Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia
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In poco più di trent’anni – tra il 1979 e il 2012 – il volto dell’Italia muta radicalmente i propri connotati: cambiano il sistema politico e istituzionale, le relazioni economiche e industriali, i consumi, gli stili di vita, le tecnologie. Il trentennio assiste alla fine della divisione del mondo in blocchi, alla crisi delle grandi narrazioni ideologiche, alle sfide e alle minacce della globalizzazione, e l’Italia, da Paese provato dalla stagione del terrorismo, entra nella cosiddetta ‘fase del riflusso’, dalla quale emerge una società sempre più orientata al soddisfacimento di bisogni e ambizioni individuali, accompagnati da un rinnovato fermento creativo e produttivo. In quest’arco di tempo si sviluppa una parabola particolarmente interessante per i media italiani, in più di un’occasione chiamati a dirompenti cambi di passo in termini di attori, linguaggi e pubblici, fino a contaminarsi e ibridarsi tra loro in quella stagione della ‘convergenza’ che caratterizza in maniera pervasiva l’ambiente comunicativo contemporaneo. Le pagine di questo volume, terzo della serie Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia, accompagnano il lettore dentro il processo storico di trasformazione dei media: la televisione con il consolidamento del duopolio, prima, e l’esplosione della multicanalità, poi; il giornalismo e l’editoria con la crisi della carta stampata e la nascita delle testate online; il cinema con il sempre vivo binomio tra commedia all’italiana e pellicola d’autore; i media digitali capaci di aprire nuovi spazi e forme di produzione e partecipazione. Senza dimenticare naturalmente altri linguaggi specifici come la radio, l’industria musicale, la pubblicità, il teatro, che completano il mosaico di un periodo storico cruciale per la storia della comunicazione nazionale. Attraverso il racconto dei cambiamenti tecnologici, delle culture politiche e dei consumi, il volume ripercorre un pezzo di vita dell’industria mediale italiana, arrivando fino all’alba di un nuovo inizio per l’intero sistema della comunicazione, chiamato a raccogliere le sfide di una convergenza che investe tanto l’orizzonte della produzione quanto le pratiche di fruizione e condivisione. Contributi di: Giorgio Avezzù, Gabriele Balbi, Luca Barra, Dario Baudini, Claudio Bernardi, Gianni Canova, Daniela Cardini, Gisella Carelli, Paolo Carelli, Simone Carlo, Roberta Cesana, Fausto Colombo, Mariapia Comand, Gloria Dagnino, Adriano D’Aloia, Ruggero Eugeni, Mariagrazia Fanchi, Luisella Farinotti, Axel Fiacco, Chiara Giaccardi, Aldo Grasso, Giulia Innocenti Malini, Leonardo Mello, Patrizia Musso, Nando Pagnoncelli, Francesca Pasquali, Laura Peja, Cecilia Penati, Silvano Petrosino, Alberto Pezzotta, Marco Pratellesi, Massimo Scaglioni, Barbara Scifo, Anna Sfardini, Gianni Sibilla, Carlo Sorrentino, Matteo Tarantino, Simone Tosoni, Dario Edoardo Viganò, Nicoletta Vittadini Biografia dell'autoreAldo Grasso è professore ordinario presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna Storia e critica della televisione e Linguaggi della radio e della televisione. Presso la stessa università è direttore del CeRTA – Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi. Tra le sue numerose pubblicazioni: Storia della televisione italiana (2004), Prima lezione sulla televisione (2011), Storie e culture della televisione italiana (2013, a cura di). È critico televisivo ed editorialista per il «Corriere della Sera». Informazioni aggiuntivePrima ristampa: settembre 2019 |
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