Ripensare il populismo nella società dell’uguaglianza. È quanto suggerisce lostorico Pierre Rosanvallon per contrastare le tentazioni riduttrici di tale fenomeno politico, che si stanno sviluppando nelle democrazie europee.
L’analisi dello storico francese è uno dei tanti contributi raccolti nel numero 6/2015 di "Vita e Pensiero", attraversato da saggi, commenti e interventi di intellettuali del panorama nazionale e internazionale. Tra questi, l’articolo di Joseph Maïla, professore di Geopolitica all’École supérieure des sciences économiques et commerciales, che s’interroga sul perché così spesso il nome di Dio sia invocato per giustificare massacri, violenze, guerre. L’inedito del filosofo inglese Michael Dummett, scomparso nel 2011, offre un’attualissima riflessione su cattolicesimo, ordine mondiale e atteggiamento verso il terrorismo. Il breve saggio filosofico di Rémi Brague, che si sofferma sul “thumos” – coraggio –, quella facoltà che consente all’uomo di distinguersi dagli altri esseri viventi.
Tra i vari approfondimenti, quello sulla burocrazia di Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le Attività culturali dal novembre 2011 all’aprile 2013; sui concetti di possesso e utilizzo letti in chiave psicologica da Sergio Astori, docente di Psicofarmacologia all’Università Cattolica; sulle recenti acquisizioni e fusioni nel settore librario italiano, spiegate dall’esperto di editoria Giuliano Vigini. Da ultimo, Giuliana Bendelli, docente di Letteratura inglese in Cattolica, propone un percorso di lettura non convenzionale dell’opera di Ezra Pounde della sua sensibilità ecologica, ancora poco esplorata.
Com’è possibile che così spesso il nome di Dio sia invocato per giustificare massacri, violenze, guerre? Un ritorno a ciò che sembra essere l’essenza del religioso contribuirebbe a sfumare tesi unilaterali e sarebbe d’aiuto nel cammino verso la pace.
Delle decine di miliardi di euro destinati annualmente ai programmi di cooperazione a favore di quest’area del mondo, solo una minima parte è rivolta a progetti sostenibili. Ma proprio l’ambiente potrebbe essere un’occasione di riscatto dell’intera regione.
Mentre in tutta Europa esistono strategie nazionali per l’inclusione, nel nostro Paese siamo ancora carenti. Molte città non sanno offrire alternative abitative a baraccopoli o campi nomadi. E nella scuola non si insegna la loro storia.
Il Paese elvetico vanta un sistema federalista fra i più decentrati e una delle economie più internazionalizzate. Nonostante ciò, resta nel regno dell’incertezza, stretto fra l’impasse dell’integrazione europea, le fratture politiche interne e la realpolitik.
Per contrastare le tentazioni riduttrici del populismo, che si stanno sviluppando nelle democrazie europee, diventa necessario rendere la nostra concezione dell’essere democratico più complessa e polifonica. Questo perché il popolo non parla con una sola voce.
A patirne gli effetti paradossali e umilianti non è più solo la macchina statale, che anzi verrebbe da difendere. Sono invece le relazioni sociali, asservite all’invadenza della politica, le nuove vittime dei cavilli: con i quali, in parte, siamo conniventi.
Le fondazioni politiche sono spesso presentate come opache e invischiate in affari non chiari, luoghi occulti della decisione. I think tanks sono il prodotto della trasformazione dei partiti. Ma sono anche produttori di idee, cultura e proposte di policy.
Dalla Telecom all’Italcementi, dalla Pirelli alla Fiat fino all’acquisizione del marchio Grom. Sono alcune delle imprese italiane passate in mano straniera. Un processo di “esterificazione” che forse è solo il segnale di un mutamento di pelle dell’industria.
Non passa giorno che i club calcistici guadagnino gli onori della cronaca con violazione delle leggi e commissione di illeciti. All’origine del fenomeno profondi squilibri economicofinanziari e strutturali, che richiedono nuovi criteri di gestione.
Una riflessione del 1979 del filosofo inglese morto nel 2011. Il cristianesimo dei “poveri in spirito” di fronte ai grandi sistemi economici e politici. L’atteggiamento verso il terrorismo e la difficoltà di una posizione univoca dopo Hiroshima e Nagasaki.
Individuata e descritta per la prima volta da Platone, è la capacità che si può identificare con l’audacia e consente all’uomo di distinguersi dagli altri esseri viventi. Non esistono soltanto ragione e desiderio.
Sono le sirene nichilistiche a spingerci a pensare che possedere e utilizzare siano antinomici. Forse nel nostro rapporto con le cose si può, invece, tornare a dare più credito al riconoscimento della valenza “tutta umana” di custodire il proprio habitat.
Dalla Gravissimum educationis all’Ex corde Ecclesiae l’impegno della Chiesa in tema di educazione resta fondamentale. Come testimoniano le riflessioni di papa Francesco sugli atenei cattolici e sulla loro missione di essere luoghi di cultura all’avanguardia.
L’operazione Mondadori-Rcs è solo una delle più rilevanti azioni di sinergia avvenute nel settore librario italiano. Un fenomeno che, oltre a testimoniare la dinamicità del contesto, obbedisce a un’idea di fondo: giocare all’attacco in un mercato globalizzato.
L’interesse crescente verso l’opera di Ezra Pound mette in luce anche l’atteggiamento positivo verso il mondo dell’agricoltura e dell’ambiente del grande poeta. Giuliana Bendelli, docente di Letteratura inglese presso l'Università Cattolica del Sacro cuore, offre in questo articolo un percorso di lettura non convenzionale.
Il fatto che l'ultimo numero primo scoperto da Mersenne sia di 17 milioni di cifre suggerisce che i numeri primi siano infiniti. Come pure dimostrato dal teorema di Euclide. Roberto Volpi, statistico, evidenzia come nonostante tutto siano piccoli e proprio per questo più costitutivi e basilari di quelli naturali
Pubblicata la tesi di Caoduro, sul ruolo della diplomazia sportiva tra Stati Uniti e Cina, vincitrice della sezione Vita e Pensiero del Premio Gemelli.