Ritorno ai classici
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Ha ancora senso studiare il latino e il greco oggi? La formazione scolastica conserva ancora un canone di riferimento? Silicon Valley sta prendendo il posto di Atene, Gerusalemme e Roma? E se sì, è un bene o un male? I saggi qui raccolti, scritti da autorevoli voci della cultura italiana, si misurano con queste domande, rese particolarmente pressanti dalla transizione accelerata della società occidentale. Gli studi classici, e in primis il liceo classico, istituito nel nostro Paese oltre un secolo fa, sono oggi presi di mira per la loro inattualità, per la ristretta specializzazione, per l’evidente sconfitta a opera del sapere scientifico nella guerra tra le ‘due culture’. Certamente, il rischio di trasformare il latino e il greco in discipline esoteriche coltivate da un manipolo di ‘iniziati’ esiste, e viene denunciato non da ora; ma, dopo le chiusure degli ultimi anni del Novecento, si fa adesso strada con insistenza anche la consapevolezza, e addirittura la rivendicazione, dell’impossibilità di sbarazzarsi di un patrimonio che, quand’anche venisse estromesso dai programmi scolastici, resterebbe parte ineludibile di un’identità culturale, non solo italiana. Testi di: Dario Antiseri, Cinzia Bearzot, Carlo Carena, Valerio Magrelli, Paola Mastrocola, Alberto Oliverio, Antonietta Porro, Gianfranco Ravasi, Claudio Scarpati, Guido Tonelli Media voto:
Articoli che parlano di Ritorno ai classici:
In difesa del greco e del latino
(Eventi)
In occasione di Bookcity, il 16 novembre si terrà la presentazione di «Ritorno ai classici» con Philippe Daverio, Aldo Grasso, Antonietta Porro e Roberto Righetto.
La mente non è un vaso da riempire: libro-quiz!
(Novità)
In occasione della pubblicazione del libro "Ritorno ai classici", vi proponiamo un piccolo libro-quiz per mettere alla prova le vostre conoscenze.
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Anche se ogni scrittore propone il proprio e personale punto di vista, tutte le analisi che sono dettagliate e molto convincenti convergono in un’unica idea, quella dell’utilità dell’inutile. Gli studi classici infatti, come sostenuto dal cardinale Ravasi, hanno costituito fin dal passato gli strumenti per la formazione e l’educazione del giovane cristiano e lo stesso cristianesimo, sulla cui base ha origine la cultura del mondo occidentale, affonda le sue radici nel mondo latino e greco. Inoltre, aldilà del cristianesimo, la definizione della nostra civiltà occidentale, costituita dagli ideali di libertà, democrazia e tolleranza e dalla ricerca del vero e del bello, dipende proprio dal mondo antico. Questa è la tesi della professoressa Cinzia Bearzot la quale inoltre afferma la necessità della conoscenza dei meccanismi linguistici del latino e del greco per avviare un “confronto interculturale”. Un “confronto interculturale” che può essere intrapreso unicamente tramite l’acquisizione della capacità di riflessione e di pensiero critico e dell’abilità di comprendere gli altri, strumenti che sono forniti dalla lettura dei classici.
Assolutamente inusuale è invece la difesa del mondo classico sostenuta da Guido Tonelli secondo cui i classici servono ancora di più oggi in quanto permettono all’uomo di trovare un senso nella società esasperata dal progresso tecnologico e di gestire le grandi sfide dello sviluppo scientifico.
Dunque il saggio si propone come un invito a riscoprire il mondo classico in quanto modello per poter vivere nel presente e per costruire le basi per il futuro. Condivido le tesi sostenute dai dieci scrittori: lo sguardo che il mondo classico fornisce tramite lo studio delle lingue e letterature antiche infatti permette una visione del reale più profonda e attenta ai meccanismi di pensiero e riflessione dell’uomo.