Oltre l'assistenza
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Il lavoro manuale è presente spesso nella storia degli istituti per minori, dagli orfanotrofi alle case per bambini e ragazzi abbandonati e ‘derelitti’, come modalità di impiego disciplinato degli ospiti e anche a beneficio dei bilanci dell’ente. Dal Sette-Ottocento il lavoro assunse gradualmente finalità nuove e lo scopo ‘industriale’ di laboratori e officine degli enti assistenziali si venne riducendo, mentre ci si propose – anche nel confronto con esperienze e modelli stranieri – una vera formazione professionale. Questa era diretta non solo a permettere l’apprendimento di un mestiere manuale e facilitare il collocamento lavorativo, obiettivi che pure restavano tra gli scopi degli istituti; ma anche a valorizzare le attitudini e i talenti dei giovani assistiti e dare loro maggiori opportunità mediante una buona qualificazione professionale. Le esperienze e le immagini contenute nel volume raccontano di scuole-officina volte a formare sarte e sarti, calzolai, falegnami-ebanisti, meccanici ecc., di navi asilo, di colonie agricole e di corsi professionali nei riformatori. Già prima che il lavoro dei minori fosse vietato per legge in Italia, in vari enti il lavoro degli allievi fu accantonato e gli istituti si orientarono ad ampliare l’istruzione degli alunni e a potenziarne le opportunità mediante la formazione professionale. Un processo che, muovendo dall’infanzia povera e ‘irregolare’, contribuì all’affermazione di un sentimento dell’infanzia e all’adozione di atteggiamenti e pedagogie più appropriate a un’età unica e non sempre facile. Biografia dell'autoreCristina Cenedella, laureata in Storia e specializzata in Archivistica e Paleografia, è direttore del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Ha curato diverse pubblicazioni, convegni e mostre di storia economica e sociale, in particolare sul Pio Albergo Trivulzio e sugli orfanotrofi milanesi Martinitt e Stelline. Insegna Archivistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gianpiero Fumi è professore associato di Storia economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Formatosi nell'Istituto di Storia economica e sociale "Mario Romani" dell'Università Cattolica di Milano – ora Dipartimento di Storia dell'economia, della società e di scienze del territorio "Mario Romani" – ha conseguito il dottorato in Storia economica e sociale presso l'Università Bocconi (V ciclo), quindi è entrato nel ruolo di ricercatore e di professore associato presso la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica. Ha avuto incarichi d'insegnamento presso le Università di Milano-Bicocca e Cattolica di Piacenza. Attualmente insegna anche Storia economica e Storia economica della cultura presso la sede di Milano. È membro del Collegio docenti del Dottorato in Storia economica, Università di Verona. Ha condotto diversi studi sulle trasformazioni dell’economia lombarda e italiana tra Settecento e Novecento. |
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