La figura dell’apostolo Paolo viene rimeditata, lungo questo anno, da
vari punti di vista e per diversi destinatari. Le pagine che seguono,
riprendono una riflessione proposta dal vescovo di Novara, mons.
Renato Corti, ai sacerdoti giovani della sua diocesi. L’invito è quello
di rileggere, attraverso i testi stessi dell’apostolo, alcuni tratti della
sua esperienza di relazione con le comunità da lui fondate. Si tratta,
in certo senso, di una piccola autobiografia spirituale e apostolica.
Tutte le lettere di Paolo offrono spunti preziosi per un simile
approfondimento. Qui ci si limita a considerarne alcune: la prima lettera
ai Tessalonicesi, la lettera ai Filippesi, la lettera ai Galati, le due
lettere ai Corinti. In una seconda parte della riflessione il vescovo di
Novara cerca di ricavare, dall’incontro di Paolo, qualche suggerimento
concreto per un giusto stile da garantire oggi nella relazione
dei pastori con le comunità loro affidate.
Negli ultimi anni, a più riprese, il dibattito sulla figura di Pio XII, e in
particolare sul suo rapporto con la Shoà, ha conosciuto fiammate
d’interesse, per lo più sostenute da studi privi della necessaria precisione
e serietà e caratterizzati da logiche di schieramento. Per
questo motivo riteniamo di fare cosa gradita e utile pubblicando in
tre riprese l’argomentato e meditato saggio di don Saverio Xeres,
membro della redazione e docente di Storia della Chiesa alla Facoltà
teologica di Milano. Questa prima parte presenta il ‘caso’ storiografico
sorto attorno all’interpretazione dell’azione di Pio XII già a partire
dagli anni ’40 e ancora aperto, come dimostra il dibattito degli
ultimi mesi. Un secondo intervento allargherà la riflessione al più
ampio rapporto tra Chiesa e nazismo e sull’atteggiamento del papa
durante la seconda guerra mondiale. Il terzo contributo, infine, tornerà
su Pio XII, per una valutazione il più possibile pacata e serena
di alcune questioni sollevate nei suoi confronti.
Con questo intervento riprendiamo il difficile tema della trasmissione
della fede ai giovani. Ne è autore don Armando Matteo, Assistente
ecclesiastico centrale della FUCI e docente di Teologia fondamentale
presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Questo primo intervento
presenta e interpreta la situazione attuale che evidenzia la fatica
della Chiesa a parlare del vangelo alla «prima generazione incredula della
storia dell’Occidente: una generazione che semplicemente sta imparando
a cavarsela senza Dio e senza Chiesa, non perché si sia esplicitamente
collocata contro Dio o contro la Chiesa, ma molto più elementarmente
perché non ha ricevuto alcuna in-formazione circa la convenienza
umana dell’esperienza credente». In questo quadro l’autore suggerisce
anzitutto la necessità di guardare con coraggio e senza pregiudizi
la realtà giovanile e, su questa base, valutare la congruenza delle iniziative
pastorali messe in campo, oggi decisamente non all’altezza del
compito. In un suo prossimo contributo don Matteo metterà a tema le
modalità di ricostruzione del rapporto con i giovani, cercando di
rispondere alla domanda: «Come può la comunità credente interessarsi
dei giovani in modo da rendersi interessante per gli stessi giovani?».
Il pellegrinaggio è pratica religiosa che, anche nell’attuale contesto
di secolarizzazione, non ha perso il suo fascino. Proprio per questo
il tema merita una riflessione che ne riscopra il complesso valore
simbolico. Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di
Milano, preside della Facoltà teologica di Milano e membro della
direzione, propone una riflessione che esplora il pellegrinaggio nella
sua duplice dimensione di ‘cammino’ e di ‘meta’: cammino ultimamente
volto a un rinnovamento dell’identità personale del viator e
meta – il santuario – che, gradualmente, attraverso il rito e la devozione,
introduce al Santo, dando compimento a un itinerario di
costruzione del credente.
Il paradosso, l’ossimoro, non è una stranezza che incrina l’assetto e
il corso normale delle cose. È piuttosto la forma di pensiero e di
espressione più fedele alla realtà. Muove da questa convinzione fondamentale
l’articolo di p. Benôit Standaert (monaco benedettino
belga, noto biblista) che qui proponiamo. La riflessione si alimenta ai
numerosi paradossi di cui è costellata la Bibbia, in particolare la predicazione
di Gesù, mettendo in evidenza come il paradosso sia la
forma essenziale della Rivelazione cristiana: basti pensare al paradosso
«Gesù, il crocifisso, è il risorto, il Figlio di Dio, il salvatore».
Rendersi familiari alla sua logica consente di avvicinarsi al mistero di
Dio, di stabilire una relazione che ci rende simili a lui, e di apprezzare
le ricchezze del dialogo con le culture e le religioni altre.
Il breve saggio che qui presentiamo si propone quale originale suggestione
a pensare il linguaggio liturgico delle nostre celebrazioni. Esso
prende le mosse dalla convinzione che «si può celebrare l’admirabile
commercium, la comunicazione di Dio con gli uomini, solo se si è capaci
di assumere seriamente la comunicazione degli uomini tra di loro».
Da qui l’interesse per un grande innovatore della narrativa del ’900, L.F.
Céline. La sua ricerca estetica e in particolare la messa a punto di un
‘linguaggio emotivo’, per molti aspetti assai lontani dall’universo liturgico,
sono però in grado, secondo don Alberto Carrara, parroco della
diocesi di Bergamo, di offrire utili arricchimenti al linguaggio delle celebrazioni.
In particolare, nella direzione di una parola più ‘teatralizzata’,
animata, scambiata, e del superamento della tentazione di un esclusivismo
verbale: «le troppe parole – infatti – uccidono la liturgia» e sterilizzano,
impoverendolo, il carattere emotivo della sua comunicazione.
Sabato 16 dicembre presentazione di "Le fiabe non raccontano favole" di Silvano Petrosino a Verona: diventare donna attraverso Cappuccetto Rosso, Biancaneve e Cenerentola.
Un estratto dal libro "Si destano gli angeli" di Tomáš Halík, per confortare, incoraggiare e ispirare “chi è ancora in cerca di altro” in questi tempi difficili.
Il magazzino Vita e Pensiero resterà chiuso per le festività dal 24 dicembre. Prima della chiusura sarà possibile spedire i volumi ordinati entro la mattina del 19 dicembre. Le spedizioni riprenderanno regolarmente l'8 gennaio 2024. Puoi acquistare e scaricare articoli digitali e ebook in ogni momento, anche durante la chiusura. BUONE FESTE!