La musica nell'opera di Platone
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Non si può comprendere a fondo Platone senza considerare la sua
peculiare concezione della poesia, e quindi anche della musica, che
nella cultura greca alla poesia era intimamente connessa. La funzione
della poesia nel mondo antico era essenzialmente educativa e formativa,
lontana dal risolversi in un divertimento spirituale di carattere
prevalentemente estetico. Per questa ragione, al contrario di quanto
comunemente si crede, Platone accorda alla poesia un ruolo importante,
mantenendola nello Stato ideale, sia pure con una riforma strutturale.
Se infatti la poesia e la musica non possono essere sottostimate a causa
del loro potere di interpellare e influenzare la parte non razionale
dell'anima umana, tale potere deve essere sottratto a ogni occasione di
abuso e reso un immancabile strumento di formazione. Agli occhi di
Platone, la musica è autentica bellezza solo nel momento in cui persegue
ciò che è meglio per l'uomo, ovvero la verità. In questo saggio
Moutsopoulos ripercorre la teoria platonica sulla musica in un quadro
che delinea le coordinate spirituali dell'essenza stessa della grecità,
nella quale la musica trova il suo coronamento nell'amore del bello,
dove si manifestano il bene e la verità.
Biografia dell'autoreNato ad Atene nel 1930, Evanghélos Moutsopoulos è stato professore presso le Università d'Aix-Marseille, di Tessalonica e di Atene, dove è stato anche rettore, prima di essere eletto membro dell'Académie d'Athènes. Ha creato e dirige il Corpus Philosophorum Graecorum Recentiorum (CPGR), nell'ambito della sua attività di presidente della Fondation de Recherche et d'Editions de Philosophie Néohellénique, la rivista filosofica internazionale "Diotima" e la rivista "Philosophia" dell'Académie d'Athènes. È autore di numerose opere, scritte per la maggior parte in francese, ma anche in inglese e in greco, e tradotte in diverse lingue. Tra esse ricordiamo: "La dialectique de la volonté comme fondamente de l'estétique, et le système de Schopenhauer" (1958); "Le problème du beau chez P. Vraïlas-Arménis" (1960); "La conscience de l'espace" (1969); "Les catégories esthétiques. Introduction à l'axiologie de l'object esthétique" (1996); "Philosophie de la kairicité" (1984); "Les structures de l'imaginaire dans la philosophie de Proclus" (1985); "Philosophes de l'égée" (1991); "Kairos. La mise et l'enjeu" (1991); "Poiésis et techné. Ideés pour une philosophie de l'art" (1996); "Philosophie de la culture greque" (1998). |
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