Il profumo del tempo
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Viviamo in perenne mancanza di tempo. Quasi in apnea, ci affrettiamo per poter fare esperienza di tutto quello che il nostro mondo iperproduttivo ci mette davanti. Accelerare per avere più tempo è diventato l’imperativo della nostra vita. Ma questa ‘epoca dell’affanno’, in definitiva, ci rende ansiosi, stressati, disorientati. L’accelerazione della tecnologia e delle trasformazioni sociali non solo ha annientato lo spazio e la geografia stessa (ogni luogo è a portata di un clic o di qualche ora di aereo), ma ha atomizzato il tempo, lo ha frammentato in tanti ‘attimi presenti’ che si sostituiscono l’uno all’altro, che non conoscono più pause e intervalli, soglie e passaggi, e soprattutto non costruiscono più un’unica storia: la nostra. Perché questa disgregazione riguarda anche la nostra identità, che si impoverisce e si riduce, soffocata dalle proprie attività senza durata. Sono queste le riflessioni che Byung-Chul Han, il filosofo coreano che ama riflettere sull’uomo svelandone la situazione critica di fronte agli stimoli della società contemporanea, mette a fuoco in questo libro dal titolo seducente. Percorrendo in modo originale il pensiero filosofico sul tempo, da Aristotele e Tommaso a Heidegger e Arendt, passando per Hegel, Marx e Nietzsche (ma soffermandosi anche a lungo sull’opera di Proust), egli ci mette di fronte a quella che riassume come un’assolutizzazione della vita attiva: la necessità di produrre (e consumare) come forma di realizzazione umana, che finisce per sottrarre all’uomo respiro e spirito.
Bisogna allora riguadagnare un posto alla vita contemplativa, nella sua forma più quotidiana e vicina. Vale a dire reimparare a fermarsi, a ‘indugiare’: bellissimo verbo che parla di pause, di ozio meditativo, di sguardo lungo e cordiale sulle cose. In una parola, lo sguardo contemplativo restituisce al tempo il suo ‘profumo’, che è lento e permanente, che sa di ricordo e di memoria. Acquista allora un senso nuovo e smette di essere solo una stravagante curiosità l’orologio ‘a profumo’ dell’antica Cina, cui l’autore dedica pagine piene di poesia, che misura il tempo col bruciare di un profumato sigillo d’incenso: alla fine, resta un’eccedenza speciale, un aroma che riempie lo spazio, che indugia nell’aria in un momento sospeso e denso che apre alla felicità.
Biografia dell'autoreByung-Chul Han, nato a Seul, è una delle voci più interessanti della filosofia contemporanea. Allievo di Sloterdijk, insegna Scienza della cultura e Filosofia alla Universität der Künste di Berlino. Dei suoi libri, sono già apparsi in edizione italiana: La società della stanchezza (2012), Eros in agonia (2013), La società della trasparenza (2014), Razionalità digitale. La fine dell’agire comunicativo (2014), Nello sciame. Visioni del digitale (2015) e Psicopolitica. Il neoliberismo e le nuove tecniche del potere (2016).Informazioni aggiuntivePrima ristampa: settembre 2017Seconda ristampa: luglio 2018 Terza ristampa: febbraio 2019 Quarta ristampa: marzo 2021 Quinta ristampa: novembre 2021 Sesta ristampa: ottobre 2022
Articoli che parlano di Il profumo del tempo:
Lo sguardo contemplativo
(Consigli di lettura)
Senza capacità contemplativa non vediamo alcune cose, non sentiamo il profumo del tempo: lo spiega il filosofo coreano Byung-Chul Han nel "Profumo del tempo. L’arte di indugiare sulle cose".
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