sviluppano e attuano nel corso del tempo,
non certo qualcosa che si possa attuare in un sol colpo.
Nel corso degli ultimi anni, è divenuto sempre più chiaro che le sfide raccolte dalla IMC non provengono
soltanto dai responsabili del marketing e della comunicazione, bensì dalle stesse aziende.
Ad ogni buon conto, il processo della IMC può essere utilizzato per compattare l’azienda senza smembrarne
l’attuale struttura organizzativa. È un modo per integrare, adeguare e coordinare l’intera gamma di attività
dell’azienda, mettendo le stesse al servizio del cliente.
The present study has the object of describing the principal structural features and most evident dynamics of
the Italian advertising market and to embed it in the broadest international context.
A market growing strongly worldwide and moderately in Europe; television almost everywhere dominant,
with the exception of the principal European countries (excluding Italy), and increasingly governed by
the striking technological developments that are multiplying the channels available, suggesting new ways of
using the media and offering innovative techniques of communication.
Colour and format for newspapers, multiplexes for cinemas, digital for radio and big formats for the
billboards are the main lines of development in supply.
Automobiles, Telecommunications, Finance and Services in general tend mostly to sustain market
growth, in contrast with a consumer goods sector that is stagnating (also in consumption), so confirming a
progressive expansion of the service sector in consumption itself.
Technology, on the one hand, and the need for more direct interaction, closer to the user of the media,
underlie the growth in forms of ‘non-classic’ communication (events, sports sponsorships, direct mailing etc.),
which have proved extremely dynamic and have now attained dimensions similar to those of traditional media.
LA COMUNICAZIONE D'AZIENDA: UN'ANALISI INTERNAZIONALE TOTAL BUSINESS COMMUNICATION: AN INTERNATIONAL ANALYSIS
Si può ravvisare la Cina come una Grande Muraglia e al tempo stesso come una Porta che si Apre, giacché
le opportunità che offre non sono certamente prive di sfide.
Al di là delle cifre e dei dati sorprendenti, emergono varie contraddizioni connaturate alla pubblicità
cinese che, pur essendo stata trapiantata dalla società capitalista, ha subito i condizionamenti delle realtà
socioeconomiche del Paese, sviluppando così una serie di caratteristiche che le sono proprie. A tale proposito,
occorre notare come, da sola, la pubblicità non possa sobbarcarsi l’onere di trasferire la Cina all’interno
di una società civile.
Attualmente, è raro che la pubblicità delle aziende cinesi venga vista oltre i confini della Repubblica
Popolare. Ne consegue che la maggior parte delle aziende cinesi ha scarsa familiarità con gli occidentali, i
quali potrebbero citare senza esitazione il nome di varie aziende coreane o giapponesi che producono automobili,
macchine fotografiche, computer o beni elettronici di consumo. Man mano che i prodotti e le marche
cinesi confluiscono al centro della scena mondiale, il Marco Polo dell’era moderna avrà però modo di scoprire
che ‘la pubblicità con caratteristiche cinesi’ possiede uno stile tutto suo.
Nel corso degli ultimi 15 anni, l’evoluzione del settore della comunicazione di marketing in America Latina ha subito in misura notevole l’impatto dell’apertura delle economie di quest’area geografica agli operatori su scala mondiale, nonché del persistere dell’instabilità macroeconomica. Il nuovo paradigma economico emerso negli anni Novanta ha trasmesso una buona dose di dinamismo agli sforzi che la comunicazione di marketing ha compiuto in quelle aree. Ciò non toglie che i risultati del nuovo modello di sviluppo si siano rivelati incostanti, con un’infelice propensione alle crisi gravi e repentine che hanno avuto devastanti ripercussioni sui budget pubblicitari. Il settore pubblicitario latinoamericano presenta una serie di contrasti. Se da un lato tale settore è stato caratterizzato da impressionanti esplosioni di creatività, dall’altro ha dovuto imparare ad adattarsi a un ambiente economico estremamente difficile. Il contributo infine approfondisce l’evoluzione della comunicazione di marketing nelle tre principali economie dell’America Latina: Argentina, Messico e Brasile.
È probabile che nessun Paese o territorio possa rivendicare una trasformazione, uno sviluppo economico e
una crescita di tale portata nel volgere di così poco tempo. Occorre anche evidenziare come il Medio Oriente
sia riuscito a oltrepassare il ponte che separa la ‘storia’ dalla modernità senza dover sacrificare le sue tradizioni
di apertura e il senso di ospitalità che lo contraddistinguono.
D’altro canto, nella seconda metà degli anni Settanta, la concorrenza si stava rafforzando, mettendo il
consumatore nella condizione di scegliere fra un numero maggiore di marche. Il marketing era dunque chiamato
a ricoprire un ruolo più importante. Il consumatore d’altronde sviluppava una forte notorietà di marca,
in virtù della sua crescente familiarità con marche, marchi di fabbrica e simboli. E così, in modo del tutto
naturale, si affermava la pubblicità per iniziativa dei leader di mercato e delle più importanti marche internazionali.
I protagonisti principali cercavano di garantirsi le maggiori quote di mercato attraverso una massiccia
presenza nella catena di distribuzione nonché attraverso una maggiore visibilità.
Questo contributo approfondisce lo sviluppo della pubblicità e della comunicazione integrata di marketing in
Australia secondo le prospettive complementari della teoria e della pratica. Se da un lato sono stati compiuti
progressi notevoli in ambedue le aree, dall’altro il settore presenta sfide e opportunità. Riteniamo che le priorità
debbano essere identificate come segue: (1) maggior pertinenza dei messaggi di comunicazione di marketing
sulla base di una più approfondita comprensione del comportamento del consumatore e divulgazione
di messaggi che parlino agli australiani utilizzando uno stile australiano; (2) comprensione della fase di evoluzione
della teoria della IMC unitamente allo sviluppo dell’impegno e delle risorse per far avanzare la teoria,
incluse nuove tecniche di misurazione.
In particolare, se la pubblicità costituisce uno degli strumenti della comunicazione di marketing, la IMC
sta emergendo a pieno titolo come una sottodisciplina del marketing medesimo. Finora, l’evoluzione della
IMC ha seguito un percorso particolare: adesso il suo futuro è affidato alla nostra capacità d’individuare e
verificare alcune costruzioni-chiave, e di progettare e compiere ricerche di alta qualità che dimostrino l’impatto
comportamentale ed economico della IMC.
LA COMUNICAZIONE D'AZIENDA: PROBLEMATICHE STRATEGICHE E DI RICERCA TOTAL BUSINESS COMMUNICATION: STRATEGIC AND RESEARCH ISSUES
Until a few years ago international campaigns were easily recognizable in the panorama of Italian communication.
Today, commercials in Italy have become so similar we can no longer distinguish what is produced in
Italy from what is imported. What has happened? Products have lost a lot of their national quality without
shedding their references to nationality. The distribution of products has determined the decision to go global.
In this respect, franchising has acted as a multiplier of a brand’s value, with all the effectiveness of a real mass
medium in frequency and coverage.
Globalized goods and distribution are now being joined by globalized consumers.
What synthesis can be drawn from these notes? Does advertising no longer have a national identity?
Is the quintessence of communication as defined by Bates – «think global & act local» – in crisis?
Today there is just one imperative: think glocal. Thinking glocal means designing communication so
that its principles are international but it clearly embodies national values.
Le spese per i servizi di comunicazione raggiungono cifre considerevoli, di cui non sempre viene riconosciuta
l’importanza. L’investimento mondiale nell’ambito della comunicazione e dei servizi di marketing è vicino
ai 1100 miliardi di dollari l’anno, circa quanto il Prodotto Interno Lordo della Russia! Oggi sono 5 le organizzazioni
di consulenza (Omnicom, WPP, Interpublic, Publicis e Dentsu) che si vedono affidare la gestione
della maggior parte di questa consistente somma. Se si considerano solamente le attività pubblicitarie e di
gestione dei media, le 5 organizzazioni, nel 2003, hanno gestito l’86,80% del totale mondiale. Questa situazione
è la diretta conseguenza della globalizzazione dei prodotti e delle marche, dal momento che le società
di consulenza nell’ambito della comunicazione e della gestione dei media appaiono come il naturale complemento
di tale globalizzazione.
Questo saggio è imperniato sulla natura e sull’utilità del processo di traduzione/retroversione volto ad ottenere
dei risultati validi e attendibili nell’ambito delle ricerche internazionali di marketing. Le principali fonti
d’informazione del presente saggio sono ravvisabili nelle esperienze personali dell’autore unitamente alla letteratura
del settore. L’esperienza dell’autore si fonda sull’apprendimento di varie lingue, sul fatto di aver condotto
e diretto progetti di ricerca nazionali e internazionali in sette Paesi, nonché sull’insegnamento o su esperienze
professionali di natura differente in altri undici Paesi. Tale esperienza deriva altresì dallo svolgimento
di varie tipologie di ricerca, che comprendevano l’analisi dei contenuti, gli esperimenti, gli studi qualitativi e
le indagini di mercato.
Data la varietà dei Paesi, delle culture e delle lingue, oltre che dei tipi di ricerca che sono stati condotti,
si può ipotizzare che le conclusioni del presente contributo trovino applicazione in numerosi Paesi.
Nondimeno, poiché l’esperienza insegna anche l’umiltà, sarebbe opportuno che altri ricercatori conducessero
degli studi in nuovi Paesi e nell’ambito di nuove culture al fine di convalidare, invalidare o migliorare le
conclusioni di questo saggio, nonché per sviluppare nuovi metodi atti ad accrescere l’attendibilità e la validità
delle future ricerche internazionali di marketing.
LA COMUNICAZIONE D'AZIENDA: PUBBLICI E MEZZI TOTAL BUSINESS COMMUNICATION: AUDIENCES AND MEDIA
Is the worldwide consumer global, glocal or local? It is really increasingly the inhabitant of a ‘global village’,
ever more equal, standardized, serial? Certainly a process of standardization is now under way, but only for
the so-called ‘advanced tercile’ of the population with characteristics, patterns of consumption and a transversal
psychology which are international in outlook, and who finds fewer differences between Milan and London
than between Milan and Palermo: s/he is open minded, a first adopter of new products, attracted by technology
and with psychological qualities dominated by a sense of omnipotence. But, by contrast, there also exists
another large percentage of the target that seeks the values of reassurance and integration into the group: these
people do not want at all costs to be ahead of the pack; they prefer to be prudent and ‘followers’. And there
still exists and persists also a solid percentage of so-called ‘resistants’, for whom rediscovering typical local
products is a truly important motive.
In short, the new market is and will increasingly become a ‘fusion’, a ‘melting pot’ of different trends,
where a ‘local’ product, if it is outstanding, can also become ‘global’. An example? Ing Direct’s Orange
Account.
The role of Internet in business communication needs to be analyzed in much broader terms than just advertising
and promotional applications, since it should actually cover the reconfiguration of the methods of conception
and management of all relationships between businesses and their multiple publics, by coherently and
synergistically backing up the innovative instruments online with traditional instruments offline, with an
approach oriented towards a horizon of reference which is global in its dimensions.
To achieve this, businesses have to realize that the new technologies provide not only an opportunity
to lower the costs of communication but entail a sizable effort to redefine the role of communication processes
by adopting an interactive approach – hence one that is no longer unidirectional, as is commonly the case
with traditional means of communication – and call for a division of cognitive labour, in order to use Internet
as an infrastructure through which market demand can contribute significantly to the definition of the product
through a constant dialogue with the business itself.
Together with these prospects, which are rich in positive outcomes for the business economy, it is necessary
to bear in mind the fact that businesses may run the risk of losing their identity when they achieve a
ubiquitous but virtual presence and an organizational structure that can be fairly rapidly and cheaply overhauled
and reconfigured.
The quest for a new business identity – and its affirmation and enhancement in terms of communication
– thus appears to provide an opportunity to reassert a historical-cultural dimension, local and purposeful,
that will embody the profound essence of a business and help to strengthen the identification of partners within
it while legitimizing it externally in the field and the markets where it operates, facilitating its quest to
achieve stable relationships and long-term cooperation.
Media planning is still a mainly local process, but driven the need of many businesses to communicate their
brands in a number of different markets and in a coordinated and coherent way, there is a growing pressure
to develop international processes.
This is a phase of rapid development in terms of organizations operating on the market, in both supply
and demand, and also in terms of processes.
The major communication groups – by their widespread presence and shared working methods – already
offer a homogeneous service worldwide to advertising users who want to communicate globally. The ap-
proaches they adopt, however, are still developed locally in relatively independent ways.
The means of communication – both publishers and agencies – are becoming structured in this way,
even if they appear to lagging, impeded by regulatory, economic and linguistic barriers. Today, it is still dif-
ficult to plan internationally and there are numerous obstacles, but the results achieved in the successful cases
are particularly rewarding.
LA COMUNICAZIONE D'AZIENDA: UN ESAME DELLA LETTERATURA INTERNAZIONALE TOTAL BUSINESS COMMUNICATION: AN ANALYSIS OF THE INTERNATIONAL LITERATURE
The strategic role acquired by communication in the governance of businesses is testified to by the considerable
interest shown in its organizational and administrative issues by both the academic environment and the
managerial world.
In English-speaking countries the centrality acquired by business communication has become particularly
evident in recent years through the number and importance of the studies (books, scholarly and management
magazines and research projects) that have explored its main trends. The objective of the present
contribution is to illustrate and analyze briefly some of the principal tendencies that emerge in studies with
an Anglo-Saxon matrix in the field of business communication in the early years of the twenty-first century.
In particular it concentrates on analysing the tendencies from which emerges the role of communication
as a set of activities and instruments rationally employed and managed in a coordinated and synergic
manner so as to attain a multiplicity of objectives in relation to a plurality of stakeholders, in harmony with
the development of a total communication approach.