Congregazioni religiose e sviluppo in Lombardia tra Otto e Novecento
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Nell’epoca della prima industrializzazione italiana sorsero e operarono nuove congregazioni religiose che rappresentarono un rilevante fattore di sviluppo socio-economico, per l’attitudine dei religiosi a comprendere i bisogni della popolazione e a dar vita a iniziative coerenti ed efficaci per soddisfarli. Nonostante un ordinamento statuale diretto a sopprimere e privare di basi la presenza religiosa nella società civile, maturarono peculiari carismi e modi specifici di intendere il mondo e di operarvi.
In quel panorama, la Congregazione delle Suore di Carità realizzò un’esperienza duratura, che può essere considerata un modello: un gruppo di persone – motivate da una fede che intendeva manifestarsi in ‘opere sociali’ – conferì all’istituzione risorse strettamente personali per produrre un reddito e per redistribuirlo immediatamente e direttamente sul territorio, laddove si riscontravano carenze elementari riguardo ad aspetti fondamentali dell’organizzazione sociale (asili, ospedali, scuole). Motivo di interesse, tuttavia, non è la rilevanza quantitativa dell’apporto fornito alle economie locali, ma piuttosto, la fecondità di tale esperienza, in termini di relazioni sociali, di reti di interessi materiali e immateriali, di ‘testimonianze’ reali. «A partire dalla metà del secolo XIX i cittadini lombardi presero consuetudine quotidiana con le suore, una categoria di persone con le quali singoli e famiglie ancora per tutto il Novecento avrebbero direttamente o indirettamente avuto rapporto. Mai prima di allora la vita religiosa era entrata in dialogo con i bisogni sociali ed educativi della gente in questa forma così capillare, organizzativa e innovativa, nella quale la dimensione contemplativa e l’attività apostolica si presentavano senza soluzione di continuità con l’impegno sociale». Biografia dell'autoreAlessandro Colombo (1966) è direttore del Centro di ricerche per lo studio della dottrina sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore di ricerca dell’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia. Laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica, è dottore di ricerca in Storia economica presso l’Università degli Studi di Verona, M. Phil in European Studies presso l’Università di Cambridge (UK).Tra le sue pubblicazioni: L’Unione nello sviluppo del Paese: dalla ricostruzione alla programmazione, in Storia dell’Unione italiana delle Camere di commercio (1862-1994) , Soveria Mannelli 1997; Stato e formazioni sociali nell’Italia contemporanea: storia di una competenza negata, in Sussidiarietà. La riforma possibile, Milano 1998; The Laws of suppression in Italy. Characteristics and Effects, in Religious Institutes in Western Europe in the 19th and 20th Centuries. Historiography, Research and Legal Position, Leuven 2004; The Principle of Subsidiarity and European Citizenship, Vita e Pensiero, Milano 2004. |
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