Presenza-Assenza
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Presenza-Assenza. Meccanismi dell'Istituzionalità nella 'societas christiana' (secoli IX-XIII)
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Anno:
2021
Con quali strumenti le istituzioni medievali cercarono di produrre forme di presenza che prescindessero da quella fisica?
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Con quali strumenti le istituzioni medievali cercarono di produrre forme di presenza che prescindessero da quella fisica? È il tema al centro del saggio Presenza-Assenza a cura di Guido Cariboni, Nicolangelo D'Acunto, Elisabetta Filippini. I papi integrarono l’itineranza tipica dell’Impero con l’invenzione di legati che generavano una presenza fittizia ma in tutto equivalente a quella dei sovrani, come accadeva anche attraverso le immagini, l’epistolografia, le performances a metà fra il teatro e la liturgia e i documenti intesi come generatori di presenza. Apparizioni, esperienze mistiche e possessioni diaboliche popolavano l’immaginario dell’uomo medievale, che credeva nella compresenza dei vivi e dei morti e la ritualizzava. Anche monaci ed eremiti, per definizione assenti dal mondo, sentivano il bisogno di giustificare la propria funzione ecclesiale e di essere in qualche modo presenti nella Chiesa e nella società. Gli ordini religiosi introdussero così innovazioni organizzative accompagnate dalla diffusione sistematica di usi liturgici, culti e norme capaci di generare un’istituzionalità presente e pervasiva anche attraverso le pratiche di simbolizzazione. Si compiva così un processo di riduzione progressiva dell’importanza della presenza fisica a vantaggio di meccanismi ‘transpersonali’ capaci di generare presenza fittizia. Biografia dell'autoreNicolangelo D’Acunto è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia, dove dirige il Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali e il Centro studi sulla storia degli insediamenti monastici europei (CESIME). Tra i suoi volumi: Cumanulo et baculo. Vescovi dell’Italia medievale dal protagonismo politico alla complementarietà istituzionale, Spoleto 2019; La lotta per le investiture. Una rivoluzione medievale (998-1122), Roma 2020.
Elisabetta Filippini è dottore di ricerca abilitata a professore universitario di II fascia in Storia medievale. Autrice di Questua e carità. I canonici di Sant’Antonio di Vienne nella Lombardia medievale, Novara 2013, ha curato il volume Oliverio de Salarolis. Percorsi di studio su un notaio cremonese del Duecento, Selci-Lama (PG) 2020.
Guido Cariboni, è professore associato presso l’Università Cattolica di Milano, sede di Brescia, dove insegna Storia medievale ed Esegesi delle fonti medievali. È stato Mitarbeiter presso la TU Dresden e Von Humboldt Stipendiat. Si occupa di Storia comparata degli ordini religiosi e di dinamiche della comunicazione simbolica nel tardo Medioevo. Tra i suoi lavori: La via migliore, Münster 2005 e ll nostro ordine è la Carità, Milano 2012. |
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