L’articolo di don Luca Bressan (membro della redazione e docente di Teologia pastorale presso il seminario di Venegono) muove dalla constatazione della fatica a modificare in senso missionario l’azione pastorale nella Chiesa italiana.Tra le sue diverse cause l’Autore si focalizza su una molto rilevante: nel nostro cattolicesimo al medesimo termine ‘missione’ vengono dati significati diversi. Esiste infatti un’idea della missione, tipica del periodo postconciliare, che si rifà all’istanza della riforma della Chiesa nel senso del primato dell’evangelizzazione; il concetto di missione è inoltre declinato in rapporto alla logica della ‘presenza’, che privilegia il profilo dell’identità cristiana e della sua capacità di incidere nella vita sociale; infine, si va affacciando un’interpretazione della missione della Chiesa come custodia della ‘religione civile’. Queste diverse logiche non possono essere lasciate a se stesse, ma andrebbero ‘composte’ in una ‘pastorale integrata’, che offra una sorta di comune ‘grammatica’ della missione. Qui ne vengono abbozzate le regole principali, tese ad assicurare quella trasmissione della fede cristiana che ogni generazione di Chiesa ha come compito sempre nuovo. La lettura della problematica e la prospettiva del suo superamento abbozzate da Bressan, originali e interessanti, meritano di essere considerate con cura.
Come entriamo in chiesa, allorché ci accingiamo a celebrare l’eucaristia? La domanda esplicita una questione di essenziale importanza, che determina il timbro delle nostre celebrazioni, dipendendo esso dalla disposizione con cui le si vive. «Nella celebrazione si entra attraverso un semplicissimo atto di attenzione credente a un evento gratuito che sta offerto in un tempo e uno spazio altri da quanto mani umane costruiscono». Sono il tempo e lo spazio della liturgia cristiana che custodisce, attualizzandola, la memoria della Pasqua di Gesù. L’articolo di madre Maria Ignazia Angelini (abbadessa del monastero benedettino di Viboldone) sollecita a varcare la soglia della celebrazione con uno spirito vigile, ben consapevole del Dono che vi viene offerto. Per questo motivo l’Autrice mette in guardia dalle tentazioni sia di rendere interessante la liturgia in chiave spettacolare (ne verrebbe corrotta la sostanza) sia dell’estetismo della religiosità postmoderna (un suo raffinato uso strumentale). In tal modo verrebbe infatti oscurato il senso autentico del rito cristiano, quel «fate questo in memoria di me» che ne è come la punta dura: i santi segni chiedono l’intimo consenso al mistero della Pasqua e l’obbediente trasformazione della propria vita a immagine della dedizione di Gesù.
Queste note di don Gianni Colzani, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, mettono a tema la transizione che la Chiesa sta vivendo, letta sotto l’angolatura dell’eredità del pontificato di Giovanni Paolo II e delle sfide che Benedetto XVI si trova ad affrontare. La riflessione invita a considerare le novità che Karol Wojtyla ha impresso al ministero petrino e insieme esprime una fondata fiducia nel suo successore, «che ha assunto il compito di confermare i fratelli» in un tempo così difficile.
L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi costituisce senza dubbio uno dei capitoli più importanti, e problematici, dell’attività pastorale tutta. Se è vero che tre ragazzi su quattro cessano la pratica cristiana dopo la cresima, nonostante l’impegno profuso dalle comunità parrocchiali, qualcosa va rivisto nei modelli pastorali in atto. L’articolo recensisce alcune significative esperienze di innovazione avviate in diverse diocesi italiane e ne evidenzia le logiche soggiacenti. Comune è la convinzione circa la necessità di introdurre mutamenti graduali e coraggiosi, attenti alla concretezza delle situazioni. Fr. Enzo Biemmi, catecheta, è direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose di Verona.
Xavier Lacroix (docente di teologia morale all’Università Cattolica di Lione) discute in questa nota le più rilevanti argomentazioni addotte in favore del matrimonio tra omosessuali. La loro infondatezza viene persuasivamente mostrata in riferimento al senso della differenza corporea tra i sessi e al sistema di parentela e filiazione vigente in Occidente da tempo immemorabile. Una più ampia illustrazione delle tesi sostenute da Lacroix è contenuta in un suo volume di imminente pubblicazione presso Vita e Pensiero: In principio la differenza. Omosessualità, matrimonio e adozione.
È uscita in questi giorni per i tipi di Vita e Pensiero e Morcelliana la seconda edizione italiana (completamente rinnovata) del Signore di Romano Guardini. Il libro, un classico del pensiero cristiano del Novecento, è stato un punto di riferimento per generazioni di credenti. A quasi settant’anni dalla sua pubblicazione originaria in Germania, esso rivela ancora la capacità di far cogliere la figura di Gesù, con la sua incommensurabile grandezza, e di favorire l’incontro con lui. Pubblichiamo qui l’Introduzione di mons. Giacomo Canobbio, docente di Teologia sistematica al Seminario di Brescia e alla Facoltà teologica di Milano.
Mercoledì 29 novembre, presentazione del libro “La scienza del divino nel Περὶ κόσμου ps.-aristotelico” di Selene I.S. Brumana all’Università di Macerata.