Il Papa polacco ha delineato un progetto innovativo per la Chiesa
nazionale, oltre i limiti angusti della secolarizzazione. E ha
avuto una percezione delle risorse del nostro popolo molto più
acuta di quella, tendenzialmente pessimistica, diffusa tra noi.
In ogni nazione la fede assume oggi un significato determinante:
conoscerlo conta quanto conoscerne il Pil. Il futuro degli
Stati, dal Vecchio Continente all’Africa, dall’Oriente all’America,
si gioca sull’interreligiosità e la capacità di comprendersi.
L’organizzazione di Bin Laden ha ramificazioni in Pakistan, nella
penisola arabica, nel Maghreb e in Iraq. Pur minata da un
crescente localismo, va comunque temuta soprattutto per la
violenta propaganda su internet e il fanatismo dei fedelissimi.
Richiesta di democrazia e pluralismo, rifiuto dell’uomo forte, disponibilità verso l’Occidente: un’analisi della protesta che sta interessando il Nord Africa, ma anche tutto il Medio Oriente.
Esiste una guerra poco nota, combattuta nell’accademia, nell’editoria,
in comunicazione e politica. Sono in gioco la memoria
collettiva e gli stessi “miti fondativi” di Israele. E si svelano, forse,
molteplici “sionismi” che devono imparare a convivere.
Le ribellioni nel mondo islamico sono l’ultimo esempio di come il
“potere”, grazie alla tecnologia, non sia più accentrato o controllato.
Ciò vale anche per Occidente e Stati Uniti, dove WikiLeaks
ha sconvolto un ambito riservato come quello diplomatico.
Blog e network sociali sono risorse civiche per le nostre comunità. E le vicende dei Paesi arabi in rivolta ne mostrano il peso “politico” nella trasformazione in senso democratico di regimi autoritari o totalitari. Ma non mancano rischi e abusi.
Il giornalismo nell’era di internet non ceda all’individualismo diffuso, né “inventi” i fatti per l’audience. Esponga, chiarisca e commenti le notizie che rende note, promuovendo così relazioni profonde in una società disarticolata. Per creare comunità.
L’Unione non può più solo puntare sui Paesi stranieri e sui loro prodotti agricoli a buon prezzo. Serve la volontà politica di rilanciare un’agricoltura sostenibile intensiva sul suolo continentale, strategica per la sicurezza alimentare europea.
Anche in economia, il rapporto fra dati empirici e teoria consente
di migliorare la comprensione dei fenomeni. Non c’è scontro
tra il paradigma neoclassico e quello sperimentale: come insegna
il premio Nobel Vernon Smith, sono metodologie complementari.
La nostra Carta fondamentale e il lavoro dei “padri costituenti”
hanno segnato la storia dell’Italia, ma soprattutto possono
indicare una visione del Paese oggi e per il futuro. Con il contributo
dei cattolici: gli esempi di Montini, La Pira, Ruffilli.
Qualcuno l’ha chiamata “una generazione incredula”: i nostri
ragazzi crescono non contro Dio o contro il cristianesimo, ma
senza. Pur sentendo il bisogno di spiritualità, sono privi di cultura
biblica e formazione cristiana.
Studenti e famiglie cercano soprattutto percorsi di studio che
facilitino l’ingresso nel mondo del lavoro. Ma il pragmatismo
professionalizzante non basta: occorre accettare la sfida dell’educazione
per diffondere cultura e senso della cittadinanza.
La conoscenza della propria lingua è essenziale per ciascun essere
umano. Ma per noi c’è una ragione in più: l’italiano è ciò
che ha intriso la nostra storia nel corso dei secoli e permette di
coglierne una continuità. Che a scuola si può insegnare.
Lo Stato che sancisce il legame associativo della comunità; la
scrittura che fissa il pensiero in una realtà autonoma; il politeismo
che tenta il controllo dell’assoluto. Da una civiltà “morta”
inattesi insegnamenti per comprendere la nostra epoca.
La scomparsa delle specie ha scandito l’intera storia evolutiva.
Oggi qualcosa del genere accade ancora, ma non a causa di
meteoriti o grandi catastrofi, bensì per lo più a seguito delle
attività “antropiche”. Il dilemma del futuro che ci aspetta.
L’impegno, i ricordi, le riflessioni di uno dei narratori più famosi al mondo. Il senso della nostalgia, la differenza fra il ‘68 europeo e sudamericano, il rifiuto a farsi incasellare nella cosiddetta letteratura impegnata.