Teologia e psicanalisi non vanno considerate nemiche: sono unite in nome della difesa di ciò che permette di comprendere la legge come possibilità per l’uomo. Lo spiegano il teologo Pierangelo Sequeri e lo psicanalista Massimo Recalcati in un’ampia conversazione raccolta nel secondo fascicolo di “Vita e Pensiero” (2/2018).
Un numero ricco di temi complessi e spunti di riflessione. A partire dal contributo del segretario della Pontificia commissione per l’America Latina Guzmán M. Carriquiry Lecour sul rapporto tra chiesa e politica in Sudamerica. Giuseppe Caffulli, direttore delle riviste della Custodia di Terra Santa in Italia, si concentra sulla situazione dei cristiani in Arabia Saudita; mentre la sovietologa Françoise Thom fa un’attenta disamina del “putinismo” e della sua globalizzazione.
Spazio anche agli approfondimenti storici. Alcuni testimoni e studiosi, come Luciano Pero,Bruno Manghi, Paolo Sorbi e Marta Busani, propongono 50 anni dopo un bilancio sulla partecipazione dei cattolici al ’68. Lo storico Franco Cardini e la teologa Lidia Maggi, invece, rievocano la guerra dei Trent’anni, conflitto che segnò la fine della cristianità occidentale e la nascita della coscienza laica.
Si continua con la filosofia grazie alla rilettura che Massimo Cacciari dà della visione “inattuale” di Romano Guardini sul “compito e destino” dell’Europa e all’intervento di Laura Boella sul pensiero di Georg Simmel, anticipatore della «società liquida» di Bauman.
Chiusura in bellezza con lo scrittore cinese François Cheng che invita a riscoprire la virtù contro la brutalità del mondo, grazie alla lezione che viene dalle piante.
Mentre gli Stati Uniti si chiudono e l’Europa vede sempre più forti spinte alla disgregazione, l’America Latina affronta la sfida dell’integrazione contro i nazionalismi. La lotta dei cristiani per l’inclusione, l’equità e uno sviluppo globale e solidale.
Manipolazioni dei media occidentali e fake news: ecco come il Cremlino concepisce la sua politica d’influenza. Una delle motivazioni recondite è la volontà di clonare all’estero il sistema di Putin. Una visione darwiniana delle relazioni fra gli Stati.
Le notizie circa la potenzialità effettiva dell’arsenale di Pyongyang non sono certissime. I rapporti ambigui del regime di Kim Jong Un con Pechino e Mosca fra trattative commerciali e finalità politiche non ancora chiare.
In un Paese in cui non vi sono chiese ed è ammesso solo il culto islamico, la svolta in corso del principe ereditario potrà portare benefici al milione di cattolici che vi abitano e agli altri cristiani? La recente visita del patriarca maronita.
Scenari globali, sfide e opportunità per lo sviluppo: alcune considerazioni per orientarsi negli straordinari mutamenti che stiamo vivendo e che sembrano avere una portata simile a quella della Rivoluzione industriale. Il mondo multipolare, il digitale, la conoscenza.
L’invecchiamento della popolazione pone questioni cruciali sul fronte della sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari e previdenziali. Politiche mirate e sani stili di vita sono la miglior ricetta per contenere i costi pubblici. Ma l’Italia è in ritardo.
Le due discipline non vanno considerate nemiche: sono unite in nome della difesa di ciò che permette di comprendere la legge come possibilità per l’uomo. Una legge da non opporre al desiderio, ma da unire a esso per sfuggire al narcisismo.
Dall’antiautoritarismo all’anticapitalismo sociale: ecco come i vari movimenti e gruppi del mondo cristiano, in Italia e in Europa, parteciparono alle proteste giovanili. Testimoni e studiosi a confronto per un bilancio 50 anni dopo.
Dal 1618 al 1648 gli Stati europei combatterono fra loro in nome delle divisioni tra cattolici e protestanti. Un conflitto che condusse alla morte di milioni di persone e segnò la fine della cristianità occidentale e la nascita della coscienza laica.
Se Gesù distingue fra la sfera politico-economica e quella religiosa, il civismo, la correttezza fiscale, i doveri sociali, i corretti comportamenti economici sono altrettanti capitoli dell’impegno etico del credente. La scelta fra Dio e Mammona.
Una rilettura della visione “inattuale” del pensatore italo-tedesco, davanti alle sfide poste dalla modernità e dalla tecnica. La missione del Vecchio Continente non può che rifarsi al cristianesimo, senza nostalgie ma guardando al futuro.
La sua descrizione dell’economia capitalistica in cui «tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria» anticipa la «società liquida» di Bauman. Se tutto è sostituibile, l’individuo è sottoposto a un’iperstimolazione, faticosa da reggere e destabilizzante.
Al poeta e gesuita inglese vissuto nell’800 va riconosciuta una straordinaria capacità di sperimentare. La sua visione teologica può essere accostata a Teilhard de Chardin. La sofferenza e la bellezza della natura, i “sonetti neri”.
Per quanto intensificati da oltre un secolo dalle innovazioni tecniche che vanno dal telefono a internet, i contatti fra culture non hanno cancellato le specificità. La resistenza delle culture alle tendenze unificatrici e la trappola del multiculturalismo.
È attraverso l’ascolto che si accende la curiosità per la lettura. Non dipende da un fatto genetico, non è qualcosa di innato che dipende da come è programmato il nostro cervello. L’abitudine alla lettura è legata a una sensibilizzazione da parte della famiglia e della scuola.
Il romanzo di Mary Shelley si ispirò al castello di Frankenstein, in Germania, e a un curioso personaggio che l’abitò, Johann Conrad Dippel. Lo scienziato eretico compiva esperimenti sui morti per trasportare l’anima da un cadavere all’altro.
Siamo giunti al termine del nostro processo evolutivo? Gli studiosi neo-darwinisti continuano a sottovalutare la questione. Ma una cosa è certa: dopo di noi nessuna specie di Homo è destinata ad apparire. Due prospettive per il futuro.
L’ampiezza della visione teilhardiana è la premessa necessaria per un’interpretazione integrale dell’evoluzione. Giusto parlare di “Progetto intelligente” piuttosto che di “Disegno”, soprattutto in relazione alla formazione degli atomi.
Nell’immediato dopoguerra i due grandi studiosi discussero animatamente, anche sulle pagine di questa rivista, sul rapporto fra Chiesa e capitalismo, fra etica e libero mercato. Una polemica che torna di estrema attualità nel mondo della globalizzazione.
Si tratta di ritrovare il suo senso originario di agire efficace. E, in un’epoca come la nostra dominata da cinismo, edonismo e corruzione, di collegare etica ed estetica: il buono e il bello sono uniti. La lezione che viene dalle piante.
Il 13 giugno a Roma si parla di "Sud. Il capitale che serve" di Borgomeo con Quagliarello, Francesco Profumo, Graziano Delrio, Nicola Rossi e Raffaele Fitto.