Natum esse
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Chi è l’uomo? Una domanda ‘radicale’, che ci riguarda in prima persona singolare e che ci consegna un preciso compito filosofico, tanto urgente quanto ineludibile, ma che, al contempo, non può prescindere da una riflessione sull’ essere nato’. In questo senso Alessandra Papa si propone di porre le basi per un’antropologia natale che si apra al Chi originario dell’uomo e pensi il sé proprio a partire da quella formidabile promessa di relazionalità che è la nascita. Del resto, nascere fra gli uomini è l’unica possibilità di umanizzarsi: Dio stesso ha scelto di nascere da una donna per chiedere ospitalità e cittadinanza nel mondo degli uomini, assoggettandosi a rimanere, per dirla alla maniera di Sartre, come una fragola di sangue in un grembo femminile. Biografia dell'autoreAlessandra Papa, professore associato di Filosofia morale, è docente di Filosofia della Persona, Filosofia della Prassi Umana e Antropologia filosofica nell’Università Cattolica di Milano. È membro del comitato scientifico del Centro di Ateneo di Bioetica. Studiosa del pensiero femminile, in particolare di Hannah Arendt, cui ha dedicato vari saggi a partire dallo scritto giovanile del 1993, Hannah Arendt. Per una filosofia della vita, con la presentazione di Elisabeth Young-Bruehl. Oggetto dei suoi studi, l’agire responsabile, il male e la dimensione politica del pensare. È particolarmente attenta ai temi del venire al mondo, dei legami di cittadinanza e delle relazioni di cura in un’ottica biopolitica. Le sue ultime ricerche hanno come scopo quello di individuare un’antropologia natale in grado di delineare il senso della condizione umana e dell’originalità dell’agire umano. Con Vita e Pensiero ha pubblicato: Nati per incominciare. Vita e politica in Hannah Arendt (2011); Tu sei il mio nemico. Per una filosofia dell’inimicizia (2012); L’identità esposta. La cura come questione filosofica (2014).
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