È innegabile che tv, internet e tutti i nuovi media possano portare
a forme di semplificazione, ma anche di manipolazione della
realtà. La Chiesa, però, non smette di considerare un’opportunità
ciò che Giovanni Paolo II chiamò l’«areopago moderno».
I primi passi del presidente americano sembrano promettere una
svolta rispetto al passato, ma sono molte le questioni da affrontare:
la crisi economica, il rapporto con Europa, Russia e Iran, l’emergenza
climatica. Resta l’incognita su terrorismo e Pakistan.
Una minoranza fragile e dispersa, dal futuro sempre più problematico,
anche se qualche segnale di speranza non manca.
Ma le cifre della loro presenza purtroppo non sono incoraggianti
e l’esodo continua. I frutti della visita del Papa.
È finito il tempo, durato circa quattro secoli, di dominio della civiltà europea sul resto del mondo. Ma l’errore sarebbe la chiusura verso i cosiddetti “barbari”, come voleva Samuel Huntington. Sta nascendo un’“altra” modernità, basata sul meticciato.
Una riflessione del cardinale che da poco ha lasciato la cattedra di Westminster sugli ultimi 150 anni di presenza del cattolicesimo nel Regno Unito. Il rifiuto dell’idea di declino e la capacità di muoversi per il bene comune e non come una lobby.
Dopo l’epoca del capitalismo societario e, poi, tecno-nichilista,
in cui centrale è stato un mercato sganciato da scopi sociali,
questa crisi indica il venir meno del rapporto con il reale. Serve
una nuova forma di transizione fra individuo e istituzione.
Dopo la crisi ci aspetta un lento e difficile periodo di recupero.
Tra le sfide principali, l’aumento del debito pubblico e gli
squilibri nei flussi internazionali di capitale, mentre va ridefinito
l’intero sistema finanziario mondiale.
Non si tratta certo di sminuire la gravità del fenomeno, ma di
segnalare le opportunità, basate sulla fiducia fra le persone e
la pratica del dono, che possono rinnovare i rapporti sociali e
creare una nuova cultura, non solo economicistica.
Strettamente connessa con la globalizzazione economica, l’immigrazione
richiede anche comprensione politico-culturale.
Inoltre, poiché accresce la ricchezza di un Paese, va studiato
come tale surplus venga ridistribuito. E a vantaggio di chi.
L’arte osservata dall’America all’Europa, dove il gusto più maturo
consente di sperimentare ma richiede un maggiore investimento
nella cultura. Il rapporto con i musicisti, il suono e i
compositori: le riflessioni del grande direttore scozzese.
Perché Gesù ha scelto proprio uno dei principali e più feroci
persecutori del primo cristianesimo? Perché vuole intorno a sé
la diversità. Nell’Anno paolino un ritratto originale dell’Apostolo
delle genti: la sua forza e la sua dolcezza.
A 50 anni dal famoso articolo di Fernand Braudel, una riflessione
su come sono mutate la concezione della storia e la sua
relazione con le scienze sociali e con l’economia. Il concetto di
civiltà e la sua manipolazione dopo l’11 settembre.
Lo scrittore e il filosofo sono ancor oggi due validi testimoni di
quella laicità che non oppone fede e ragione. La degenerazione
del laicismo nelle attuali forme di nichilismo e le colpe di
un pensiero cattolico che non interpreta i cambiamenti.
L’infinito assume nella scrittura del genio di Vinci i caratteri
della molteplicità, della variabilità, del movimento, nei fenomeni
naturali come nell’uomo. Rivelando l’esistenza di una finalità,
il mistero di un impulso ordinatore personale.
La diversità linguistica è oggi sempre più a rischio e l’Unesco
segnala in un atlante le lingue in estinzione. Per salvarle serve
la consapevolezza di tutti: ogni idioma riflette l’ottica di una
cultura, un unicum depositato dai popoli lungo i secoli.
È l’ultima frontiera della tecnoscienza. Prevede l’avvento di un’Intelligenza superiore, «più-che-umana», con un’interazione fra la mente dell’uomo e il cervello del calcolatore. Solo fantascienza? In ogni caso, una sfida per filosofia e teologia.
Dalla scuola al patrimonio abitativo, dai Paesi della nuova Europa
ai rom: sono tanti i temi decisivi che la tv italiana continua
a ignorare o a trattare superficialmente. Ma la mancanza
di reportage e inchieste penalizza la cultura del nostro popolo.
Sabato 16 dicembre presentazione di "Le fiabe non raccontano favole" di Silvano Petrosino a Verona: diventare donna attraverso Cappuccetto Rosso, Biancaneve e Cenerentola.
Un estratto dal libro "Si destano gli angeli" di Tomáš Halík, per confortare, incoraggiare e ispirare “chi è ancora in cerca di altro” in questi tempi difficili.
Il magazzino Vita e Pensiero resterà chiuso per le festività dal 24 dicembre. Prima della chiusura sarà possibile spedire i volumi ordinati entro la mattina del 19 dicembre. Le spedizioni riprenderanno regolarmente l'8 gennaio 2024. Puoi acquistare e scaricare articoli digitali e ebook in ogni momento, anche durante la chiusura. BUONE FESTE!