Leonardo scrittore
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È presente un’intenzionalità letteraria nelle scritture di scienza di Leonardo? A questa domanda tentano di dare risposta gli studi qui contenuti. Lo strumento verbale, accusato di povertà di fronte alla forza rappresentativa della pittura, è usato da Leonardo uomo di scienza per enunciare i programmi della ricerca, per affidare l’osservazione e l’esperienza alla custodia della memoria, per ridare unità agli elementi separati dalla scomposizione analitica. Ma anche il referto dello scienziato può diventare racconto, la parola può aprire spazi al di là del catalogo che l’indagine appresta, l’invenzione letteraria può entrare nella scienza e renderla comunicabile. Claudio Scarpati è professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica. Tra le sue opere ricordiamo i volumi Studi sul Cinquecento italiano (Milano 1982), Dire la verità al principe (Milano 1987), Il vero e il falso dei poeti (Milano 1990, con Eraldo Bellini), Tasso, i classici e i moderni (Padova 1995), Sulla cultura di Montale (Milano 1997). Ha curato un’edizione degli Studi italiani di Leo Spitzer (Milano 1976) e del Paragone delle arti di Leonardo da Vinci (Milano 1993).
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